La nave cervo: un viaggio alla ricerca dell'amicizia

Post di Ketty:
Adoro questo libro della Gallucci Editore, perché mi offre l'occasione di affrontare con i miei figli, per mezzo di parole semplici e illustrazioni che rapiscono, due temi essenziali: il significato dell’amicizia e il significato del viaggio.


L’ambientazione è ipnotica: boschi, mare e isole incontaminate avvolta da nebbie, luci sfumate, colori pastello che tratteggiano ogni dettaglio rendendolo vivo. Davvero meravigliose illustrazioni!
I protagonisti sono familiari: animali parlanti che rappresentano molto bene certi desideri e atteggiamenti umani.

C’è Marcus, una volpe che si sente diversa dal branco perché non si pone solo domande su cibo e generi di altra necessità ma desidera approfondire il senso delle cose. Si interroga sul vasto mondo, non solo sul microcosmo del proprio bosco, ed è determinato a cercare altre volpi che sappiano porre e ricevere domande.

Ci sono poi i cervi imbranati che sfidano le proprie paure per andare a cercare isole più rigogliose, non si accontentano di quello che hanno.

Ci sono i piccioni che millantano lo spirito dell’avventura per poi cedere alle prime difficoltà.

Tutti questi animali/persone, un giorno incrociano le proprie vie, decidendo di partire a bordo della nave cervo, vascello imponente e affascinante sormontato a poppa da enormi ali di cervo di legno.
Il viaggio rivela presto tutti i suoi pericoli. 
Tempeste e attacchi dei pirati minano la fiducia dei viaggiatori che tuttavia resistono e finalmente raggiungono un’isola paradisiaca dove godono di abbondanza di cibo e conforto. 

Sono tutti contenti tranne Marcus, l’unico a non aver trovato quel che cercava: volpi interrogative come lui. Poi Marcus parla con franchezza con i suoi compagni di viaggio e riprende a sorridere perché si rende conto che quei compagni, pur non essendo volpi, sono capaci di fare discorsi significativi come i suoi.

Interessante il dialogo sull'amicizia:

Cos'è l’amicizia?
“Si diventa amici quando si mangia insieme
“Non sono d’accordo” disse Victor. “Gli amici te li fai quando hai delle avventure insieme”.

“Forse avete ragione tutti e due” disse Marcus, “Ma io penso che gli amici te li fai quando gli fai delle domande”.

Altrettanto brillante il finale in cui i compagni di viaggio comprendono che a certe domande non troveranno risposta e che l’unica risposta certa è non fermarsi mai, riprendere il viaggio, col proprio bagaglio di esperienze, anche quando si è giunti ad un approdo felice.
Alla fine della storia il concetto è chiarissimo.

Ecco chi è l’amico: qualcuno con cui viaggiare, capace sia di scuoterti con le sue domande che di divertirsi con te, condividendo la tavola e le avventure, con tutti i rischi annessi.

Non è forse vero (e bello)?
Ketty

Lascia un commento e il link del tuo blog: ricambieremo volentieri la visita!