Dedico questo post alla donna che ogni estate, da tantissimi anni (ma noi la conosciamo solo da 7), arriva nel nostro paese portando gioia ai bambini.
Il mio primo ricordo delle giostre a Vaiano è la signora a cui ho deciso di dedicare questo post. Un ricordo che risale a quando Bimbuzza aveva 9 mesi ed era troppo piccola per salire sui seggiolini (detti anche "calcio in culo") e su qualsiasi altra giostra che arriva puntuale nel nostro paese, ogni anno, per 10 giorni tra giugno e luglio.
Ancora un po' inesperti, genitori da poco, io e Marco passeggiavamo tra grida di gioia, giochi, musica assordante, madri e padri un po' esasperati, allegria delle prime serate estive, già partecipi di quanto avremmo vissuto per tutti gli anni a seguire.
Da sette anni bimbuzza aspetta con ansia le giostre che invadono la piazza principale del paese. Le va a controllare, di giorno, con il nonno per verificare che siano sempre le stesse (quest'anno grande novità del bruco mela al posto del drago!), promettendo la sua presenza di sera.
Lei controlla i giochi. Io la prima cosa che verifico, quando varchiamo la piazza, è che ci sia lei. La signora delle giostre dei più piccoli che, in una sera di poca affluenza, permise a bimbuzza (che aveva soli 9 mesi) di fare un giretto sotto la mia supervisione, facendo girare i seggiolini piano piano appositamente per lei.
Parlando con le altre mamme del paese, ho scoperto che lei c'è da sempre, persino quando su quei seggiolini ci stavano loro! Sempre lei, con la solita giostra e il suo modo di fare. Come se il tempo non passasse mai.
I suoi seggiolini girano, lei resta ferma e concentrata sul suo lavoro, senza scomporsi, senza invecchiare, senza cambiare.
Non mi colpisce solo il fatto che le sue rughe siano sempre uguali. Mi meraviglia il suo divertirsi con i bambini. Non si stanca mai. Regala biglietti e fa vincere appositamente i più piccolini.
Quanti giri farà fare ogni sera? Quante volte aggancia quel peluche al bastone?
Lei ride, gioca e si ricorda di tutti i bambini, anno dopo anno, e anche di noi genitori. Per correttezza ho nascosto il viso, non si vede, ma sta ridendo:)
Ogni estate ritrova "i suoi" bambini, un po' più alti, più grandi, più maturi, meravigliandosi forse dei cambiamenti e consapevole del fatto che tra un po' non li rivedrà più, perché lasceranno il posto ai bambini più piccoli.
Anche quest'anno bimbuzza ha scelto di salire sui seggiolini ed io mi sono goduta lo spettacolo, con questo spirito un po' sentimentale e nostalgico, pensando al tempo che passa, alle giostre che girano anno dopo anno, al fatto che, tra un po', bimbuzza vorrà andare da sola alla fiera per fare i giri sulle giostre "da grandi".
Io e Marco probabilmente, tra qualche anno, passeggeremo da soli tra le vie del paese, durante i giorni della fiera. E io, sicuramente, mi scoprirò a cercare, tra la folla, la storica signora che ride e scherza con i bambini che girano sui suoi seggiolini.
Vivy
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Il mio primo ricordo delle giostre a Vaiano è la signora a cui ho deciso di dedicare questo post. Un ricordo che risale a quando Bimbuzza aveva 9 mesi ed era troppo piccola per salire sui seggiolini (detti anche "calcio in culo") e su qualsiasi altra giostra che arriva puntuale nel nostro paese, ogni anno, per 10 giorni tra giugno e luglio.
Ancora un po' inesperti, genitori da poco, io e Marco passeggiavamo tra grida di gioia, giochi, musica assordante, madri e padri un po' esasperati, allegria delle prime serate estive, già partecipi di quanto avremmo vissuto per tutti gli anni a seguire.
Da sette anni bimbuzza aspetta con ansia le giostre che invadono la piazza principale del paese. Le va a controllare, di giorno, con il nonno per verificare che siano sempre le stesse (quest'anno grande novità del bruco mela al posto del drago!), promettendo la sua presenza di sera.
Lei controlla i giochi. Io la prima cosa che verifico, quando varchiamo la piazza, è che ci sia lei. La signora delle giostre dei più piccoli che, in una sera di poca affluenza, permise a bimbuzza (che aveva soli 9 mesi) di fare un giretto sotto la mia supervisione, facendo girare i seggiolini piano piano appositamente per lei.
Parlando con le altre mamme del paese, ho scoperto che lei c'è da sempre, persino quando su quei seggiolini ci stavano loro! Sempre lei, con la solita giostra e il suo modo di fare. Come se il tempo non passasse mai.
I suoi seggiolini girano, lei resta ferma e concentrata sul suo lavoro, senza scomporsi, senza invecchiare, senza cambiare.
Non mi colpisce solo il fatto che le sue rughe siano sempre uguali. Mi meraviglia il suo divertirsi con i bambini. Non si stanca mai. Regala biglietti e fa vincere appositamente i più piccolini.
Quanti giri farà fare ogni sera? Quante volte aggancia quel peluche al bastone?
Lei ride, gioca e si ricorda di tutti i bambini, anno dopo anno, e anche di noi genitori. Per correttezza ho nascosto il viso, non si vede, ma sta ridendo:)
Ogni estate ritrova "i suoi" bambini, un po' più alti, più grandi, più maturi, meravigliandosi forse dei cambiamenti e consapevole del fatto che tra un po' non li rivedrà più, perché lasceranno il posto ai bambini più piccoli.
Anche quest'anno bimbuzza ha scelto di salire sui seggiolini ed io mi sono goduta lo spettacolo, con questo spirito un po' sentimentale e nostalgico, pensando al tempo che passa, alle giostre che girano anno dopo anno, al fatto che, tra un po', bimbuzza vorrà andare da sola alla fiera per fare i giri sulle giostre "da grandi".
Io e Marco probabilmente, tra qualche anno, passeggeremo da soli tra le vie del paese, durante i giorni della fiera. E io, sicuramente, mi scoprirò a cercare, tra la folla, la storica signora che ride e scherza con i bambini che girano sui suoi seggiolini.
Vivy
1 commenti:
Lascia un commentoCerte cose restano immutabili ed è giusto che sia così.La signora è davvero tenerissima e il tuo post, con pochi tratti, comunica la sensazione dello scorrere del tempo, la malinconia ma anche la gioia di sapere che certe cose rimarranno invariate per i prossimi anni.