Il genere “giallo” , ormai è riconosciuto, è uno dei
preferiti del popolo dei divoratori di libri del mondo.
Voi a che età avete avuto il primo approccio col genere?
Il mistero delle fiabe divorate - Kite edizioni
Autore : Carolina D’Angelo
Illustratore : Andrea RivolaMia figlia a quattro anni compiuti da quando, in occasione del compleanno, la sua amichetta le ha regalato il libro per bambini “Il mistero delle fiabe divorate”.
E’ un racconto avvincente che mi piace definire un “giallo”
perché inizia con un delitto misterioso e termina con la scoperta del
malfattore. Naturalmente il tutto è in “formato bambino e fantasia”.
Il delitto commesso è un furto di non poco conto per
l’immaginario collettivo dei bambini, un furto che rischia di sconvolgere il
finale delle favole più belle. Il ladro misterioso, infatti, ruba ogni bontà culinaria agli eroi delle
fiabe, lasciandoli nell'incertezza: Biancaneve resta senza mela, Giacomo senza
fagioli magici, Cenerentola senza zucca e così via. Ma senza il morso della
mela come potrà Biancaneve conoscere il suo principe azzurro? E Cenerentola
senza zucca che si trasforma in carrozza, come potrà raggiungere il principe al
castello?
Potete immaginare la tensione nel piccolo lettore, abituato
ad ascoltare le fiabe classiche sempre con la stessa trama e gli stessi
riferimenti. Mia figlia, dopo la lettura delle prime pagine, è rimasta rapita
dal senso del mistero.
Nel libro il punto di vista del bambino è rappresentato da Giovanna, la bimba che possiede i libri di favole oggetto di furto. E’ lei ad accorgersi del furto quando una notte sente provenire dalla libreria le voci dei protagonisti delle fiabe che si lamentano di essere stati derubati.
E’ lei
che decide, con determinazione, di intervenire per scovare il ladro, superando
anche qualche piccola paura perché in fondo non sa nulla di questo ladro, potrebbe
essere anche un mostro famelico e spaventoso.
La paura non la ferma e Giovanna
cerca il ladro in ogni libro finché svela il mistero: è proprio il protagonista
di una delle fiabe che, in preda a fame e golosità, ha valicato i limiti del proprio
libro e si è intrufolato negli altri libri.
Che fare per fermarlo? Si potrebbe ricorrere alla magia o
forse è meglio mettere in pratica le sagge parole della mamma: “Le bacchette
magiche esistono solo nelle fiabe. Tu, piuttosto, usa il cervello!”
E così Giovanna, nel buio della notte, viene illuminata da
un’idea arguta: visto che il gigante è affamato, la soluzione è offrirgli del
cibo. Certamente si sazierà a volontà se troverà dei ricettari pieni di
immagini di pietanze prelibate…
La trama del libro è molto originale, come lo sono le
immagini dai colori e dalle linee chiare e definite, un piacere per gli occhi.
Ho trovato questa lettura coinvolgente e interessante. L’ho
vissuta anche come un esperimento giocoso, gustandomi le reazioni di mia figlia
di quattro anni dinanzi allo sconvolgimento delle fiabe classiche che per i
bimbi sono come un’istituzione, “l’ordine
costituito”.
Ho adorato l’idea degli autori di riconoscere una vita ai
libri. C’è qualche bambino che non ha pensato, per un solo istante, che i
personaggi delle favole potessero materializzarsi fuori dalle pagine di carta e
parlare dagli scaffali della libreria? Nei personaggi dei libri c’è
tanta immedesimazione e questo li rende “vivi”.
Mi è piaciuto anche il messaggio finale della storia che
segna un passaggio sentito dalla mia bimba: i problemi non si risolvono con la
magia ma con l’iniziativa personale, magari ascoltando i suggerimenti di mamma.
Buona lettura!
Ketty
9 commenti
Lascia un commentoMi è piaciuta la recensione. Prendo nota del libro che mi sembra proprio carino, otre che leggerlo a mio nipote posso proporlo come lettura alle "favole a merenda" che facciamo come gruppo "Incantastorie" a Calderara di Reno.
ReplyI libri che escono dagli schemi classici sono spesso interessanti. Confesso però che l'idea che Biancaneve rimasse senza mela e principe e di conseguenza si costruisse un futuro più avventuroso sola mi avrebbe incuriosito ancora di più, ma forse il target non sarebbe stato 4 anni. Ciao!
ReplyMa che carino!!! Questo lo debbo proprio cercare. Io amo leggere gialli... chissà se anche a mia figlia, da grande, piacerà il genere? Per ora potrei proporne uno a sua misura... e poi vediamo... lo cercherò.
ReplyChe bella idea, Anna Maria. Questo gruppo "Incantastorie" sembra molto interessante!
ReplyChe bella idea, Anna Maria. Questo gruppo "Incantastorie" sembra molto interessante!
ReplyIn effetti sarebbe bello inventare finali alternativi per le storie classiche, Bella idea.
ReplyPoi dimmi cosa ne pensi! Sono curiosa di conoscere il tuo parere.
ReplyKe
Cara Annamaria, grazie per la recensione arguta e appassionata. A molti degli aspetti da te sottolineati non avevo pensato scrivendo e, soprattutto, leggendo e correggendo il testo un milione di volte. E' proprio vero che scrivere è un atto creativo e per certi versi, inconsapevole. Ancora grazie. Carolina D'Angelo
ReplyChe onore ricevere un commento dall'autrice! Grazie mille!
ReplyKetty