Uno dei momenti più gioiosi della mia vita è stato il giorno dopo la tua nascita.
Eravamo in ospedale. Ti allattavo mentre ero distesa in un letto avvolto da lenzuola candidissime che profumavano di bucato fresco, in una stanza inondata di luce estiva.
Era mattino presto, non si udiva altro rumore che il lieve gorgoglio del latte che fluiva dal mio seno nella tua boccuccia.
Ti ho guardato negli occhi e mi ha investita un'ondata di orgoglio, mi è sembrato di vedere il nero profondo della determinazione.
Non sbagliavo.
Oggi, a quattro anni di distanza da quel momento di felicità pura, festeggio molti momenti impegnativi, alle prese con te, un nanetto che si crede un gigante.
Buon compleanno, Leonardo.
Tanti auguri a te che sei così analitico che col ragionamento potresti spezzare un capello in due e di sicuro spezzi i miei ragionamenti. Buona fortuna a me deputata a trovare le risposte alle tue domande non sempre facili.
Auguri a te che mi baci e abbracci così appassionatamente da soffocarmi, rubarmi completamente il fiato, come nessun maschio mai. Buona fortuna a me che ho bisogno di tanta energia per non lasciarmi prosciugare dal tuo amore.
Auguri a te che ci prendi tutti in giro, con la tua gestualità briosa e irriverente, inventando scherzi e clamorose fandonie quasi cinematografiche. Buona fortuna a me che dovrò stare all'erta per intercettare le tue fantasie più rischiose.
Auguri a te che non molli, non dimentichi, sfidi e vivi, dal primo istante di consapevolezza, come un'onta, il fatto di essere nato per secondo e dunque trasformi ogni occasione per essere "il primo". Buona fortuna a me chiamata spesso a mediare i conflitti con gli altri che per fortuna spesso si sciolgono con garbo, di solito per tua gentile concessione.
Auguri a te che hai imparato a calciare il pallone prima che a camminare. Buona fortuna a me che ogni tanto mi becco negli stinchi uno dei tuoi missili tiri mancini.
Auguri a te che ci intrattieni chiacchierando e cantando con la tua inconfondibile "elle" in cerca di una "erre" e la trovi stranamente solo quando (spesso) mi chiedi: "Mamma, mi leggi un libRo?"
Tanti tanti auguri a me, felicissima di esserti madre.
Ketty
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Eravamo in ospedale. Ti allattavo mentre ero distesa in un letto avvolto da lenzuola candidissime che profumavano di bucato fresco, in una stanza inondata di luce estiva.
Era mattino presto, non si udiva altro rumore che il lieve gorgoglio del latte che fluiva dal mio seno nella tua boccuccia.
Ti ho guardato negli occhi e mi ha investita un'ondata di orgoglio, mi è sembrato di vedere il nero profondo della determinazione.
Non sbagliavo.
Oggi, a quattro anni di distanza da quel momento di felicità pura, festeggio molti momenti impegnativi, alle prese con te, un nanetto che si crede un gigante.
Buon compleanno, Leonardo.
Tanti auguri a te che sei così analitico che col ragionamento potresti spezzare un capello in due e di sicuro spezzi i miei ragionamenti. Buona fortuna a me deputata a trovare le risposte alle tue domande non sempre facili.
Auguri a te che mi baci e abbracci così appassionatamente da soffocarmi, rubarmi completamente il fiato, come nessun maschio mai. Buona fortuna a me che ho bisogno di tanta energia per non lasciarmi prosciugare dal tuo amore.
Auguri a te che ci prendi tutti in giro, con la tua gestualità briosa e irriverente, inventando scherzi e clamorose fandonie quasi cinematografiche. Buona fortuna a me che dovrò stare all'erta per intercettare le tue fantasie più rischiose.
Auguri a te che non molli, non dimentichi, sfidi e vivi, dal primo istante di consapevolezza, come un'onta, il fatto di essere nato per secondo e dunque trasformi ogni occasione per essere "il primo". Buona fortuna a me chiamata spesso a mediare i conflitti con gli altri che per fortuna spesso si sciolgono con garbo, di solito per tua gentile concessione.
Auguri a te che hai imparato a calciare il pallone prima che a camminare. Buona fortuna a me che ogni tanto mi becco negli stinchi uno dei tuoi missili tiri mancini.
Auguri a te che ci intrattieni chiacchierando e cantando con la tua inconfondibile "elle" in cerca di una "erre" e la trovi stranamente solo quando (spesso) mi chiedi: "Mamma, mi leggi un libRo?"
Tanti tanti auguri a me, felicissima di esserti madre.
Ketty
1 commenti:
Lascia un commentoAuguri anche se un attimo in ritardo (qui)!