Un momento tutto per me II - #mammaintreno

Probabilmente vi chiederete se sto scherzando e dove voglio andare a parare questa volta, mettendo insieme nel titolo "treno" e "momento per me".
Non dovrebbe esserci scritto piuttosto "treno" e "stress quotidiano?" (per non dire altro!!!).



Io sono quella dei momenti (marchio di fabbrica nato per il desiderio di trovare tempo prezioso per la mia famiglia e, non per ultimo, per me).
C'è però una bella differenza tra un momento tutto per ME in un centro termale con SPA e quello che vivo ogni giorno sul mio caro treno regionale!

Ma davvero riesco a trovare qualcosa di positivo nel mio pendolarismo?

Tutte le volte che dico che viaggio per raggiungere il posto di lavoro, la gente sgrana gli occhi e pensa (sicuramente) che sono pazza, chiedendosi come io faccia a spendere due ore della mia vita sul treno, ogni giorno...Come io faccia a stare dietro alla famiglia, alla mia bambina, alla casa...Come io faccia a non rivalutare certe scelte, prese nel 2009 con mio marito, per una vita "meno di corsa".

Poiché le scelte che abbiamo fatto mi soddisfano e non le metto in discussione (sia per dove viviamo sia per lo splendido lavoro che faccio e che mi fa andare ogni giorno col sorriso), spiegherò in cosa consiste per me il pendolarismo e perché ritengo sia una cosa "normale" e da non considerare una pazzia.

Certo...con i treni che ci ritroviamo (mi dispiace, Trenitalia!) le arrabbiature e le frustrazioni sono quasi all'ordine del giorno. Per fortuna la nostra linea è abbastanza decente e la definirei quasi "metropolitana". Però si sa...il treno è spesso sinonimo di ritardo e impotenza: se il treno è cancellato...è cancellato, anche senza spiegazione. Sarà per il prossimo treno!!!

In una vita in cui si fa sempre tutto di corsa, viaggiare in treno ti dà la possibilità di fermarti un attimo e ritagliare un tempo "tutto per te", un tempo che non potresti mai trovare da nessun'altra parte, con tutta la buona volontà possibile.

Per esempio?


Grazie al treno posso innanzitutto leggere e immergermi serenamente tra le storie dei miei romanzi, tanto che, se non sto attenta, a volte potrei perdere la mia fermata.
A casa posso leggere solo la sera prima di dormire e al massimo arrivo a due pagine perché mi addormento subito.



Grazie al treno ho potuto studiare tanto per i miei concorsi, dato che a casa sarebbe stato impossibile tra bambina e casa. Oggi in treno riguardo ogni tanto le presentazioni o le lezioni che a volte mi toccano per lavoro.

Grazie al treno posso scrivere per il blog, senza togliere ore al sonno (potrei scrivere altrimenti solo la notte) o tempo a Bimbuzza (anche se a volte mi capita lo stesso).

Grazie al treno posso leggere le mie blogger preferite e dedicare loro del tempo, commentando e condividendo pensieri ed empatia.
Posso inoltre dedicarmi alla programmazione settimanale dei post e seguire quasi tutti i social (farlo bene è praticamente un lavoro).

Grazie al treno ho fatto nuove e importanti amicizie, quelle che a fine giornata speri di incontrare per due chiacchiere serene e spensierate, facendo ridere tutti i pendolari in ascolto.
A volte ho la sensazione che i pendolari (ci conosciamo tutti ovviamente, anche se non con tutti ci si saluta!) siamo come parenti, accomunati da uno status che ci rende solidali e vicini. 

Grazie al treno, che prendo con mio marito (a proposito vi consiglio di leggere anche il suo post sul treno, scritto in seguito a un ennesimo ritardo:)) posso parlare con lui senza essere interrotta. La sera, quando siamo stanchi e non riusciamo nemmeno a comunicare, rimandiamo alla mattina dopo in treno i nostri aggiornamenti o discussioni. Ahaha qualcuno (raro eh) ci ha anche sentito discutere qualche mattina! 

