Ho comprato questo libro per un’unica
ragione ma continuo a leggerlo per altri innumerevoli motivi scoperti pagina dopo
pagina.
L'albero alfabeto
Editore: Babalibri
Autore: Leo Lionni
Formato: cartonatoL’ho acquistato d’istinto perché il nome dell’autore è una sorta di marchio di garanzia. E’ lui, Leo Lionni, il “papà” di Guizzino, Federico, Piccolo blu e piccolo giallo e tanti altri personaggi fantastici che raccontano la vita con dolcezza.
Dopo ho capito che il mio istinto mi aveva fatto un
regalo super.
Sono le “lettere dell’alfabeto”, infatti, le protagoniste della storia.
Nel racconto, esse hanno una vita propria e provano emozioni come le
persone.
La mia bambina è da sempre affascinata dall'alfabeto. Come
darle torto?
Fin da piccini si intuisce che le vocali e le consonanti sono
segni un po’ magici che danno forma ai suoni e, incontrandosi in mille
combinazioni, ci permettono di comunicare e di essere noi stessi.
Ma arriviamo alla trama.
C’era una volta un albero pieno di letterine. Ciascuna era appollaiata su una foglia e si divertiva a saltare sui rami più alti.
Quando soffiava il vento però, le letterine si spaventavano
molto perché non avevano la forza di restare agganciate alle foglie e qualche
letterina, ogni tanto, veniva soffiata via.
Un giorno, un insetto saggio diede loro un suggerimento
per contrastare la forza del vento tempestoso: se si fossero unite le une alle
altre, le letterine avrebbero formato delle parole e il vento non avrebbe avuto
la forza di portare via il peso di parole intere. Lo stratagemma funzionò.
Un altro giorno, si presentò uno strano bruco e diede un altro
suggerimento alle letterine: formando le parole e mettendole insieme, avrebbero
potuto diventare frasi. Il divertimento fu così assicurato. Le letterine scrissero
sulle foglie tante frasi del tipo “Il vento è cattivo”, “Le foglie sono verdi”
e così via.
Il bruco tuttavia, non era pienamente soddisfatto e invitò le
letterine a dire cose più importanti!
Finché un giorno le letterine scrissero
una frase sulla parola più importante al mondo, la “Pace”: “Pace in terra agli
uomini di buona volontà.”
Quanto è vero! Bisognerebbe usare le parole con cura e
soprattutto per comunicare cose belle e sagge, parole di benedizione come il versetto
del vangelo di Luca: “Pace, pace in terra agli uomini di buona volontà!”.
E bisognerebbe capire, come fanno le letterine, che per
essere più forti è meglio unirsi e che alla base di ogni comunicazione c’è la
cooperazione.
Insomma, in questo racconto, corredato da immagini
semplici e affascinanti, Leo Lionni spiega in poche battute, a noi ed ai nostri
bambini, la bellezza dell’alfabeto, il gioco che trasforma le lettere in parole
e frasi, il connubio collaborazione-comunicazione.
Le pagine piene di letterine, diventano poi l'occasione, per i bimbi che iniziano a leggere, di esercitarsi a riconoscere le lettere e comprendere il meccanismo di composizione delle parole.
Che ne pensate?
Un solo dubbio è rimasto acceso. A conclusione del
racconto, il bruco si carica le letterine sul dorso e dice “Vi porto dal
presidente”.
Chi sarà mai, secondo voi, questo "presidente"?
Peccato non poterlo chiedere all'autore!
Buona lettura a tutti.
Ketty
8 commenti
Lascia un commentoConcordo con te, bisognerebbe usare le parole con cura!
ReplyBellissimo libro
Ciao, Lisa. Grazie e buona giornata!
ReplyKetty
Guarda, a me ed il nano, invece, questo libro non è piaciuto.
ReplyBella l'idea, bella la storia ed il messaggio sulla condivisione che fa forza e la potenza delle parole ma...non mi sembra appropriato usare il Vangelo e ancora meno il riferimento al Presidente.
Anche io mi sono chiesta perché il Presidente, a quale scopo e non ho capito perché non poteva esprimere un qualunque concetto più laico o comunque più comprensibile per i bimbi...
A noi piace tantissimo Leo Lionni, mi segno il titolo e lo cerco per le nostre prossime letture.
ReplyGrazie per la condivisione
Mamma avvocato, non capisco cosa intendi per "appropriato". Dici che un messaggio di pace non è appropriato per un bambino? O vuoi dire che un messaggio di pace proveniente dal cristianesimo non è appropriato? Non so, sono un po' perplesa su questo concetto di "laicità" che spesso si usa come sinonimo di "neutralità" e invece è segno di antagonismo a quel che è religioso.
ReplyA me piace trasmettere i messaggi di pace ai miei bambini da qualunque fonte provengano: dal cristianesimo, dal buddismo, da un'ideologia politica, da una poesia o da qualsiasi altra fonte.
Se un messaggio è bello, è bello a prescindere dalla fonte, nella mia visione.
Un abbraccio.
Ketty
Erika, fammi sapere poi se vi è piaciuto!
ReplyBaci.
Ketty
No, dai... Vi porto dal presidente... rovina tutta la poeticità del resto, no? ih ih!!!
ReplyIl bruco decide di trascinare via la frase dal suo rifugio per portarla dal “presidente”, evidente metafora di tutti i potenti del mondo, dai quali dipendono le sorti del Pianeta.
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