Post di Vivy
Ecco uno degli ultimi libri che ha appassionato me e mia figlia, tra le nostre letture condivise. Una storia che tiene avvinghiati fino all’ultima pagina, avvincente, a tratti emozionante e commuovente.
Ok, io mi commuovo facilmente per tutto quindi non faccio testo, ma credetemi se dico che Davide, il protagonista del libro che vi presento, oggi quasi ci manca un po’.
Io e bimbuzza ci siamo affezionate a lui, ai racconti scritti sul diario per tenere taccia di un’estate che da monotona si è trasformata in straordinaria, al signor Estauchio e alle sue macchine da scrivere, persino a Sergione che da dispettoso si è dimostrato, alla fine, un grande amico, grato e sensibile.
Un libro che insegna, che descrive perfettamente l’evoluzione tecnologica avvenuta negli anni sull’uso delle macchine da scrivere soppiantate dal pc e poi dai tablet e smartphone che tutti oggi usiamo, che fa scaturire tante domande e riportare in vita ricordi quasi dimenticati e che ho avuto piacere di ripercorrere, raccontando a mia figlia come e quando usavo la macchina da scrivere.
Ripensandoci, mi sembra di sentire ancora l’odore dell’inchiostro, della carta carbone e il rumore dei tasti mentre battevo, a 13 anni, la tesina di III media sulla guerra. Inevitabilmente ripenso a mio nonno che mi aiutava, procurandomi il necessario (oltre alla carta giusta, il bianchetto per cancellare gli errori!) e la bellezza di un oggetto che mi piacerebbe tanto avere di nuovo in casa.
Il nuovo vicino di casa di Davide è un anziano signore che per vivere, un tempo, riparava le macchine da scrivere, oggetti di cui Davide non sapeva nemmeno l’esistenza (provate a chiedere ai vostri figli!) e che ha imparato a conoscere grazie a lui.
Anche Davide insegna qualcosa all’anziano vicino che non sa usare il tablet e non capisce come possa spuntare sullo schermo, con un semplice passaggio del dito, la tastiera delle lettere.
I due si sorprendono, però, nello scoprire che strumenti talmente lontani e distanti tra loro in realtà hanno in comune una cosa che diventerà, appunto, il mistero che tenta di svelare Davide.
Provate a guadare le prime 5 lettere della vostra tastiera (pc, tablet, smartphone...).
Ecco, cosa vedete?
QWERTY
Ebbene, quelle stesse 5 lettere le trovate anche sulla vecchia tastiera della macchina da scrivere.
E perché?
Bellissimo il viaggio in cui Eustachio e Davide (attento ascoltatore) riescono a trasportare, partendo dal primo inventore e produttore di macchine da scrivere fino ad oggi.
Ovviamente il racconto si svolge nell’ambito della vita famigliare, scolastica ed extra scolastica di Davide che, oltre al mistero QWERTY, riuscirà ad aiutare Eustachio per delle difficoltà economiche, grazie a una genialata consigliata dal suo nuovo amico Sergio!
Insomma, un libro dove si possono trovare tante cose, dalla storia della tecnologia e abitudini delle persone al valore dell’amicizia senza età.
Una proposta davvero interessante per bambini dagli 8/9 anni e che ho gradito tanto anche io come mamma.
Tutto questo grazie alla casa editrice siciliana che apprezziamo tanto VerbaVolant e che esalta in tutti i suoi libri autori e luoghi tipici della mia amata isola. E...si, i protagonisti di questa storia vivono in Sicilia:)
Vivy
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Ecco uno degli ultimi libri che ha appassionato me e mia figlia, tra le nostre letture condivise. Una storia che tiene avvinghiati fino all’ultima pagina, avvincente, a tratti emozionante e commuovente.
Ok, io mi commuovo facilmente per tutto quindi non faccio testo, ma credetemi se dico che Davide, il protagonista del libro che vi presento, oggi quasi ci manca un po’.
Io e bimbuzza ci siamo affezionate a lui, ai racconti scritti sul diario per tenere taccia di un’estate che da monotona si è trasformata in straordinaria, al signor Estauchio e alle sue macchine da scrivere, persino a Sergione che da dispettoso si è dimostrato, alla fine, un grande amico, grato e sensibile.
Un libro che insegna, che descrive perfettamente l’evoluzione tecnologica avvenuta negli anni sull’uso delle macchine da scrivere soppiantate dal pc e poi dai tablet e smartphone che tutti oggi usiamo, che fa scaturire tante domande e riportare in vita ricordi quasi dimenticati e che ho avuto piacere di ripercorrere, raccontando a mia figlia come e quando usavo la macchina da scrivere.
Ripensandoci, mi sembra di sentire ancora l’odore dell’inchiostro, della carta carbone e il rumore dei tasti mentre battevo, a 13 anni, la tesina di III media sulla guerra. Inevitabilmente ripenso a mio nonno che mi aiutava, procurandomi il necessario (oltre alla carta giusta, il bianchetto per cancellare gli errori!) e la bellezza di un oggetto che mi piacerebbe tanto avere di nuovo in casa.
Il nuovo vicino di casa di Davide è un anziano signore che per vivere, un tempo, riparava le macchine da scrivere, oggetti di cui Davide non sapeva nemmeno l’esistenza (provate a chiedere ai vostri figli!) e che ha imparato a conoscere grazie a lui.
Anche Davide insegna qualcosa all’anziano vicino che non sa usare il tablet e non capisce come possa spuntare sullo schermo, con un semplice passaggio del dito, la tastiera delle lettere.
I due si sorprendono, però, nello scoprire che strumenti talmente lontani e distanti tra loro in realtà hanno in comune una cosa che diventerà, appunto, il mistero che tenta di svelare Davide.
Provate a guadare le prime 5 lettere della vostra tastiera (pc, tablet, smartphone...).
Ecco, cosa vedete?
QWERTY
Ebbene, quelle stesse 5 lettere le trovate anche sulla vecchia tastiera della macchina da scrivere.
E perché?
Bellissimo il viaggio in cui Eustachio e Davide (attento ascoltatore) riescono a trasportare, partendo dal primo inventore e produttore di macchine da scrivere fino ad oggi.
Ovviamente il racconto si svolge nell’ambito della vita famigliare, scolastica ed extra scolastica di Davide che, oltre al mistero QWERTY, riuscirà ad aiutare Eustachio per delle difficoltà economiche, grazie a una genialata consigliata dal suo nuovo amico Sergio!
Insomma, un libro dove si possono trovare tante cose, dalla storia della tecnologia e abitudini delle persone al valore dell’amicizia senza età.
Una proposta davvero interessante per bambini dagli 8/9 anni e che ho gradito tanto anche io come mamma.
Tutto questo grazie alla casa editrice siciliana che apprezziamo tanto VerbaVolant e che esalta in tutti i suoi libri autori e luoghi tipici della mia amata isola. E...si, i protagonisti di questa storia vivono in Sicilia:)
Vivy