Mi sono sdoppiata per scrivere questo post: è una recensione dal punto di vista di lettrice comune ed è una recensione con gli occhi da sorella dell'autrice. Nessuna schizofrenia, tutto diletto!
Il libro è disponibile nelle migliori librerie e su Amazon, anche in formato kindle
SINESTESIE di Mara Tribuzio
edito da La Fabbrica dei segni
presentazione 28 ottobre 2017, ore 18.00, presso Galleria Nazionale della Puglia
presentazione 28 ottobre 2017, ore 18.00, presso Galleria Nazionale della Puglia
RECENSIONE DA LETTRICE COMUNE
Il libro accoglie il lettore con una meravigliosa immagine
di copertina che trascina subito la mente nelle sensazioni misteriose,
romantiche ed eccitanti di un viaggio in alto mare. Ed è proprio questa la
definizione sintetica di questo libro: la descrizione di un viaggio che si
consuma solo in parte nello spazio geografico dal Nord al Sud Italia e
prevalentemente nel mare, sconfinato, agitato, volubile che può essere l’animo
di una donna.
TRAMA
La storia è comune a tante donne italiane. Anna, una docente precaria, per inseguire il sogno di lavorare come insegnante trascorre diversi anni in Italia settentrionale, lontana da ogni affetto famigliare. In quei luoghi che nulla hanno in comune con la sua casa, Anna si misura con la solitudine resa
ancora più cupa dalla nebbia del polesine e con il silenzio col quale, paradossalmente,
riesce a parlare. Dal silenzio della solitudine sgorgano parole intense e
poetiche. Ecco alcuni frammenti di “Quando si vive nel silenzio”
“Si diventa esigenti quando si vive in silenzio,
non si diventa sordi quando si vive in silenzio,
si diventa trasparenti quando si vive in silenzio,
si impara ad apprezzare
il dettaglio quando si vive in silenzio,
[…]
si diventa orgogliosamente soli quando si vive in silenzio.
Il silenzio tempra l'animo quando esso cerca freneticamente
il rumore,
il silenzio educa al rispetto di sé,
il silenzio insegna ad amare se stessi,
Il silenzio ci insegna a sopportare il rumore.
Il silenzio ci dice che non dobbiamo sentirci soli....”
Un giorno finalmente Anna riesce ad ottenere il
trasferimento nella sua terra natia, Bari, dove inizia a vivere la quotidianità
con Dario, l’uomo che ama. Eppure, nonostante il ritorno fisico a casa, Anna
non è serena. È come se quella nebbia del polesine le fosse penetrata nel cuore
e le avesse arrugginito i meccanismi interiori dai quali derivano le parole,
persino quelle d’amore. È come se la solitudine e quei lunghi monologhi nel
silenzio avessero prosciugato il suo serbatoio delle emozioni. Anna non riesce
a dire neppure “Ti amo” al suo compagno ed è ghiacciata la sua capacità di
desiderare il futuro, anche quello di avere un figlio.
Una mattina, però, Anna, come il personaggio pirandelliano
di Belluca, esce da casa in bicicletta dopo aver visto una nave da crociera dal
terrazzo di casa che si affaccia sul mare, e qualcosa di nuovo si accende in
lei. In pagine commoventi di intenso pathos, Anna racconta di come, passeggiando sul
lungomare di Bari e osservando il mare luminoso e la gente seduta sulle
panchine (una giovane mamma col suo neonato, una coppia di anziani ed altri),
il suo animo riapre le porte al sentimento vissuto e comunicato. Il finale sarà sorprendente, un'esplosione di gioia...
PERCHE' IL LIBRO MI HA CONVINTA
Ad un intreccio essenziale di eventi, fa riscontro una fitta
trama di riflessioni, un fiorire rigoglioso di emozioni, il passaggio dalla
solitudine che inghiotte all'amore ad alto contatto.
Benché il libro sembri rivolto a donne quarantenni, in realtà parla di fasi della vita che appartengono agli adulti senza distinzione di genere ed età. Diffuso, per esempio, è quell'alternarsi fra l'autocompiacimento del sentirsi indispensabile per il partner e la consapevolezza che solo nella relazione col partner si trova il proprio compimento. Come pure, tutti provano almeno una volta nella vita la sensazione che le parole siano insufficienti e le emozioni non comunicabili.
Il contenuto del libro è coerente al suo titolo. Sinestesie
significa “fusioni”, più precisamente la sinestesia è la “fusione in un'unica
sfera sensoriale delle percezioni di sensi distinti” (fonte: Sabatini
Coletti Dizionario della Lingua Italiana).
In effetti il libro è una fusione di diversi registri
narrativi. Un po’ diario, un po’ saggio, un po’ romanzo, il libro si snoda in quindici
capitoli, ciascuno dei quali ha un’essenza autonoma, può essere inteso come un
piccolo saggio sul tema: dal capitolo “ donne quarantenni” in
cui l’autrice analizza con una punta di cinismo le aspettative spesso narcisistiche
delle quarantenni d’oggi, al capitolo “bambini” che esalta il potere dei
bambini nella vita di noi adulti.
“I bambini ci insegnano a districare i grovigli delle nostre
menti concettose, con le loro domande intrise di curiosità e fame di scoperta,
ci aiutano a ritrovare il capo del filo, a rimettere ordine nei nostri
pensieri, a riscoprire il significato delle parole pazienza e linearità, a
misurare ogni nostro passo, a ricominciare d'accapo facendoci riscoprire il
piacere di fermarci.”
