Ci sono tanti motivi per cui trasferire la propria dimora.
La casa nella prateria. Autore: Laura Ingalls Wilder
Traduzione: Claudia Porta - Editore: Gallucci
Charles, marito amorevole e padre di tre figlie, volle partire dalla terra in cui si era stabilito con la sua famiglia per un solo motivo: “Lui voleva stare in un posto in cui gli animali selvatici vivessero indisturbati. Amava vedere i piccoli cerbiatti e le loro mamme che lo scrutavano dai boschi ombreggiati, e i grandi orsi pigri che mangiavano le bacche dei cespugli selvatici”.
Inizia così, con questo desiderio profondo di contatto estremo
con la natura, il meraviglioso romanzo “La casa nella prateria”.
Quando ho avuto fra le mani questo libro, sono piombata, in
qualche secondo, in un passato di ricordi carezzevoli. “La casa nella prateria”
era una delle mie serie televisive preferite quando ero bambina.
Mi immedesimavo completamente in Laura Ingalss ed amavo le
sue avventure. Mi sarebbe piaciuto vivere in quel periodo storico in cui la
vita era una sfida quotidiana.
Il libro, come spesso accade, è ancora più emozionante della
sua trasposizione televisiva.
La famiglia Ingalls Wilder, un giorno lascia le certezze
conquistate nella terra del Wisconsin e caricando pochi beni e tanto amore nel
carro, parte per una terra sconosciuta, abitata dagli indiani, un popolo
affascinante, un po’ misterioso e a volte ostile.
Dopo un faticoso viaggio attraverso un percorso quasi non
tracciato, la pericolosa traversata del fiume e la paura di aver perso un
fedele amico, la famiglia Ingalss giunge in un’immensa prateria.
Comincia così la vita quotidiana che si costruisce pezzo
dopo pezzo, come la casa di legno che papà Charles innalza con i materiali che
trova nella prateria, aiutato - solo per la realizzazione del tetto- da un vicino di casa.
In realtà chiamarlo “vicino” è un eufemismo, considerato che viveva ad almeno 3 km dalla loro casa.
Erano tempi, un secolo fa, in cui gli spostamenti erano lenti e le distanze dalle città si misuravano in giorni.
In realtà chiamarlo “vicino” è un eufemismo, considerato che viveva ad almeno 3 km dalla loro casa.
Erano tempi, un secolo fa, in cui gli spostamenti erano lenti e le distanze dalle città si misuravano in giorni.
Erano tempi in cui procurarsi il cibo significava andare a
caccia tutto il giorno ed arare la terra intorno alla propria casa oppure mettere
da parte delle pelli da cacciagione per poterle un giorno barattare con altri
generi di conforto.
Il romanzo si snoda in brevi capitoli ognuno dei quali è un
episodio autonomo e ricco di tensione in cui Laura e i suoi cari affrontano
incendi, indiani in casa, lupi, la febbre malarica e tanto altro.
Si tratta di piccole storie di coraggio alimentato dall'amore,
un amore fatto di fiducia reciproca, collaborazione di tutti e di obbedienza.
Molte volte papà Charles e mamma Caroline chiedono alle figlie di obbedire. L’obbedienza, nel contesto della prateria, è una condizione di sopravvivenza: come reagirebbero i diffidenti indiani se Laura, disobbedendo alle indicazioni del papà, liberasse il suo cane dalla catena? Ma l’obbedienza delle bambine, lo si comprende bene, è anche una forma di rispetto fiducioso e di affetto verso mamma e papà.
Molte volte papà Charles e mamma Caroline chiedono alle figlie di obbedire. L’obbedienza, nel contesto della prateria, è una condizione di sopravvivenza: come reagirebbero i diffidenti indiani se Laura, disobbedendo alle indicazioni del papà, liberasse il suo cane dalla catena? Ma l’obbedienza delle bambine, lo si comprende bene, è anche una forma di rispetto fiducioso e di affetto verso mamma e papà.
