Un’esperienza davvero suggestiva.
Il primo passo per decidere di portare dei bambini così
piccoli (4 anni lei e 20 mesi lui) ad
una mostra d’arte, è superare le normali perplessità: si annoieranno e,
conseguentemente, faranno baccano? Sfuggiranno dalle nostre mani e lanciandosi
contro gli allestimenti provocheranno danni milionari? Ci conviene stipulare un
contratto di assicurazione prima di varcare la soglia della mostra?
Urleranno infamie costringendoci a dileguarci dagli sguardi
infastiditi dei cultori d’arte che giustamente vogliono godersi la mostra in
silenzio? Faranno cacca, puzzette e vomitini mentre ammiriamo le opere,
provocando un fuggi fuggi generale e attacchi di panico collettivo? Ci sarà una
porta d’emergenza per uscire dalla vergogna?
Abbiate fiducia. Nulla di tutto questo è accaduto a noi e
alle altre famiglie con bambini presenti alla mostra.
La mostra è sorprendente e i bambini, in generale, lo sono anche di più.
La mostra è multimediale, le immagini e la musica sono avvolgenti
e ipnotizzano i bambini, li ammutoliscono e li immobilizzano. Ti fanno pensare
che non sarebbe una cattiva idea quella di allestire una mostra del genere a
casa per stemperare i momenti di agitazione domestica.
In cosa consiste dunque la mostra?
E’ la proiezione, con
effetti visivi e sonori simili a quelli cinematografici, sulle pareti di una
bellissima chiesa (ex Chiesa Santo Stefano al Ponte Vecchio) di oltre 3000 enormi
immagini delle opere di Van Gogh.
Riuscite a immaginare l’effetto toccante dei capolavori di
Van Gogh in dimensioni esponenzialmente più elevate?
In sottofondo, accompagna le immagini un
affascinante repertorio di musica classica, da Handel, Tiersen, da Schubert a Liszt,
per fare alcuni nomi.
Nel mio caso ho
preparato il piccino cercando di soddisfare prima tutti i bisogni (cibo,
giocare, riposino) in modo che arrivasse alla mostra rilassato.
Alla bambina,
invece, ho raccontato la storia di Van Gogh in forma semplificata.
“C’era una volta un bambino di nome Vincenzo che viveva in un Paese lontano
chiamato Olanda. Era figlio di un sacerdote un po’ severo che non gli
permetteva di fare tutti i suoi giochi preferiti.
A Vincenzo piaceva tanto
disegnare ma il suo papà voleva che studiasse altre materie.
Il sogno di
disegnare, però, era così forte nel cuore di Vincenzo che lo accompagnò per
tutta la vita. Quando diventò più grande fece tanti lavori diversi: diventò un mercante di opere d’arte e per fare
questo lavoro viaggiò molto; diventò un maestro; andò a lavorare in una
missione per aiutare persone in difficoltà perché era un uomo molto sensibile.
Facendo questi lavori conobbe tante persone e vide tanti
paesaggi naturali. Più osservava e più gli veniva voglia di dipingere i volti
delle persone e la natura. E dipingeva, dipingeva, dipinse oltre 800 opere. Usava colori allegri, il suo preferito era il giallo
dei suoi girasoli. Era affascinato dalle luci e tante volte dipingeva i cieli
stellati.
Qualche volta gli capitava di essere tanto triste ma anche
quando era disperato dipingeva dei quadri meravigliosi.”
Ho raccontato questa storia a mia figlia prima di entrare
nella sala della rappresentazione multimediale ed è stata una scelta azzeccata perché
la proiezione raffigura la vita di Van
Gogh, attraverso le sue opere, con un criterio cronologico.
Il terzo passo per andare alla mostra in tranquillità è
prenotare seguendo le indicazioni del sito. Noi, con un codice di prenotazione,
siamo entrati subito mentre per tutti gli altri visitatori sprovvisti di
prenotazione il tempo medio di attesa è stato di 45 minuti.
L’unico rammarico è che mi aspettavo un book shop più
fornito. Ieri non era disponibile neppure la guida in italiano.
Che dirvi di più?
Qui il link dell’evento:Van Gogh alive Firenze.
Buon divertimento con Vincent Van Ghog e con la vostra
famiglia al completo!
E se vi piace Van Gogh e volete trasmettere questa passione ai vostri bambini, non perdetevi questo post di Federica Mammamogliedonna.
Ketty
6 commenti
Lascia un commentoPortare i bambini a mostre e musei non sempre è facile ma ne vale la pena. È un modo per installare in loro interessi, creare stimoli e raccogliere sorprese (di tutti i tipi).
ReplyCerto non è come andarci da soli e immergersi totalmente, ma se la mostra non ci piace abbiamo una buona scusa per andare via ;-).
Van Gogh è tra i miei pittori preferiti sarebbe bello poter vedere questa mostra così suggestiva.
Un abbraccio
Verissimo, Felice. Condivido parola per parola.
ReplyFelice giornata.
Ketty
Tutto vero tranne la puzzetta, che c'è stata, eccome se c'è stata!!
Reply:-))
ReplyPortare dei bambini a una mostra di pittura e vederli avvolti dall'interesse e dalla gioia è impagabile e sinceramente anche per i grandi non addetti ai lavori è stata una esperienza mai vissuta e bellissima, viva la multimedialità almeno in questo caso. Grazie Firenze
ReplyFelice che ti sia piaciuta! Grazie del tuo commento!
ReplyKetty