Chi ha letto il mio post “Le nostre poppate” sa che ho
sempre vissuto l’allattamento come nutrimento del corpo e del cuore.
Dopo un po' di rodaggio, non mi
sono più impegnata a capire se, tutte le volte che i miei bambini chiedevano
la “puppa”, lo facevano per fame o per bisogno di contatto. Chiedevano il mio
seno. Punto. Si attaccavano e stavano bene, qualunque fosse il loro bisogno.
Il
mio seno per loro è stato una fonte inesauribile, a qualunque ora del giorno e
della notte ed in qualsiasi contesto.
Un sonnellino "zen" dopo la poppata |
Ci sono stati momenti di stanchezza.
Ricordo con un po’ d’angoscia quando, verso i tre mesi di
vita, Curious kid ha avuto i cosiddetti “scatti di crescita” e mi inchiodava al
divano per poppate di giornate intere: le mitiche giornate “allattanti” piuttosto che “allettanti”.
In quei giorni, senza mio marito che mi aiutava nella gestione familiare, mi
sarei sentita persa.
Ricordo una tormentata notte di qualche mese fa. Ero fuori
città con la mia famiglia e con alcuni amici per un fine settimana turistico.
Mio figlio dormiva nel lettone e restò attaccato a me per tutta la notte.
Ciucciava
ogni minuto, con voracità, a volte mordendomi. Non
riuscivo a chiudere occhio, non trovavo una posizione comoda per la mia schiena
curva nelle poppate e non potevo neppure provare a staccare il piccino, per fare
una pausa, perché temevo che, per protesta, potesse urlare e svegliare famiglia
e amici. Fu una notte di veglia, dolori diffusi in tutto il corpo e silenzio
forzato per non disturbare chi era in casa con noi.
Quella notte allattai piangendo e, nella disperazione, cercai
conforto in un gruppo facebook di mamme che, come me, hanno voluto allattare
oltre i 6 mesi. Ricevetti tanti messaggi dolcissimi di solidarietà.
All'alba c’erano
tante mamme sveglie in situazione simile.
Le parole di
queste mamme solerti nell'inviarmi messaggi, adesivi colorati, pacche sulla
spalla virtuali e suggerimenti, mi asciugarono le lacrime.
Alle otto del mattino mio
figlio finalmente mi lasciò andare e, per tutto il giorno, restò sereno.
Quella notte fu per me come partorire una seconda volta: travaglio
e nascita. Ma anche dolore senza memoria: il dolore del parto che dimentichi
non appena senti il bambino in pace fra le tue braccia corrisponde un po' al dolore della schiena che dimentichi quando vedi tuo figlio staccarsi dal seno con gli occhi chiusi nel sonno e il sorriso stampato sulla boccuccia.
Si, ci sono giorni di sconforto. L’allattamento non è tutto
rose e fiori, comprende una parte di sacrificio come tutte le esperienze
straordinarie della vita.
Se mi guardo indietro, noto che la maggior parte
delle mie grandi gioie sono state irrigate anche dal sudore della fronte e da
qualche lacrimuccia.
Ne vale la pena? Ogni mamma ha la sua risposta e i suoi
equilibri.
Equilibri in movimento, sempre nuovi a mano a mano che il bambino
cresce.
Dopo quasi due anni, per me e il mio bambino l’equilibrio è “sempre
meno poppate di giorno e poppate frequenti di notte”.
Così, per ora, stiamo
bene, rilassati e in armonia. Poi si vedrà.
E voi come avete vissuto l’allattamento? Ci sono stati
giorni difficili?
Ketty
13 commenti
Lascia un commentoPet me stato difficile e lo ricordo con grande sconforto...spero che prossimo andrà megli...
ReplyCondivido tutto quello che hai detto, ho avuto anche dolorosissimi ingorghi e giornate infernali, devo ringraziare con tutto il cuore le assistenti all'allattamento del mio consultorio di zona che mi hanno dato consigli e supporto, se non fosse stato per loro probabilmente non sarei riuscita ad allattare nove mesi.
ReplyOra che mia figlia ha 3 anni e mezzo sono contenta di aver anche con grande stress e sofferenza allattato mia figlia....mi sono resa conto che nonostante le notti in bianco e la stanchezza avevo una forza dentro che mi spingeva a continuare per il bene di mia figlia.
Grazie per aver condiviso la tua esperienza di questo momento cosi bello e nello stesso momento super stressante.
Ewa, mi spiace per la tua esperienza. Ci sono tante figure che possono aiutare noi mamme, per es. i consulenti. Vedrai che ls prossima volta andrà meglio!
ReplyBacioni
Ketty
Marzia, grazie a te per il tuo racconto. Lo scambio di esperienze fa sempre bene!
ReplyFelice giornata.
Ketty
Gli scatti di crescita sono quelli che ti buttano giù ma credo che allattare sia un'esperienza unica
ReplyCiao, vedremo io ci ho provato di tutto ma credo che la base stata partenza sbagliata e mancata assistenza in ospedale. ..ma ormai stato tempo fa e in ogni caso questa gravidanza la sto facendo al estero molto lontanto da Europa..
Replyvedremo ti terrò informata un caro saluto
In bocca al lupo, cara Ewa. Tienimi aggiornata!
ReplyKiss
Ketty
Per me è stato difficilissimo, anche a causa del parto.
ReplyNelle tue parole mi sono ritrovata tantissimo e nonostante non sia riuscita ad allattare esclusivamente sono stata ben felice di poter attaccare al seno mio figlio ogni volta che me lo chiedeva.
Bacioni
Lisa
Ho allattato i miei due figli per quasi 20 mesi, è stato bello ma questo non vuol dire che non sia stato stancante ed ho pensato di abbandonare più di una volta. Il distacco dal seno tuttavia è stato difficile entrambe le volte, sia per me che per loro, perché quello era il "nostro" momento e rinunciarci non era così scontato.
ReplyLisa, sono davvero ricordi indelebili!
ReplyBacioni a te.
Ketty
Mammapiky cara, davvero! È difficile pensare che questo momento di intimità un giorno finirà. Con la prima figlia il distacco è stato dolce e graduale, spero anche col bimbo!
ReplyUn abbraccio.
Ketty
Per me la difficoltà è stata sentirmi dire, dopo estenuanti sedute al tiralatte per stimolare la montata dopo il parto, "signora non ha latte. Guardi che poco che è non ci faremo nulla. Si, glielo do, ma poi daremo l'artificiale." Mi sono sentita morire, mi sono sentita fallita. Poi è scattato qualcosa, ho voluto a tutti i costi farcela e grazie all'ostetrica del consultorio, dopo giorni di pianti, ce l'ho fatta! Ho allattato felicemente 22 mesi.
ReplyOra che sta per nascere il secondo, è questione di giorni, ho più fiducia in me stessa e nel mio corpo! C'è la farò anche questa volta!
Silvietta, sei stata veramente grande! Col primo figlio siamo inesperte e tendiamo a dar credito a certe affermazioni, invece tu sei stata tenace e hai saputo trovare la voce giusta che ti ha dato i giusti suggerimenti. In bocca al lupo per la seconda gravidanza e un dolce abbraccio.
ReplyKetty