Una bimba senza nome (che in fondo potrebbe avere il nome di tutti noi o dei nostri figli) è la protagonista di “Perché la notte”, un albo per ragazzi e adulti edito da Secop edizioni che scuote l’anima, provoca e fa riflettere su una pagina della storia d’Italia per tanti anni messa a tacere.
È una bimba alla quale la notte ruba tanto: i suoi peluches,
i libri della buonanotte, la casa, gli zii, la madre, l’appartenenza ad una
terra. Ma le ruberà proprio tutto? E che cos'è questa notte?
Pagina dopo pagina, nel ritmo incalzante della narrazione,
si scopre che la “notte” non indica un momento della giornata né quel vago
sentimento di paura che talvolta coglie i bambini e i ragazzi durante la crescita.
La “notte” ha un volto preciso, è un insieme di eventi che
oggi vengono ricordati come tragedia delle Foibe.
Notte, voce di bimba, domande struggenti, vivissime illustrazioni
chiaro scure sono le componenti che rendono questo libro dedicato alla tragedia
delle Foibe un racconto vero, doloroso eppure estremamente poetico.
*La notte col suo profondo nero che tutto divora, è l’unica
metafora che può rappresentare veramente certe tragedie dell’umanità.
“Perché la notte, mamma, ha vinto muri e porte e arriva
nella mia cameretta?”
*La voce di una bambina che si rivolge alla sua mamma è l’unica
voce che può catturare scampoli di poesia persino nel nero pesto della notte.
“Perché la notte, mamma, ora che tu ci sei e io sono madre
non mi restituisce l’argento e la luna dei tuoi occhi di quella notte per farne
gioielli?”
*Le domande, per lo più senza risposte, di quella bambina alla sua mamma, sono l’unico modo per raccontare i sentimenti come il dolore, la
rabbia, la solitudine e la paura.
“Perché la notte, mamma, non ingoiò pure i bambini che mi
tiravano le trecce , le madri cattive che sputavano in terra e mi dicevano
slava?”
*Le meravigliose illustrazioni buie, squarciate dai fasci di
luce di luna e dai lampi degli occhi di bimbi, danno una forma
visiva unica a questi sentimenti.
Lorella Rotondi, donna di sensibilità palpabile già al primo
incontro (ho avuto l’onore di conoscerla durante un viaggio in treno) e Daria Palotti , ci
ricordano, con la loro opera “Perché la notte”, le umiliazioni e le torture subite dagli
italiani in quei maledetti anni fra il 1943 e il 1947 quando quasi diecimila
italiani furono gettati, vivi e morti, nelle foibe, cavità carsiche di origine
naturale con un ingresso a strapiombo. Perché questo massacro? La storiografia
non ha approfondito gli eventi per anni, probabilmente per convenienze o
vergogne politiche. Ragioni di predominio dei territori (un conflitto fra
popoli per il possesso dei territori sul mare Adriatico settentrionale) ,
ragioni politiche (l’ostilità da e verso i paesi filosovietici), ragioni
ideologiche (l’epurazione della razza perseguita dal Maresciallo Tito)?
Qualunque fosse la motivazione, quel che più conta - ci illustrano mirabilmente le autrici - è quello che accadde nel
cuore della gente vittima di violenza e abbandono, in particolare nel cuore dei
bambini.
La bimba senza nome, voce narrante dell’albo, perde molti affetti e molte cose nella notte della storia ma ci sono cose che la notte mai le
sottrarrà: i ricordi. L’amore provato,
la luce argentea degli occhi della sua mamma, il profumo della colonia del suo
papà, la gioia di ricevere i doni da San Niccolò il 6 dicembre e tanto ancora
resteranno, con le sorridenti foto di famiglia, a dare una speranza.
Ed è per tutto questo che quella bimba potrà dire un giorno
che, nonostante certe notti saranno per sempre nere e profughe, arriverà l’inizio
del giorno in cui riconquistare lo zucchero e il miele e si potrà lavorare, con
gentilezza, al “telaio del perdono”, “oltre il limite della notte” .
Grazie, Lorella Rotondi e Daria Palotti, per la poesia dei versi
e delle illustrazioni, grazie per queste emozioni che danno valore alla memoria.
P.S. Se volete conoscere la voce di Lorella Rotondi e approfondire l'argomento, potete ascoltare l'intervista del prof. Livio Sossi cliccando sul link di Radio Capodistria.
Ketty
Ketty
2 commenti
Lascia un commentoUn libro davvero forte...Forse più avanti...Ora non me la sento, ma grazie per non far dimenticare anche la parte più brutta e tragica della nostra storia
ReplySi, la lettura di quest'albo è un'esperienza forte e illuminante. 😊
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