Visitare gli Uffizi con i bambini

Non appena ho visto il post di Affabulando su FB, promosso da IldìdiFesta (che vi invito a seguire per conoscere le tantissime promozioni e proposte per la cultura e l'arte in Toscana) non ho avuto dubbi! (i post sponsorizzati funzionano allora!!!). Ho cliccato e prenotato subito il nostro pomeriggio a Firenze tra le bellezze più importanti del mondo.

Visita guidata agli Uffizi per bambini dai 6 anni.

Uffizi Firenze

Mi vergogno ma ve lo dico lo stesso. In 13 anni di mia permanenza al nord, tra l'Emilia e la Toscana, non avevo ancora trovato il tempo di andarci. E' sempre così: quando pensi di avere una cosa a portata di mano, non te ne curi. E ho fatto malissimo perché credo che non ci si possa limitare a una sola visita agli Uffizi! Per poterlo visitare veramente bene e soffermarsi con calma su tutti i particolari, occorrono almeno due visite...se non di più!

Vi racconto quindi il mio impatto con il Museo più conosciuto al mondo e soprattutto la nostra esperienza con bimbuzza.

Non è la prima volta che portiamo nostra figlia in un museo. Ci è capitato tante volte, anche nel corso dei nostri viaggi all'estero, di  partecipare a iniziative e visite guidate per bambini. Anche questa volta bimbuzza è stata brava, anche se credo che l'età giusta, per una visita di questo tipo e per il modo in cui è stata impostata in un ambiente come gli Uffizi, sia dai 9/10 anni. 

Ci ha accompagnati, lungo il percorso, una signora molto brava e appassionata che ci ha raccontato benissimo il contesto e ogni particolare dei quadri e degli artisti. Ho preso appunti, non volevo perdere nulla di questa visita che mi ha lasciata davvero estasiata e felice. Ho pensato quindi di raccontarvela stile "storia di Instagram" (per questo le foto sono tagliate in verticale e purtroppo hanno perso alcuni particolari). Lo faccio anche per me, per non dimenticare il mio bellissimo viaggio attraverso i dipinti dal 1300 all'età rinascimentale.

Quando si accede agli Uffizi, si percepisce subito la maestosità del posto e di chi ha vissuto quei palazzi, la famiglia de' Medici. Dopo tre rampe di scale (o ascensore) si accede a un corridoio il cui soffitto è dipinto con tipica decorazione detta "grottesche" dagli scavi romani. Le palle rosse ricordano lo stemma dei medici.
soffitto corridoio Uffizi Firenze stile grotteshe

Dal corridoio si accede alle varie stanze del Museo. Il nostro percorso ha avuto inizio tra le collezioni di stampo religioso, dipinte su tavole di legno di pioppo, della fine del 1200.

Appena entrati nella grande sala, siamo stati investiti dalle enormi tavole dorate di Duccio di Buoninsegna, Cimabue e Giotto. Il ricordo delle icone bizantine è evidente, come anche la differenza tra i dipinti dei tre artisti con la Madonna e il bambin Gesù.

In Giotto si percepisce uno stile nuovo, non solo per la presenza di forme più morbide sul corpo della Madonna ma anche per il maggiore senso di profondità nel modo in cui sono rappresentati gli Angeli.


La madonna con bambino di Giotto Uffizi Firenze

Dopo i dipinti in cui gli occhi si sono riempiti d'oro, siamo approdati in una sala ricca di altri famosi dipinti.

L'Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano 
I tre Magi sono vestiti con tessuti preziosissimi (broccati) con disegnati i melograni che significano "fertilità". I pittori rinascimentali spesso, infatti, mettevano proprio una melagrana in mano a Gesù Bambino quale simbolo della nuova vita donata all'umanità. 



Abbiamo poi ammirato le opere di Filippo Lippi, maestro di Botticelli: San Romualdo e San Giovannino e l'Incoronazione della Vergine. 


San Romualdo e San Giovannino Filippo Lippi

Da notare nell'Incoronazione della Vergine, a sinistra, il pittore (con la mano sul mento) che si rappresenta guardando "verso di noi".


Incoronazione della vergine Filippo Lippi

Poi, impossibile non essere d'accordo con quanto affermato dalla nostra guida sulla Madonna Filippo Lippi.


Madonna col bambino Filippo Lippi

Con Paolo Uccello abbiamo ammirato una battaglia un po' confusa ma moderna.


Paolo Uccello

Ed ecco poi uno dei ritratti più famosi di Piero della Francesca. Pian piano vengono abbandonati i soggetti religiosi per lasciare spazio agli uomini e alle loro origini.


Duchi di Montefeltro di Pier della Francesca

Ci siamo poi immersi nei quadri di Botticelli: ammetto che smaniavo per arrivare nelle sue stanze. A primo impatto i quadri sembrano piccoli, ma solo per il modo in cui sono stati incorniciati. 

Con Botticelli si arriva a un tipo di dipinto a soggetto pagano (cosa ancora rara) e comprensibile solo per chi era erudito, come la famiglia de' Medici, nel campo della filosofia greca.


La Primavera 
Va letto da destra a sinistra: Zefiro, dio del vento, soffia con violenza verso la ninfa Cloris che ha paura. Dalla loro unione nasce Flora che  incede come una regina e cosparge fiori. In Flora si riconosce Simonetta Cattaneo, amata da Botticelli e moglie di Vespucci di Genova. Al centro sta Venere con cupido; sulla sinistra il gruppo di Grazie che rappresenta la bellezza, purezza e bontà. Chiude a sinistra Mercurio  che scaccia le nubi per preservare un'eterna primavera. 


La primavera di Botticelli

La nascita di Venere
Colpiscono i colori freddi (verde e azzurro) e le rose che nascono quando nasce Venere. Anche in Venere si ritrova il ritratto dell'amata Simonetta Cattaneo.


La venere di Botticelli

Abbiamo poi ammirato il famoso Tondo Doni di Michelangelo, quadro che si presta per essere guardato da sotto, perché doveva stare sopra il letto. Gesù e gli angeli proteggono la coppia. Una Madonna senza velo si staglia al centro: sembra atletica e indossa abiti dai colori non convenzionali (verde rosa e azzurro). Il Suo volto forse è quello della madre che il pittore ha perso all'età di 5 anni. 


La sacra famiglia Tondo Doni di Michelangelo

Di Raffaello abbiamo ammirato La Madonna col bambino e San Giovannino che ricorda molto la Madonna delle rocce di Michelangelo.



Del Parmigianino ci siamo soffermati su uno dei suoi dipinti più famosi.



Con Leonardo siamo approdati, invece, verso una Madonna molto giovane e che, di fronte all'Angelo, mostra una grande dignità.



Il giro si è concluso con la famosa Testa di Medusa di Caravaggio, un dipinto a olio montato su uno scudo convesso di legno di pioppo.



Che dire? E' stato un giro intenso ma che ha bisogno di essere integrato con tantissimo altro. E io spero di tornarci presto. 

Inoltre, guardate le altre nostre proposte per i Musei con i bambini. Ultimamente ci siamo appassionate all'arte:)

Vivy
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1 commenti:

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23 febbraio 2017 alle ore 22:32 ×

Grazie per averci fatto venire con voi in questo splendido museo!
Un'esperienza unica!
Un abbraccio
Maria

Congrats bro Maria Brentegani Portugalli you got PERTAMAX...! hehehehe...
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