La notizia ci ha gambizzate come una mitragliata di guerra.
Io e le altre mamme dei bimbi dell’asilo eravamo ad una festa di compleanno.
Sedute oziosamente sui divanetti guardavamo i nostri bimbi rincorrersi sui
gonfiabili quando una mamma, con espressione sofferta, ci ha detto: “C. non è qui perché è malata, ha un male brutto,
avanzato”.
Da una parte le risate colorate dei nostri bimbi sui
gonfiabili e dall'altra il silenzio di ghiaccio di noi mamme.
Cara C., mi sembra passata una manciata di giorni da quella
rivelazione e tu già non ci sei più.
Non ho potuto salutarti, se non con un messaggio al quale
hai risposto con la tua piacevole gentilezza.
L’ultima immagine che ho di te è
di una mamma al parco, nella calura di luglio, che accompagna i suoi bambini
sulle giostre e mi punzecchia quando le dico che avrei bisogno di fare sport
:“Non ti basta correre dietro i bambini?”
Poi non ho più immagini. Ho solo immaginazioni. Ti ho
immaginata, dopo la notizia, mentre facevi le cure in clinica, mentre parlavi
con i tuoi bambini cercando di succhiare ogni momento di vita con loro, speravi
e soffrivi, mentre giacevi senza respiro in una chiesa.
Ma ancora tentenna la mia mente ad affrontare la realtà e a
volte immagino di tornare al parco e incontrarti di nuovo fra le altalene.
È
troppo difficile accettare che non ci sei più e che ci sono due bambini così
piccoli che non potranno più chiamare la loro mamma e ricevere in risposta il tuo
abbraccio.
Dando voce al grido interiore di tutte, una mamma amica ha
scritto sul nostro gruppo di whatsapp: “Queste cose non dovrebbero succedere”.
Lo urlo anch’io con la pesantezza del cuore: “Non dovrebbero
succedere!”.
Purtroppo succedono. La vita è tanto meravigliosa quanto
crudele e non possiamo cambiarla, possiamo solo darle un senso.
Come possiamo reagire a tanto dolore?
Il mio modo è umile e fragile però non ne trovo altri.
Reagisco con la preghiera, con la scrittura, con una
promessa segreta per te.
Prego soprattutto Maria, la grande Madre. Saprà avvolgere i
tuoi bambini di quel soffio di Spirito Santo e coraggio di cui hanno bisogno per ritrovare
l’equilibrio perdute e nuove gioie.
Scrivo a te, cara C. , cercando di rendere merito alla tua
memoria.
Il primo ricordo che ho di te in realtà è un ricordo di tuo
figlio. Eravamo allo scivolo e pensai: "Chissà chi è la mamma di questo bimbo
così dolce?"
Qualche secondo dopo ti avvicinasti. Non potevi che essere tu.
Dopo ci siamo frequentate in qualità di “mamme di bimbe
nella stessa classe”, incontri fugaci interrotti spesso dai richiami dei nostri
bambini. Eppure ho di te ricordi netti e belli.
Eri una donna acqua e sapone, senza fronzoli. Capelli
cortissimi, un taglio pratico e un po’ maschile. Non ti ho mai visto indossare
una gonna né i colori all'ultima moda. Non ne avevi affatto bisogno. C’era una delicatezza
nei tuoi gesti da sprigionare una femminilità che non aveva bisogno di
sovrastrutture.
Avevi una voce pacata e incantevole, uno sguardo limpido che
brillava anche dietro gli occhiali. Quando sorridevi, sorridevi soprattutto con
gli occhi. Il tuo sguardo era chiaro come il mare ma fermo, mi davi l’idea di
essere una persona decisa.
Eri una mamma che nutriva i bambini di momenti all'aria
aperta e di cultura. Quante volte ci siamo incontrate in biblioteca? In quei
pomeriggi di deserto in cui portavo i bambini pensando che avrei trovato la
biblioteca vuota, tu eri già là, da tempo, con la tua bambina.
Eri una di quelle mamme che si desiderano nel
gruppo-genitori. Non ti ho mai sentito sollevare polemiche inutili ma quando c’era
bisogno tu eri là, silenziosa e operativa.
Eri una donna che credeva nell’amore. Una volta ti ho
chiesto: “Che ci fai tu, donna di città, in un paesino piccolo come questo?” La
tua risposta puntuale, senza rigiri di pensiero: “Sono venuta qui per amore”.
Eri una donna che mi trasmetteva positività e sceglieva la luce
delle piccole cose, come quella fresca immagine di fiori arancioni che hai
scelto come tua icona per whatsapp e mi sono permessa di prendere per questo post.
Eri una di quelle persone che già dopo pochi incontri, senti amica.
Grazie, cara C., di essere passata nella mia vita.
Riposa nella Pace che meriti.
Con tanto affetto.
Ketty
2 commenti
Lascia un commentoToccante questo messaggio di saluto.
ReplyTu preghi Maria, io che C. possa continuare davvero, in un'altra realtà, a vegliare sui suoi figli.
Grazie del tuo pensiero, cara.
ReplyKiss
Ketty