post di Ketty
Da qualche mese sto partecipando ad un progetto di lavoro
estremamente interessante che però, ogni tanto, mi tiene lontana da casa.
Per carattere sono mobile, adoro le novità,
cerco impegni sfidanti e trovo rilassante viaggiare, soprattutto in treno. Eppure,
per la prima volta nella mia vita, allontanarmi dalla routine per affrontare
una nuova esperienza ha generato in me ansia.
Potete indovinare perché: stare lontana qualche giorno dai
miei bambini mi destabilizza un po'.
Razionalmente mi dico che si tratta solo di pochi rapidi giorni. Noto, inoltre, che che stare da soli con il loro (meraviglioso) papà, per i bambini si sta rivelando un'esperienza costruttiva e che questa nuova situazione li incoraggia a responsabilizzarsi.
Una mia collega -
suscitando la mia ilarità - mi diceva: "Fidati, è successo a me. Quando
sono tornata dal mio viaggio di lavoro, i bambini sono stati obbedienti per una
settimana!".
Non è proprio l'effetto che desidero ma, insomma, non si
butta mica via un po' di figliale obbedienza!
Un'altra amica non ha nascosto la sua invidia: "Qualche
giorno da sola! Potrai dormire! Potrai fare la doccia con calma!". In
effetti, in quei giorni, posso prendermi cura di me stessa senza timer e
dedicarmi a riti sconosciuti come il massaggio del viso con la crema idratante prima di andare a letto. Mi
ricordo quando confessai alla mia amica di blog Viviana che la crema viso mi
dura più di un anno perché, fra faccende domestiche e storie della buonanotte ai
figlioli, mi dimentico di applicarla tutte le sere. Viviana letteralmente
scandalizzata! E mi rammentò che la crema va messa sera e mattina,
perdindirindina.
Poi, nel panorama dei commentatori, c'è chi mi biasima con
lo sguardo come se fossi una madre e una moglie snaturata o mi fertilizza l'ansia con un: "Chissà
come sentono la tua mancanza i bambini! È dura la notte senza la mamma...".
Che dirvi, grazie della vostra
empatia unilateralmente diretta alle povere creature abbandonate.
Per la
precisione, quei giorni non vado in vacanza (pur cercando di trarre
dall'esperienza ogni personale beneficio) ma vado a lavorare.
D’altronde fa riflettere che le medesime persone non facciano le medesime
osservazioni quando parte il papà per lunghe trasferte (parità di genere, dove sei?)
Le donne che più mi sostengono sono le donne
di famiglia. Come non ringraziare la mia mamma, mia sorella, mia suocera e mia
zia, per aver visto in questa esperienza, oltre all'obbligo di lavoro, un'opportunità per la mia
realizzazione personale, senza biasimi in sottofondo.
Concludo il post con qualche suggerimento pratico per le
mamme lavoratrici che viaggiano:
- sfruttate le videochiamate: una videochiamata allunga la
vita e accorcia la distanza; pensate che in videochiamata controllo i compiti
di mia figlia, partecipo alla chiacchierata della cena, ammiro i calci di
rigore del mio piccolo bomber e mi godo le esibizioni al violino di mia figlia;
- inventate un gioco per l'attesa del ritorno: io, per esempio, preparo dei pacchetti da aprire dopo cena per ogni giorno di lontananza (vedi foto), con biglietto e regalino a sorpresa, una specie di calendario dell'avvento della mamma (senza la pretesa di essere importante quanto il creatore, naturalmente 😊);
- date appuntamenti fissi al telefono, anche solo per pochi
minuti, in modo che i bambini mantengano riferimenti durante la giornata contro
gli attacchi di nostalgia;
- ricordate ai bambini (io lo faccio con ironia) le "opportunità" che si presentano
quando non c'è la mamma, colei che limita severamente TV, videogiochi e dolci (tanto, si sa, papà
e nonni lasciano correre).
Ketty
4 commenti
Lascia un commentoDirei che parti con lo spirito giusto e condivido l'idea che ogni tanto sia utile anche a papà e bambini! Certo, noi mamme da un lato patiamo, ma dall'altro abbiamo anche il diritto di lavorare e prenderci cura di noi stesse, anche professionalmente. Sei davvero avanti con l'organizzazione, se prepari anche i regalini!
ReplyNoi usiamo le vieochiamate e le foto o i messaggi vocali via whatsapp per rimanere un pò in contatto con il papà, che lavora all'estero in settimana.
Davvero interessante :) Grazie
ReplyMenomale che le donne della famiglia ti sostengono. Ho letto di diverse donne che quando si assentano per lavoro vengono riprese proprio dalle componenti femminili della famiglia.
ReplyUn blog decisamente diverso dagli altri :)
Reply