Ma la cosa più importante è soprattutto questa: grazie al treno ho continuato a svolgere il mio lavoro, quello che non cambierei per niente al mondo e che mi fa viaggiare contenta

In un mondo in cui siamo costantemente connessi e "vicini", grazie alla rete e agli strumenti che la supportano, bisogna superare anche il concetto di distanza fisica e non avere paura di "viaggiare" due ore al giorno, se questo significa raggiungere i propri obiettivi professionali.
Si, certamente piacerebbe anche a me accompagnare a scuola mia figlia e andare a riprenderla per fare poi un giro al parco o la merenda con le altre mamme.
Mi piacerebbe un sacco tornare a casa in tempo per accompagnarla alla danza o anche solo per trascorrere con lei più tempo senza minuti contati (mi capita ancora di provare sentimenti contrastanti e in conflitto tra loro!!!).


Grazie all'aiuto dei nonni (fondamentale) riusciamo comunque a fare bene tutto e a far sentire la nostra bambina amata e coccolata. È vero, si corre molto durante la settimana ma nei weekend recuperiamo alla grande.



Inoltre credo che, anche se il tempo è poco, se speso bene vale più delle due ore che potrei vivere con lei se non viaggiassi.
Credo inoltre che l'esempio che diamo a nostra figlia, abituata ai treni (come anche all'aereo) sin da piccolissima, sia fondamentale per la sua crescita e le sue vedute future. Respira ogni giorno con noi gli spostamenti vivendoli con naturalezza e stile di vita.

Infine grazie al treno ho avuto il piacere di raccogliere le esperienze di due care amiche e #mammeintreno come me, che non hanno esitato un secondo a inviarmi il loro contributo, perché possa essere da stimolo per tutte quelle donne e mamme che si trovano in crisi e magari devono scegliere tra la comodità di un lavoro sotto casa (che non piace) e quello dei sogni che si trova a Km di distanza.


Noi siamo il classico esempio che tutto è possibile e che si può essere delle ottime madri anche se pendolari.


Betty ore 00.13 - su Whatsapp 
Oh, finalmente un attimo per me...così mi dedicherò alla riflessione proposta da Viviana! Pendolare dal 1998, mamma-pendolare dal 2007...Quando è nato Gianmarco mi capitava spesso di riflettere, compiangendomi un po', sul fatto che trascorro 3 ore della mia giornata per andare e tornare da lavoro! Pensavo a quante cose avrei potuto fare in tutte quelle ore: stare con il mio bambino ma anche trovare un po' di tempo per me, per.... fare una bella corsetta anti-stress o cose simili!!! In quel periodo sognavo anche dei treni attrezzati con la carrozza palestra o con la carrozza dedicata a corsi di lingue...Poi in questi ultimi anni, invecchiando un po' ho rivalutato molto il viaggio da pendolare: è l'unico momento della giornata (avendo a casa due bimbi) in cui riesco a leggere, a studiare (in questo momento la lingua inglese), a fare due chiacchiere con amiche o conoscenti! Si, e' proprio così, in treno, negli anni, ho fatto tante conoscenze, alcune mi sono rimaste nel cuore, altre più insignificanti ma tutte hanno contribuito in qualche modo ad 'animare' la mia vita da pendolare!!! L'unico grosso problema (dopo i ritardi!!!) è non poter aver la minima flessibilità di orario: la mattina vorrei non dover fare colazione con i bambini sempre con l'occhio rivolto all'orologio, e anche il pomeriggio vorrei poter terminare un telefonata di lavoro senza aver l'ansia di perdere il treno e quindi rientrare a casa con un'ora di ritardo!!!!
Buona notte, sennò domattina dormo in treno...

