"Due ali"
di Cristina Bellemo e Mariachiara Di Giorgio
edito da Topipittori
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Questo
libro è una storia. Questo
libro è una metafora di 25 pagine.
Basta
una lettura per innamorarsene. Occorre
leggerlo più volte per afferrarne il significato profondo.
Forse
vi sto confondendo, pensate che stia scrivendo cose contraddittorie.
Oppure
vi sto inducendo a credere che non sia un libro adatto ai bambini.
E invece...
Cominciamo
con una domanda: come reagireste nel trovare un giorno nel vostro giardino un
paio d’ali?
La
storia
Un giorno il Sig. Gugliemo, un anziano
signore molto gentile che fa colazione ogni mattina con pane e colori dell’alba, trova ai piedi del pesco
nel suo giardino un paio di ali leggere e candide.
All'inizio non riesce a
credere che siano sue e va in cerca del legittimo proprietario.
Tutti lo
trattano da matto quando candidamente chiede “Per caso avete perso delle ali?”
ma il Sig. Guglielmo continua a chiedere in giro informazioni.
Poi
decide di guardarle da vicino e scopre che quelle ali hanno radici proprio nel
punto in cui, da bambino, aveva sotterrato la sua scatola del tesoro.
Ricordandone il contenuto, si chiede se quelle ali siano spuntate da uno dei
suoi tesori: dal guanto rosso spaiato, dal tappo dorato della bottiglia dalla
forchetta senza un dente con la quale aveva imparato ad arrotolare gli
spaghetti ecc.
Un
giorno, dopo colazione, il Sig. Guglielmo indossa le ali, divenute ormai
“mature” e comincia a volare sopra la città “in mezzo al vapore dei sogni che
salivano dai letti”.
È tutto così bello che il Guglielmo si mette anche a
cantare.
Pensieri
sul libro
La
figura diafana di questo dolce anziano, col cuore di bambino, resta impressa
nell'anima.
Inevitabile
che risulti incompreso, quasi tutte le persone hanno metaforicamente perso le
ali quando sono diventate adulte.
Eppure
il Sig. Guglielmo, nella sua apparente stranezza, ha una grande forza: non si
lascia cambiare dal realismo cinico delle altre persone.
Guglielmo è come le
sue ali:
“Le ali, da parte loro, erano candide e trasparenti, nonostante la
pioggia, la polvere e il parlottare della gente”.
L’accostamento
polvere-parlottare della gente è rivelatore. Forse che certe parole non
sporcano quanto e più della polvere?
Le
illustrazioni sono in perfetta armonia con il testo. L’effetto acquerello
suscita la stessa sensazione di leggerezza delle due ali protagoniste della
storia. Meravigliose sia le immagini che raffigurano gli ampi spazi della città
che gli zoom sui particolari come il fiorito albero di pesco che dona serenità
al piccolo e grande lettore.
“Le
ali erano sempre lì, a danzare leggere con il vento. Profumate di quel pesco
che intanto s’era vestito elegante a fiori della primavera”.
Il
finale è commovente.
Può essere interpretato come una delicata metafora della
morte del Sig. Guglielmo che un giorno, il giorno “maturo”, spicca il volo
guardando con felicità la città sotto di lui.
Oppure
può essere semplicemente interpretato come il volo in cui sanno librarsi le
anime piene di poesia.
Mia
figlia ama questa storia. Certamente è ancora piccola per coglierne le
sfumature metaforiche ma la sua memoria visiva ha immagazzinato le illustrazioni meravigliose
e le sue orecchie hanno recepito parole di bellezza: candore, leggerezza,
colori, alba, carezza e tante altro.
Con
questo libro ho offerto alla mia bambina un semino di poesia.
Ketty
6 commenti
Lascia un commentoChe meraviglia!!Che questo semino diventi un albero rigoglioso.
ReplyFrancy
Grazie, lo leggerò senz'altro ^___^
ReplyBellissimo! Dalla storia alle illustrazioni. Grazie della segnalazione.
ReplyMarina
Sembra davvero delicato e splendido...entra subito in lista!!! grazie mille del suggerimento!
ReplyVi affezionerete al Sig. Guglielmo!
ReplyGrazie a voi di essere passate di qui.
Ketty
Le illustrazioni sembrano davvero belle, ma anche la storia. Grazie del consiglio, non ne avevo mai sentito parlare :)
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