“Ma come… “ potrà eccepire qualcuno “.. a quattro anni anche
la scuola d’inglese?”
“Non carichiamo
i bambini di impegni!” esclamerà qualcun altro.
“Vanno già all’asilo tante ore, lasciamoli giocare..” ecc.
ecc.
Ed è qui la sorpresa: il corso d’inglese è un gioco!
Il metodo delle scuole Helen Doron è creato da esperti
pedagogisti, su misura, per i bambini a partire dall'età prescolare.
Il percorso
di apprendimento si fonda sui pilastri: ascolto, gioco e imparo.
Tutto nasce dalla scoperta che i bambini hanno il cosiddetto
“orecchio musicale” cioè una straordinaria capacità di riprodurre i suoni
assolutamente e fedelmente.
Questa capacità , con la crescita, dai sei-sette
anni, comincia ad affievolirsi ed è questo il motivo per cui occorre avvicinare
i bambini all'apprendimento di una lingua straniera fin da piccolissimi, quando
ancora non sanno parlare neppure l’italiano.
Lo stimolo dell’orecchio musicale del bambino incoraggia i
bambini a riprodurre i suoni della lingua straniera, li aiuta a comprendere l’intonazione
e la musicalità della lingua.
Che divertimento quando la mia bimba mi corregge la pronuncia o la sento canticchiare le canzoni del corso d'inglese mentre viaggiamo in auto o facciamo colazione.
Che divertimento quando la mia bimba mi corregge la pronuncia o la sento canticchiare le canzoni del corso d'inglese mentre viaggiamo in auto o facciamo colazione.
Le lezioni si svolgono in piccoli gruppi di bambini coetanei,
in ambienti colorati dove i bimbi sono liberi di muoversi ed apprendere la
lingua non solo con l’udito ma anche col corpo, eseguendo giochi
multisensoriali: i bimbi ballano a suon di canzoni in inglese, colorano, si
divertono con gli stickers, fanno giochi di ruolo e seguono le storie di
personaggi di fantasia che li accompagnano per tutto il corso.
Ormai Paul, Grannyfix e Flupe sono per la mia bimba i
compagni quotidiani, anche perché il percorso di apprendimento prevede l’ascolto,
tutti i giorni, anche solo in sottofondo, di CD contenenti testi e musica
coinvolgenti.
Un altro aspetto positivo è che, diversamente da come
potrebbe accadere a scuola, i bambini non sono minimamente sottoposti ad ansie da
prestazione. La maestra (e noi genitori) stimoliamo senza pretendere un
risultato immediato, consapevoli che la lingua, come la musica, arriva ai
bambini in maniera naturale ed il suono delle parole è un po’ come quello delle
note.
Mia figlia si diverte tanto con la sua meravigliosa maestra
Jennifer e anch'io confesso di adorarla!
Tra l’altro io stessa, con mio marito e il piccolino, stiamo imparando nuove
parole in inglese, assistendo alle lezioni dalla finestra dell’aula e, a casa, giocando
e ballando con la nostra bambina.
Insomma, è una bella esperienza per tutta la famiglia.
Per informazioni, il sito ufficiale di Helen Doron è questo: http://www.helendoron.it/
Da casa, inoltre, è possibile seguire anche la trasmissione di Fun with Flupe su Easy baby Italia TV, in onda su Sky.
Da casa, inoltre, è possibile seguire anche la trasmissione di Fun with Flupe su Easy baby Italia TV, in onda su Sky.
E voi che ne pensate? Anche i vostri bimbi stanno imparando l'inglese?
Ketty
8 commenti
Lascia un commentoSecondo me l'esperienza varia anche da bambino a bambino: il mio primo non mi ha mai cantato una canzoncina nè raccontato molto dell'ora di inglese all'asilo. Il secondo invece è molto più preso: racconta, canta, ripete le parole quando gli vengono in mente... gli piacciono molto anche le app sul tablet con l'alfabeto e i giochi in inglese.
ReplyPer l'inglese, come per le altre discipline, dobbiamo essere bravi ad ascoltare i nostri bambini e cogliere le loro attitudini per far sì che le sviluppino al meglio.
Ciao fanciulle,
Replydomani sul mio blog c'è un piccolo pensierino per voi!
Patricia
Ciao! Conosco il metodo Helen Doron, è un po' il sistema anglosassone che sta prendendo piede anche qui, trovo che sia una mano santa! In un post ho proprio fatto appello ai genitori, eventuali lettori del mio blog, affinché privilegino la qualità piuttosto che la quantità nell'approccio dei propri bambini alle lingue straniere. Sono d'accordo con mamma al cubo nel sostenere che si debbano saper "ascoltare" le inclinazioni e le predisposizioni dei piccoli. Caratterialmente reagiscono tutti secondo peculiarità distintive, quindi non vanno forzati o obbligati, ma stimolati, e correttamente, sì, è doveroso.
ReplyIl metodo Helen Doron si muove proprio in questa direzione. Educare l'orecchio ai suoni veri, eviterà in futuro di dover correggere con gran fatica errori acquisiti e sedimentati. Imparare una lingua NON può prescindere da fonetica e pronuncia. Continuerò ad insistere sull'argomento ;)
Ketty, continuate così!
Si, esistono diversi tipi di intelligenze (sette, se non ricordo male, secondo gli ultimi studi): c'è chi ha una più spiccata inclinazione per le lingue, chi ha un'intelligenza logico -matematica più pronunciata ecc. Penso però che qualsiasi siano le attitudini dei bambini, è importante avvicinarli ad una lingua straniera, ormai non se ne può più prescindere, qualsiasi cosa si faccia nella vita. Se l'approccio è piacevole come un gioco, allora vale la pena provarci. Grazie del tuo commento Mammaalcubo.
ReplyChe carina che sei!
ReplyGrazie, Ester! Sono contenta che condividi il metodo. Ti dirò, la pronuncia è quel che più mi affascina dell'inglese! P.S. ti seguo con piacere sul tuo blog!
Replyè molto importante che i nostri bimbi comincino a parlare inglese da piccoli e questo metodo mi piace veramente molto, condivido in pieno!.
Replyciao flavia
Ho frequentato con la mia figlia più grande la scuola Helen Doron per 2 anni. Molto positivo il metodo e con il mio figlio più piccolo ho lavorato con i vecchi cd da sola da casa. Sono passati diversi anni e ancora ci ricordiamo di molti ritornelli in inglese. Come tutte le cose anche l'inglese va consolidato utilizzando diverse forme e come tutte le forme di apprendimento anche questa per radicarsi necessita di quotidianeità e serenità. Io ad esempio ai miei bambini metto spesso cartoni in lingua inglese!
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