Da quando sono diventata mamma l'aiuto più grande nel crescere i miei figli è arrivato dalla presenza costante e importante dei nonni.
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Siamo una di quelle famiglie "fortunate"che possono contare sull'aiuto sia dei nonni paterni che materni. Ci sono sempre tutti, a seconda delle loro possibilità (lavorative). Eh già, soprattutto i miei genitori, ancora lavorano. Fra me e loro ci sono 19 e 23 anni di differenza praticamente pochissimo o almeno a me sembra poco.
Mio padre è quello che lavora a 30 km da casa e sta fuori tutto il giorno, fino all'ora di cena. I nipoti per lui sono "da vivere"qualche volta il fine settimana e nelle feste comandate...visto che di tempo gli altri giorni non ne ha.
Fa un lavoro "classico"per la zona in cui viviamo, patria dei tessuti e della loro nascita: il tessitore. La mia infanzia è ricca di aneddoti nella fabbrica in cui lavorava, piena di quel rumore assordante di telai e dell'odore di olio caldo che emanavano. Lo chiamavo ad alta voce quando entravo ma non mi vedeva nè sentiva fino a che con mia mamma non iniziavamo a muovere le braccia e a chiamarlo a gesti: lì dentro e con quel rumore lui ci ha trascorso la vita.
A Mister G e alle sue mille domande risponde sempre con dovizia di particolari ma si sa, i bambini hanno la fonte della curiosità a getto continuo, inesauribile.
Qualche giorno fa ho deciso, visto che eravamo in zona, di portarlo a trovare il nonno al lavoro: immaginate la felicità. " Mamma ma allora andiamo a vedere come nasce la stoffa del nonno?" Mio padre ci aspettava all'entrata dello stanzone, sorridente e felice di mostrare al nipote quello che fino ad ora aveva sempre raccontato a parole. Mister G è entrato mano nella mano al nonno un po' intimidito dalla grandezza dell'ambiente e dal rumore assordante.
Insieme a lui ha girovagato fra i telai, aspiratori e operai chiedendo, guardando e perfino spingendo i tasti on/off che il nonno gli diceva di toccare. Sono rimasta in disparte in silenzio a guardare. Non era un momento mio era un momento loro. Il loro modo di condividere la vita, il lavoro, la felicità. Ricordo distintamente quando al posto di mio figlio c'eravamo io e mio fratello ad ascoltare e a vedere come nasceva la stoffa.
Sono sicura che anche mio figlio non dimenticherà quei momenti, li terrà impressi nella mente e nel cuore come tesoro da custodire, lezioni di vita che solo i nonni sanno impartire.
Dopo mezz'ora siamo saliti in macchina e abbiamo salutato:
"Sai mamma anche il cappotto che hai te prima era stoffa uscita dal telaio, il nonno ne fa tantissima".
Ho sorriso e non ho fatto domande, una giornata come quella che ha trascorso parla da sola e insegna da sola.
Francy