Vi racconto.
E' stata una sera perfetta, una di quelle in cui il rito della buonanotte era
stato celebrato senza sbavature: ho letto libri bellissimi ai bambini che
ascoltavano con orecchio onnivoro e occhi curiosi; ho intonato una
decina di ninna nanne mentre gli stessi occhietti lentamente si chiudevano come
fiorellini al tramonto; ho invocato la protezione dell’angelo custode e poi,
quando i loro corpi erano raggomitolati nel sonno, ho cominciato a saltare.
Silenziosamente ma ho saltato. “Yuppieee, dormono alle 21,30! Esaltazione trascendentale. “Elevation”, come canterebbero gli U2.
Silenziosamente ma ho saltato. “Yuppieee, dormono alle 21,30! Esaltazione trascendentale. “Elevation”, come canterebbero gli U2.
Fino a mezzanotte ho dimenticato di essere madre, a mezzanotte e un minuto
mi sono addormentata.
Dopo appena due ore, è iniziato il tango dei risvegli.
“Mamma, vieni!” urla il piccolino. Ho camminato meccanicamente fino al suo
letto, senza neppure aprire gli occhi. D'altronde aprire gli occhi al buio è
una fatica inutile. Mi sono distesa accanto a lui. Di solito dopo dieci minuti di coccole e puppa, si
riaddormenta e dormiamo fino all’alba.
Ecco, però, l’imprevisto: si è svegliata anche mia figlia, in preda a insoliti incubi. “Mamma, vieni da me”.
Piroetta e cambio letto.
Si è addormentata lei e ha chiamato lui.
Cambio passo di nuovo, cambio letto.
Cambio passo di nuovo, cambio letto.
Nella mia testa, con tutti questi ampi passi decisi, ha risuonato il Libertango
di Astor Piazzolla.
Dopo un bel po' di piroette, quando eravamo tutti pacificamente nei nostri rispettivi letti e le mie palpebre si sono accasciate sul viso, gran finale di tango!
Casché!
Qualcosa è precipitato. Nello specifico, sono precipitata io. Dal letto.
Buio, cambi letto, chi mi chiama di qua, chi mi chiama di là, vertigini e
bum. Cadere dal letto a 40 anni, anche questa è maternità.
Riflessioni dopo questa goffa notte
Riflessioni dopo questa goffa notte
Quando è nata la mia prima figlia, avevo grandi aspettative sulle nostre
notti insieme. Non sapevo che i bambini hanno fasi del sonno diverse da quelle
degli adulti. Immaginavo che avremmo
dormito tutte le notti tranquille, come in quelle immagini mistiche di madonne e
neonati.
La realtà, nella maggior parte dei casi, è diversa. I riti della buonanotte
fanno addormentare ma non restare addormentati e i bambini piccoli, semplicemente, non
dormono come gli adulti.
Insomma, le grandi aspettative di notti di riposo condiviso sono
precipitate dal letto, come me l'altra notte.
Eppure non farei cambio con nessuno.
Le notti di mamma superano le mie grandi aspettative.
Non mi sono mai sentita così importante come in certe notti.
“Mamma!” Il privilegio di essere il loro primo pensiero al risveglio.
Sono io la luce che cercano, sono io il respiro che li scalda.
“Mamma” La dolcezza delle loro amate vocine che rompe il buio per cercarmi.
“Mamma!” La magia di un nostro abbraccio che scioglie gli incubi.
“Mamma!” Il solletico delle loro dita che si allungano verso i miei capelli
e mi fanno tanti riccioli d’amore.
Cerco di fissarle nella memoria certe scene notturne.
Oggi mi sembrano fatiche. Quando
loro non avranno più bisogno di chiamarmi di notte, saranno i ricordi sognanti
di intimità perdute.Ketty
*Questo post partecipa al tema del mese di Marzo delle
Stormoms #GreatExpectations grandi speranze e grandi aspettative
7 commenti
Lascia un commentoChe dolcezza questo post
ReplyMi hai fatto anche riflettere tanto ♡
Emy
amichemamme.com
Grazie, Emy.
ReplySo già che mi mancheranno certi dolci momenti!
Buona giornata.
Ke
Tenerissimo! E anche vero. Sarà che vengo da quattro giorni no stop ma oggi mi manca :)
ReplyÈ una tenerezza tutta emersa grazie ai miei bambini.
Reply:-)
Il tango notturno eeeeeh
ReplyPerò è vero, tra qualche anno saranno soloro ricordi!
Mi pare che anche tu sia una provetta ballerina notturna di tango :-)
ReplyBacioni
Oh che bello! Grazieee!
Reply