Genitori, siamo davvero così stanchi?



Scrivo questo post, d’istinto, come reazione ad un articolo pubblicato da huffingtonpost.it e condiviso sui social da molti genitori.
In quel post si parla della stanchezza senza speranza dei genitori.
Mi piace il linguaggio paradossale e sono la prima a scrivere i post #noncelapossofare. Non ho ben capito, però, se nel post c’è un’ironia di fondo o un intento della giornalista di fare terrorismo psicologico.

Si, siamo stanchi, a volte stanchissimi ma non esageriamo
Certi scenari apocalittici possono scoraggiare le nuove generazioni di genitori.

I genitori non dormono mai tutta la notte. Mai più” dice la giornalista.

Parliamone.
Pochi  genitori riferiscono che i loro figli, fin da piccoli, hanno un ritmo del sonno simile a quello degli adulti.
Tutti gli altri genitori non sono certamente condannati a morte da sonno o assoggettati ad ansia perenne.
Che accade allora?
Quando sono neonati si svegliano di notte spesso. Cercano il latte, cercano il conforto della  mamma. In questa fase il papà è meno ricercato. La mamma amorevolmente accudisce il neonato finché si riaddormenta.
Prima o poi, il neonato si riaddormenta. La mia primogenita ci metteva un po’ di più, il secondo dopo cinque minuti di allattamento si riaddormentava sereno.
Dunque, c’è speranzaI neonati si riaddormentano e la mamma può riaddormentarsi. Senza contare che ci si abitua al sono interrotto ogni due – tre ore  e che l’eventuale stanchezza accumulata nella notte si può riparare con pisolini diurni.
I primi giorni, mamma e papà potranno forse avere l’ansia di controllare i piccini: se il loro respiro è regolare, se sono troppo o poco coperti  ecc. Dopo un breve periodo di rodaggio, l’ansia passa
Con la mia prima figlia l’ansia è durata un po’ di più, per via dell’inesperienza. Con il secondo si è annullata gradualmente.

Quando non sono più neonati, i bambini dormono sempre di più e - importantissima notizia tralasciata nell'articolo -  i genitori possono alternarsi nell'accudimento! La mamma di notte è sempre la preferita ma anche le ninnananne e le storielle di  papà sono apprezzate. Ciò significa che mentre mamma accudisce, papà può continuare a dormire e viceversa.
Non tutti i bambini si intrufolano nel letto e il fatto di dormire insieme non comporta necessariamente una mancanza di riposo.

Quando saranno adolescenti forse (dico forse perché i miei genitori hanno sempre dormito) aspetteremo svegli  che tornino dalle serate di divertimento ma quante volte alla settimana potrà mai capitare?
Insomma, la genitorialità non è una malattia del sonno!

"Il tempo libero non esiste"dice l'articolo.
La blogger racconta di avere difficoltà a svolgere attività semplici come registrare un numero di telefono sul cellulare perché i suoi figli le invadono il campo.  Questo, a mio parere, non significa non avere tempo libero! Significa non avere tempo in quel momento.
La blogger racconta di non avere tempo di andare in bagno.
Ci si organizza, no?!
Nella peggiore delle ipotesi, io porto con me i bambini in bagno dove ho lasciato dei giochi per intrattenerli. I figli adorano starci vicino ma adorano anche fare tante altre cose senza di noi.

Il tempo libero per noi genitori esiste, è solo conformato diversamente da come lo gestivamo prima di diventare genitori
Esempi di miei momenti liberi: quando i bambini giocano per conto proprio, vanno dai nonni, si intrattengono con gli amici, sono a lezione di danza e inglese. Quanti libri sto leggendo ultimamente in sala d’attesa! In extrema ratio, per bisogni di tempo urgentu, invoco banalmente l’aiuto di baby-sitter Tv.

Non mi pare di incontrare in giro orde di genitori trasandati, sporchi e puzzolenti che non hanno il tempo di andare in bagno.
I genitori non sono la fonte di ispirazione di The walking dead!

"Non ci sono giorni liberi"
Dice la blogger che per i genitori non ci sono giorni liberi e si concentra sulle difficoltà di mamma e papà quando sono malati.
Qui valgono le stesse eccezione di prima. Se non si è proprio sfigati, i genitori di solito non si ammalano contemporaneamente.  Se uno è malato, l'altro farà il bucato! Nel bisogno estremo, ci sarà pure qualcuno disponibile ad aiutare: un parente, un amico, una tata, il vicino di casa. 
A meno che non si viva nel deserto, ognuno ha una minima rete sociale di sostegno, no?