In questo romanzo, poi, c’è tanta natura, tanti animali da
scoprire e suoni da decifrare. Il silenzio della prateria è disseminato di voci
alle quali si uniscono ogni giorno, per quanto possa essere dura la giornata, le
melodie intonate da papà Charles col violino, davanti al fuoco.
“La casa nella prateria” è un romanzo per me irrinunciabile,
uno di quelli che ricorda la ricchezza dei valori semplici e dell’avventura,
valori che vorrei tanto riuscire a trasmettere ai miei bambini.
La traduzione del romanzo in italiano, eseguita da Claudia
Porta, è ben curata ed il testo è scorrevole e di piacevole lettura.
La ricchezza delle descrizioni rende inutili le immagini. E’ sufficiente la bellissima immagine di copertina per immergersi nell'atmosfera avventurosa del libro.
La ricchezza delle descrizioni rende inutili le immagini. E’ sufficiente la bellissima immagine di copertina per immergersi nell'atmosfera avventurosa del libro.
Il romanzo è adatto a bambini dagli otto anni in su e ad
adulti che, come me, hanno voglia di viaggiare nel tempo e nella natura per
sognare la libertà delle distese americane.
Considerato che i capitoli sono brevi, tuttavia, ho cominciato
a leggerli alla mia bimba di quasi cinque anni. Già al primo capitolo, la
piccola mi ha tempestato di domande: perché di sera avevano solo la luce delle
candele? Perché non esistevano le automobili? I carri erano veloci?
Buona avventura con la fantasia con “La casa nella prateria”!
Ketty
5 commenti
Lascia un commentoHo visto tutte le puntate della serie che ho potuto vedere, non ho letto il libro, ma credo che sia ancora più appassionante del film. Mi è piaciuta molto la storia di Laura e della sua famiglia e, soprattutto, vedere i cambiamenti nella vita quotidiana portati dalle nuove scoperte. Appassionante e affascinante. Buona continuazione. Tina
ReplyCavoli! Finalmente la traduzione in Italiano!
ReplySai che anche io ero una appassionata della serie tv?
E alcuni anni fa l'ho riguardata tutta con le mie bimbe che si sono appassionate come me.
Ho sempre cercato il libro ma non lo avevano ancora tradotto.
Adesso corro a comprarlo!
Grazie per la dritta Ketty!
Un abbraccio Maria
È uscito anche il seguito "Sulle rive del Plum creek " altrettanto bello. Poi x gli appassionati c'é tradotto il primissimo libro che purtroppo é fuori catalogo ma che ho trovato in biblioteca, ed è "La piccola casa nella prateria ". É l'antefatto al telefilm. Bellissimo
ReplyÈ uscito anche il seguito "Sulle rive del Plum creek " altrettanto bello. Poi x gli appassionati c'é tradotto il primissimo libro che purtroppo é fuori catalogo ma che ho trovato in biblioteca, ed è "La piccola casa nella prateria ". É l'antefatto al telefilm. Bellissimo
ReplyEpisodi visti e rivisti sempre con il medesimo entusiasmo, come fosse ogni volta la prima volta, episodi in cui mi sono ritrovato ed altri in cui volevo ritrovarmi per vivere di quella natura di quei sentimenti e di quella amicizia che non vedo ai giorni nostri.
ReplyPersonaggi meravigliosi con la loro umiltà hanno raccontato la vita, hanno insegnato l'amore, l'obbedienza come sopravvivenza, il rispetto come legge assoluta.
Ho riso e pianto in ogni episodio , ho pregato con loro e ho sofferto per loro.
Ho amato la famiglia Ingalls ed i loro amici, ho amato le figure portanti come il medico ed il sacerdote, le distese infinite ed il canto degli animali.
Non posso che dire grazie per avermi fatto compagnia nelle sere d'inverno in totale solitudine, grazie per avermi ricordati i valori della vita, grazie per la semplicità dei racconti.
Sempre ottima la scelta degli attori nei differenti ruoli, azzeccate le figure anche delle maestre che si sono succedute, dei bambini che ruotavano attorno alla scuola, della famiglia Oleson con Nelly prima e Nancy poi.
Episodi tutti indimenticabili