Ogni tanto scegliamo di proposito di non fare programmi per
i giorni di festa, lasciamo che sia il momento e la voglia a farci fare o non
fare qualcosa.
Il week end appena trascorso si preannunciava come tremendo,
aveva tutti presupposti per essere
terribile: in casa abbiamo avuto di nuovo e per due giorni i muratori. Giovedì e venerdì,
corridoio completamente dilaniato dai lavori per una perdita. La seconda in due
anni. Polvere, polvere, odore di calcina,
mattonelle e tubi riparati.
Due notti a dormire da mia madre e sabato mattina io e il
Marito pronti alle 7:30 con aspirapolvere, cenci, scope, spazzoloni e olio di
gomito. I bambini sono rimasti dai nonni fino al pomeriggio (nonni santi
subito) e noi a sgobbare fino a far tornare la casa quasi pulita.
Domenica mattina abbiamo ripetuto le stesse azioni del sabato, con gli stessi attrezzi: “Vabbè, il primo maggio andiamo a pranzo fuori, all’aperto, magari un pic nic.” Questa l'idea che mi era balenata in testa, accolta con entusiasmo da tutti. Nel frattempo ci siamo goduti un po' di sole sul terrazzo, in relax.
Primo maggio, mattina, sole splendente: finisco di pulire la
soffitta presto e faccio lavatrici a go go. “Perché con questo sole
asciuga tutto”, mi dico.
Ore 12, pronti per andare ai giardini, niente pic nic perché
c’è la festa con gli stand gastronomici: pasta, carne, patatine fritte ecc ecc.
“Sììììì!! I bambini scorrazzano liberi e io mi riposo un po’”.
Certo, come no. Ore
13 30: davanti al mio piatto di penne al ragù, seduta sotto un tendone da sagra
paesana, vedo nuvoloni neri, neri, neri. Plin, plin, plin (no, non c’era l’acqua
Rocchetta ma un’altra acqua: la pioggia). Ecco perfetto! Abbiamo deciso, all’ultimo, e abbiamo amaramente sbagliato. Stipati sotto il il tendone da sagra finiamo di
mangiare e appena c’è un accenno di diminuzione del temporale: scappiamo verso la
macchina.
E ora? Little C appena appisolato, si è svegliato durante il tragitto verso la macchina perché si sa, nei momenti migliori meglio svegliarsi: adrenalina a 1000. Mister G, da degno fratello maggiore, fomentava l’adrenalina del piccino con: “Ora che si fa?” “Dove si va?”.
Ore 15, siamo a casa e fuori diluvia. “Facciamo il Didò?” sparo senza sapere nemmeno se fosse fattibile... “Belloooo!!!”
Google, ricerca e zac: una svolta alla giornata.
Ricetta facilissima, veloce e dal risultato eccellente.
Abbiamo manipolato, costruito, distrutto e chiacchierato: manine che si sono
sporcate e che hanno lavorato con soddisfazione.
Grazie infinite al blog! Quando fuori piove, per la dritta, salva pomeriggio...leggete nel link la ricetta senza cottura e senza cremor tartaro.
Grazie infinite al blog! Quando fuori piove, per la dritta, salva pomeriggio...leggete nel link la ricetta senza cottura e senza cremor tartaro.
Una svolta alla giornata.
Domani si riparte, settimana lavorativa con un giorno in meno che inizia all’insegna
del “in fondo questo week end poteva andare peggio”
Be positive!
Francy
3 commenti
Lascia un commentoCerto che essere positivi con un weekend così non è da tutti: brava! Colgo al volo il tuo link per il didò, visto che da un pò medito di proporlo al nano!
ReplyAhahahah! Scusa se rido, ma mal comune mezzo gaudio! A me è capitato spesso, la parte della pioggia, i muratori no ma altre magagne casalinghe sì.
ReplyLa ricetta senza cottura non la conosco, quindi vado volentieri a sbirciare...
Sì,il didò è da provare e l'essere positivi..beh anche quello.
ReplyDiciamo che sono in un periodo buono.
Grazie per essere passate
Un abbraccio
Francy