Silvia - scritto in treno durante un viaggio di ritorno su Whatsapp 
Sono mamma di tre meravigliosi bambini abituati a trascorrere le loro giornate impegnandosi nelle loro piccole cose: scuola e quant'altro!
Ho potuto sperimentare diverse alternative di viaggio per raggiungere il mio posto di lavoro: auto, autobus, treno e addirittura nel mio studio direttamente da casa!!!
Che dire? In questi tanti anni di amatissimo lavoro (lo voglio sottolineare) il viaggio in treno comporta una tranquillità anche mentale!
Nessuna corsa in tangenziale, all'ingresso dell'autostrada, davanti ai semafori, magari ad un passo dall' ufficio!
Inoltre amicizie, amicizie che a volte risultano essere molto interessanti, divertenti o addirittura incontri che danno una svolta alla tua vita .... È proprio sul treno che ho incontrato l'AMORE !!! Mio marito!!!!
RAGAZZE, DONNE, MAMME, il treno in questo periodo di crisi può portarci al lavoro anche a300 km di distanza in 1 ora, spendendo meno in tempo e denaro.Puoi andare a Milano o Roma, partire la mattina per un giorno di lavoro fuori sede e tornare la sera a casa dove ti aspettano i tuoi cuccioli che, nel frattempo, si sono divertiti con i loro compagni di scuola, hanno svolto la loro attività sportiva e si sono fatti cullare dalle coccole infinite dei nonni!
Poi arrivi tu e ....il loro abbraccio quando ti vedono arrivare, ti riempie LA VITA!!!! Detto questo, voglio concludere dicendo che il treno ha un grande vantaggio: SE FA TARDI NON È MAI PER COLPA TUA!!!
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Ma quanto è bello viaggiare con amiche così?!!!:-) 

Voi viaggiate per lavoro? o l'idea vi spaventa?

Vivy 
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7 commenti

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4 marzo 2015 alle ore 03:06 ×

Questo post mi incoraggia tantissimo: a breve rientro dopo il congedo, ci siamo avvicinati ai nonni e inizierò a fare la pendolare con due ore di treno al giorno tra andata e ritorno. Quello che temo sono un po' i cambi (treno+autobus) anche se per poche fermate e l'affollamento delle carrozze. Pensavo di organizzarmi proprio come fai tu (tempo per il blog, letture ecc)... Speriamo di avere un posto a sedere!

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4 marzo 2015 alle ore 09:53 ×

Anche noi viaggiamo per stare vicino ai nonni. Preferiamo sacrificarci noi, viaggiando ogni giorno, per avere un aiuto fondamentale nella gestione della nostra bambina. E' una questione di scelte. Vedrai che non te ne pentirai...e diventerà un'abitudine come tutte le cose. Anche io, scesa dal treno, prendo un bus che in pochi minuti mi porta davanti all'ufficio...A volte è così stipato che mi sembra di soffocare...In treno, invece, si viaggia sempre bene perché la nostra linea, anche se molto frequentata, non arriva a riempire proprio tutti i posti a sedere...anche se negli anni abbiamo notato un maggiore affollamento...:))) In bocca al lupo e fammi sapere come andrà;-)
bacio
Vivy

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Elisa_bismamma
admin
4 marzo 2015 alle ore 22:11 ×