"Il cervello è in sovraccarico"
Tutto parzialmente vero. Il silenzio non è roba da genitori con bambini piccoli. Nel post non si dice, però, che al milione di parole e di richieste che ci rivolgono i nostri bambini, corrispondono milioni di risate, baci, emozioni che i bambini ci regalano e che sciolgono in pochi secondi tante tensioni mentali.
Dopo ore di lavoro, interpretazione delle leggi e riunioni con i colleghi, io ogni giorno non vedo l’ora di tuffarmi nel chiacchiericcio allegro dei miei bambini.
Dopo fiumi di notizie angoscianti dei TG, non c’è balsamo migliore che canzonette e balli con i miei bambini.

Il tempo con il partner? Anche quello è questione di organizzazione e di un minimo di rete sociale di sostegno. 
La domenica di San Valentino i bambini avevano voglia di pranzare dai nonni. In quelle ore io e mio marito, invece di godere del lauto pranzo della suocera, siamo andati al cinema, spettacolo delle 14.00. Abbiamo trascorso tre ore tutte per noi senza nulla togliere ai bambini .
La genitorialità non è la causa dei divorzi.

"La stanchezza fisica"
Anche quella è un’esperienza  diversa da persona a persona.
A me le gravidanze hanno fatto molto bene. Camminavo molto col mio pancione pesantissimo e questo mi ha permesso di rinforzare le gambe e di non soffrire mal di schiena.
La blogger si lamenta della fatica di portare in braccio i bambini di 9 e 15 chili. Non so i vostri, ma i miei bambini a 9 e 15 chili camminavano, non è che desiderassero stare sempre in braccio.

Le probabilità di affrontare il lavoro di genitore senza strapparsi la cornea o beccarsi l'ernia del disco sono pochissime” dice la blogger. 
Qui ritorno a dire alla giornalista che non mi pare di incontrare in giro frotte di genitori ingessati e bendati!
La genitorialità non riempie i reparti di ortopedia e oculistica!

"Le amorevoli pulizie"
La giornalista dice che noi genitori non facciamo altro che pulire e mettere in ordine. Sssshhhh, non lo dite a nessuno, ma io metto in ordine i giocattoli dei bambini, con il loro aiuto, solo una volta al giorno, quando finiscono di giocare. Quanto all'igiene - anche questo non lo dite a nessuno -  non è che per un vomitino sulla mattonella mi rimetto a lavare tutto il pavimento della sala.
Di vestiti di adolescenti non ho ancora pratica. Ricordo però che io ero un’adolescente disordinata e mia madre non rinunciava certamente alle sue cose per mettere in ordine i miei vestiti.
Lo pensiamo in tanti: preferiamo bambini che giocano felici con i genitori in case disordinate.

"Le preoccupazioni ci consumano"
Lo scenario apocalittico delle preoccupazioni dei genitori raccontato nell’articolo: morte in culla, caduta dalle scale,  ingestione accidentale di prodotti per la pulizia, bullismo, non sposare la persona giusta ecc. ecc. 
Oh mamma mia, che approccio ansiogeno alla vita
E se adesso venisse il terremoto? E se la bomba coreana sbagliasse traiettoria e colpisse casa mia? E se una nave militare imboccasse per errore il fiume accanto a casa mia? Non ho altro da aggiungere. 

Comunque voi siate, stanchi, sfiniti o rilassati, buona genitorialità a tutti!

Ketty




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6 commenti

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Anonimo
admin
15 marzo 2016 alle ore 11:49 ×

Per me l'unica parola d'ordine è organizzazione.

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15 marzo 2016 alle ore 13:03 ×

Cara scrittora, efficace e concisa. Perfetta!

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Silvia Fanio
admin
15 marzo 2016 alle ore 14:46 ×


Sono a casa con poppante di otto mesi e bimbo quasi quattrenne malati.
Ok, ci si mette di più, ma:
Li ho portati in bagno e ci siamo lavati tutti assieme, abbiamo cucinato una torta e la minestra di lenticchie, ho fatto mestieri e bucati e sono ancora viva.
E ora? Riposiamo tutti e tre.
Se vuoi, con pazienza ed il quadruplo del tempo puoi.

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15 marzo 2016 alle ore 14:51 ×

Grande Silvietta. Volere è potere!Buon riposino.:-)

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16 marzo 2016 alle ore 08:09 ×

Se si accetta di essere genitori imperfetti e se si aboliscono i sensi di colpa a 360 gradi, fare i genitori non è questo gran dramma, concordo con te Ketty. Facile non è, ma non di certo per l'ordine, la pulizia e il tempo che manca.
La cosa più complessa è che i figli si crescono e coltivano come un orticello, per anni e anni. E' lì che si incontrano le difficoltà maggiori, è in quello che si devono infondere le energie, pazienza per le patacche e il caos, per le uscite mancate e le sedute al bagno come un CDA.
Un abbraccio a tutte le mamme
la effe

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16 marzo 2016 alle ore 09:02 ×

Giusto!Le difficoltà vere sono altre. L'immagine del CDA in bagno mi fa morire dal ridere!
Grazie.
Ketty

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