Difficile scegliere il capitolo preferito. In questa fase
della mia vita potrei optare per l’ultimo che definisce la poesia, non
strettamente legata alle forme d’arte letteraria e artistica:
“La Poesia è tutto ciò che ci slancia verso il mistero e provoca in noi quella sensazione contrastante di appagamento e inappagamento eterno, è tutto ciò che ci rende sazi e mai sazi allo stesso tempo, curiosi e osservi nei confronti di ciò che abbiamo e che non sappiamo di avere o di ciò che abbiamo avuto e non ce ne siamo accorti o, ancora, di ciò che potremmo avere ma non lo desideriamo abbastanza. […]
“La Poesia è tutto ciò che ci slancia verso il mistero e provoca in noi quella sensazione contrastante di appagamento e inappagamento eterno, è tutto ciò che ci rende sazi e mai sazi allo stesso tempo, curiosi e osservi nei confronti di ciò che abbiamo e che non sappiamo di avere o di ciò che abbiamo avuto e non ce ne siamo accorti o, ancora, di ciò che potremmo avere ma non lo desideriamo abbastanza. […]
Degna di specifica menzione è infine l’originale
introduzione in cui l’autrice rivela perché ha deciso di avventurarsi nella
scrittura ed è un piccolo manuale motivazionale per chiunque coltivi la stessa
passione. Si scrive per se stessi, abbandonandosi ai “chissà” piuttosto che ai
nonostante perché
“Il racconto resta uno dei più preziosi strumenti umani di edificazione di coscienze e di speranze per il tempo avvenire.”
“Il racconto resta uno dei più preziosi strumenti umani di edificazione di coscienze e di speranze per il tempo avvenire.”
C’è poi una perfetta fusione fra i protagonisti. Anna e
Dario, così diversi, sono davvero le due metà che ricompongono la mela.
A tratti esilaranti i dialoghi fra i due, pendoli che oscillano dalle esclamazioni razionali e profonde di Anna alle risposte spontanee e ironiche di Dario. Probabilmente molte donne si rivedranno in Anna quel giorno che tentò di svegliare presto Dario per fargli ammirare l’alba meravigliosa mentre l’unico desiderio di Dario era quello di sognare meravigliosamente … nel letto!
A tratti esilaranti i dialoghi fra i due, pendoli che oscillano dalle esclamazioni razionali e profonde di Anna alle risposte spontanee e ironiche di Dario. Probabilmente molte donne si rivedranno in Anna quel giorno che tentò di svegliare presto Dario per fargli ammirare l’alba meravigliosa mentre l’unico desiderio di Dario era quello di sognare meravigliosamente … nel letto!
Si coglie una stretta fusione fra Anna la protagonista e l’autrice
la quale non nasconde, fin dall'introduzione, il carattere autobiografico della
narrazione ma nello stesso tempo prova a distaccarsi dal personaggio ricorrendo
ad una originale tecnica letteraria, le lettere scritte dall'autrice alla
protagonista e viceversa.
Ed infine una fusione palese è quella tra l’autrice e la
letteratura. Mara Tribuzio ama così calorosamente certi testi letterari da
averli interiorizzati nella propria vita quotidiana. Non sorprende che una
mattina, sul lungomare, Anna si ritrovi a chiacchierare con Ulisse, il suo
alter ego, il viaggiatore con nostalgia di casa per eccellenza.
Del libro amo amo molto le scelte lessicali, la cura del fraseggio, l'accuratezza nella selezione delle parole che sfrutta le potenzialità della ricchissima lingua italiana e si destreggia nella ricerca di nuove espressioni.
Mi viene in mente l'espressione "autismo emotivo", una formula essenziale che descrive efficacemente lo stato di molte persone, tanto logorroiche sui social network quanto incapaci di donare le proprie emozioni nel contatto diretto con l'altro.
Mi viene in mente l'espressione "autismo emotivo", una formula essenziale che descrive efficacemente lo stato di molte persone, tanto logorroiche sui social network quanto incapaci di donare le proprie emozioni nel contatto diretto con l'altro.
Leggete questo libro, breve e denso, un raffinato distillato di vita e valori morali e letterari.
ANNOTAZIONI DA SORELLA DELL'AUTRICE
Maretta mia, all'inizio leggere questo libro per me è stato impegnativo, non sul piano della fatica intellettiva (il libro è piacevolissimo da leggere) ma su quello emotivo perché ho rivissuto con te quegli anni difficili in cui ti sapevo sola, in quelle località nebbiose e lontane e ne soffrivo senza mostrarlo.
Poi, pagina dopo pagina, mi è tornata l'allegria, quella che contraddistingue i nostri dialoghi di sorelle, e ho riso tanto.
Ho riso quando hai bistrattato sarcasticamente le mamme quarantenni (me compresa), quando riportavi le risposte ironiche di Dario/Leo, capaci di scuotere con la risata gli abeti secolari.
Ho riso quando hai bistrattato sarcasticamente le mamme quarantenni (me compresa), quando riportavi le risposte ironiche di Dario/Leo, capaci di scuotere con la risata gli abeti secolari.
Ho provato nostalgia e ho sorriso quando hai descritto Bari, il lungomare, i pescatori rugosi e tutto quel coacervo di dettagli marini che qui dove abito posso solo ricordare.
Poi ho sorriso di gusto tutte le volte che riconoscevo nel tuo linguaggio il retaggio culturale del nostro liceo classico che ci ha formate, qualche volta ci ha contorte e in generale ci ha donato gli strumenti per analizzare le cose della vita.
Grazie di cuore per la tua dedica e per le sinestesie o, come dice papà, per il "risveglio delle emozioni" che è l'effetto più potente di questo libro.
Con stima e amore.
Ketty