Ci sono giorni in cui stilo il mio programma da mamma e lo eseguo fedelmente.
La mia giornata da mamma è come un dipinto di Andy Warhol dalle forme rassicuranti e brillanti, senza sbavature.
Riesco a far tutto. Giocare con i bambini, accompagnarli in una
passeggiata all'aria aperta, tenerli
tanto in braccio quanto è il loro bisogno di contatto, fare un bagno rilassante
con loro, preparare insieme una cena gustosa e sana, dedicarmi ad una lunga e
rasserenante lettura della buonanotte ecc. ecc.
Nel frattempo riesco a sistemare casa, dedicarmi al maritino e sbrigare qualche telefonata di lavoro.
Sono giorni in cui mi sento una mamma di successo, mi guardo allo specchio prima di andare a letto e penso con aria tronfia: ma come ho fatto a fare tutto? E chi sono? Wonderwoman? NON SONO UNA: SONO CENTOMILA!
Nel frattempo riesco a sistemare casa, dedicarmi al maritino e sbrigare qualche telefonata di lavoro.
Sono giorni in cui mi sento una mamma di successo, mi guardo allo specchio prima di andare a letto e penso con aria tronfia: ma come ho fatto a fare tutto? E chi sono? Wonderwoman? NON SONO UNA: SONO CENTOMILA!
Ci sono giorni in cui, invece, pianifico le mie attività ma
ben presto comincio ad arrancare come un tre ruote sulla strada di collina.
Ritardo su tutto e i bambini mi assediano, chiamandomi ogni cinque minuti,
facendo la gara nel saltarmi addosso. Nel frattempo i colleghi mi telefonano
dall'ufficio per risolvere una questione e mia madre mi telefona rinfacciandomi
che non la chiamo da tempo.
Sono i giorni in cui vorrei urlare: un attimo,
abbiate pazienza, non ce la faccio, sono solo UNA!
Ci sono giorni, infine, in cui non ho neppure l’energia di pensare
un programma.
Procedo per inerzia, senza una minima coscienza di me stessa, una macchina tutto fare al servizio della timeline altrui.
Procedo per inerzia, senza una minima coscienza di me stessa, una macchina tutto fare al servizio della timeline altrui.
Sono così stanca che è
meglio che non mi guardi allo specchio: potrei faticare a riconoscermi.
Sono i
giorni in cui mi chiedo se ho un po’ esagerato nella smania del fare e se i
miei bambini magari avevano bisogno di una mamma che facesse meno cose e stesse
ferma a giocare un po’ con loro. Sono i giorni in cui mi sento un po’ in colpa
per averli privati della mia vicinanza. Mi sento frustrata, una mamma “NESSUNA”.
Poi rifletto.
Come vorrei che fosse la mia vita? Vorrei che i giorni
fossero tutti da centomila?
Voglio che i miei figli mi percepiscano sempre come una Wonderwoman energica, allegra e disponibile?
No. Anche nei giorni in cui mi sento "nessuna", voglio essere
una mamma autentica, mostrarmi per quel che sono.
Se sarò una mamma autentica, potrò avere una relazione autentica con i miei figli ed educarli ad una umanità che non è fatta solo di soddisfazioni e di giornate perfette.
Se sarò una mamma autentica, potrò avere una relazione autentica con i miei figli ed educarli ad una umanità che non è fatta solo di soddisfazioni e di giornate perfette.
La serenità che conquisto giorno dopo giorno deriva da
questa alchimia di giorni da uno-nessuno-centomila in cui uno non può esistere
senza l’altro.
Uno-nessuno-centomila: il bilanciamento fra i giorni si e i giorni
no, l’equilibrio di una mamma in una vita tendente allo squilibrio, una mamma che può cantare, con un pizzico di tenerezza per se stessa, quella canzone leggera e lieta di Nina Zilli e J-Ax: "Lasciami qua, non c’è niente che non va, dillo agli altri che
poi mi passerà. È uno di quei giorni".
E soprattutto mi abita una consapevolezza di fondo: c’è lo
stesso amore nelle giornate da “mamma centomila” e in quelle da mamma “nessuna”. Se anche i miei figli lo capiranno e si sentiranno
amati allo stesso modo tutti i giorni, sarò sempre una mamma realizzata.
E voi, come come affrontate le giornate uno, nessuno e centomila?
Ketty
*** Con questo post partecipo al bellissimo brainstorming #unanessunacentomilamamme delle mamme #StorMoms. Seguilo su Facebook!
6 commenti
Lascia un commentoGrazie..pensavo di essere la sola...:)
ReplyFai riflettere. Direi che oggi con questo post, non so i tuoi figli, ma con me hai fatto 100 :-)
ReplyMi ritrovo in pieno! Siamo tutte #unanessunacentomilamamme...o meglio...semplicemente (e a volte molto difficilmente) mamme...
ReplyMiro', se ne parliamo apertamente, non ci sentiremo mai sole! Tutte nella stessa barchetta noi mamme. Un abbraccio.
ReplyKetty
Grazie, Pensieri Rotondi. Che carina che sei!
ReplyKetty
Si, mamma in città, per quanto diverse possiamo essere noi mamme, alcune dinamiche interiori ci accomunano sempre.
ReplyKetty