Non sono una pendolare vera e propria.. o meglio non lo sono ora, nella fase più acuta della mia vita, con un bimbo di quasi 5 anni e una bimba di 16 mesi. Uso il treno solo una volta alla settimana, in questo periodo transitorio. Ma lo stesso mi sento parte della comunità "treno".. Sono stata pendolare quotidiana per svariati anni, prima per motivi di studio e poi per motivi di lavoro e sento di aver acquisito lo "status" di pendolare. Il treno è uan vera e propria community, un microcosmo.. Se si andasse a sfogliare la rubrica telefonica di un qualsiasi pendolare è impossibile non trovare una " Silvia treno" , "Paola treno", "Cristina treno".. e non importa se Cristina ormai da anni non lavora più a Bologna.. Treno è e treno rimane.. I pendolari hanno un gergo proprio ... Ci si saluta dicendo " sei sulle 5 stasera ?" .. no, direi che sono sulle 6 ! E sono anche molto abitudinari : si tende a scegliere sempre lo stesso vagone, perchè è una sorta di luogo di ritrovo con tutti quelli che prendono il treno alla tua stessa ora. Quante volte, fra pendolari, si parla di organizzare una "cena del treno", dando la possibilità a mogli o mariti che nulla hanno a che vedere con questo mezzo di trasporto la possibilità di associare finalmente un nome a una persona in carne ed ossa?
Il tempo trascorso in treno non è tempo perso, ne sono convinta. Certo, per chi non ha mai usato il treno per raggiungere il posto di lavoro, queste sono cose fantascientifiche. la replica più diffisa quando si elencano gli aspetti positivi del treno rispetto all'automobile, per esempio, è il fatto di essere legati a degli orari. Di solito rispondo facendo una semplice considerazione: tu che esci dall'ufficio alle 17.30 come il 95% dei lavoratori bolognesi e devi farti tutta la tangenziale per raggiungere l'autostrada, non ti senti legato agli orari? Secondo me lo sei più di me che prendo il treno! Se io perdo una corsa al massimo dopo un'ora ce n'è un altra.. se tu rimani imbottigliato in tangenziale potresti rimanerci anche due ore!
E poi vuoi mettere lo stress di guidare sull'autostrada del Sole?? Mamma mia.. se dovessi andare a lavorare a Bologna in auto cercherei un altro lavoro!
Ovviamente sto facendo l'esempio di Bologna perchè è la realtà che conosco più da vicino..
Condivido in pieno le riflessioni di Viviana... la vita ci costringe ad andare sempre di corsa, a dover fare delle scelte.. Se riusciamo a staccare la spina anche solo per un'oretta penso che non possa fare altro che bene ai nostri bambini che ci aspettano a casa.. e anche a noi!



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9 marzo 2015 alle ore 07:17 ×

Ciao,
io abitando fuori Milano e ogni giorno mi faccio anche io un’ora e mezza di macchina per andare in ufficio.
Anche nel mio caso questo tempo me lo godo. Per esempio è l’unico momento in cui riesco a telefonare alle amiche e farmi una bella chiacchierata senza interruzioni! Riesco a sentire la musica senza che nessuna abbia da dire la sua e riesco persino a sentire il radio giornale per non fare la solita figura da marziana quando in ufficio tutti discutono di eventi clamorosi dei quali io non ho sentito parlare. Come dici tu, però non cambierei mai il luogo di dove abito con altri posti più vicini a Milano ma troppo caotici, anche per i bimbi.

Beh come mamma lavoratrice non posso che nominarti Top of the Post della settimana:
http://www.genitorialmente.com/2015/03/genitorialmente-presenta-il-top-of-post.html


Un abbraccio
Flavia

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9 marzo 2015 alle ore 11:07 ×

Grazieeeeee:))) Evviva le mamme che si adattano a tutto e riescono a trovare sempre il lato positivo di ogni cosa.
Baci
Vivy

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9 marzo 2015 alle ore 11:25 ×

Ciao Vivy,
ho trovato il tuo link da Manu e Flavia , tra i post segnalati per questa settimana. Anch'io ho "pendolato" per un po' di tempo, da ragazza, e devo dire che vivevo una specie di vita parallela. Con una famiglia da gestire è senza dubbio un grande impegno.
Fata Confetto

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mammachesonno
admin
28 maggio 2015 alle ore 17:32 ×

Sono pendolare da sempre, lo sono stata da single, da sposata, da mamma e ora da bismamma. In totale 3 ore al giorno di viaggio, a volte spese leggendo o ascoltando musica o dormendo. E' stata una nostra scelta per poter vivere in un posto tranquillo che adoriamo, però devo dire che a volte mi pesa proprio. Le volte che mi capita di lavorare da casa grazie al telelavoro mi sembra quasi vacanza. Però ripeto, sono scelte. Non so se lo farò per sempre, perché mi stanca molto e arrivata a casa non ho la forza di far nulla. Vedremo...

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