Qualche giorno fa io e il Marito chiacchieravamo con amici e ad un certo punto è saltato fuori un argomento molto comune fra i genitori: cosa faranno i bambini all'asilo e soprattutto che giochi fanno?
All'inizio credevo si parlasse di quelli organizzati dalle insegnanti e quindi ho detto che sicuramente erano legati alla conoscenza e alla socializzazione. Invece, continuando a parlare ho capito che il "problema"era legato all'attività di gioco libero. Quando i nostri bambini tornano a casa dall'asilo (e quando sono più grandi anche da scuola), chiediamo sempre:"Come è andata oggi? Cosa hai fatto?" Spesso (nel caso di mio figlio SEMPRE) la risposta è: Niente, non me lo ricordo, non lo so, boh e cose simili..Sgrunt!!
In altri momenti della giornata, invece, sono i bambini da soli che raccontano ciò che li ha colpiti della loro giornata, ciò che per loro ha un valore. Ecco che spesso possono venire fuori da mio figlio cose tipo: "Io e Valentina abbiamo portato a spasso un bambolotto, poi io l'ho cullato e l'ho messo a dormire."
Oppure: "Ho cucinato tanto e ho preparato un ottimo minestrone."
Beh, direte adesso, che c'è di strano? Lo "strano" si crea nel genitore che ascolta queste parole da un figlio maschio e non da una femmina.
Stessa cosa succede alle bambine che magari raccontano spesso di giocare con gli altri a fare il muratore, a guidare il trattore, a tirare calci al pallone e cose simili. E' questo lo "strano", molti genitori non si aspettano racconti del genere, perchè sanno che ci sono giochi da maschio e giochi da femmina e ogni bambino dovrebbe in base al suo sesso scegliere il gioco adatto a lui. Ecco il "problema strano" dei miei amici.
Io ho sorriso davanti ai loro volti leggermente preoccupati perchè, per il lavoro che faccio, so che è tutto normale.
I bambini non hanno la stessa capacità (nè l'esigenza) di distinguere i sessi. I bambini giocano, punto. Con la crescita, verso i sei sette anni questa capacità si delinea e viene fuori ma a tratti e non per tutti.
I bambini si divertono con i coetanei all'asilo e imparano a giocare con oggetti che magari a casa non hanno o semplicemente si comportano come i familiari.
Un bambino (maschio) che si sente coccolato dai genitori, protetto non faticherà a cullare una bambola e a cantarle una ninna nanna, in modo spontaneo e vero. Lo fanno e l'hanno fatto con lui, lui lo fa con i giochi. Da questi piccoli gesti imparerà ad essere un ottimo fratello maggiore, un amico, un uomo e un ottimo marito per il futuro.
Allo stesso modo per le bambine che scavano buche per terra o costruiscono case di mattoni c'è in loro una voglia di imitare quel babbo o quel nonno con i quali tanto hanno giocato.
Non ci sono giochi da maschio o giochi da femmina, ci sono i giochi che i bambini inventano mettendoci tutti loro stessi e portandoci tutte le esperienze che hanno vissuto fino a quel momento.
Per questi motivi ho sorriso ascoltando i miei amici e li ho rincuorati raccontando loro tutto questo.
Se qualcuno ha avuto questi "problemi" fatelo anche voi, sorridete..i vostri figli stanno sperimentando le esperienze della vita attraverso l'attività più importante per loro: il gioco. Non sminuiteli mai, ascoltate i loro racconti a riguardo e date loro importanza, stanno costruendo il loro carattere.
E poi..se ancora qualcuno avesse dubbi..domando: perchè alla scuola infanzia il bagno non è diviso per sesso, i piccoli water sono uno accanto all'altro e i bambini vanno in bagno insieme?
I miei amici alla fine della chiacchierata vedevano le cose in modo diverso..finalmente...
E voi?
Francy
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All'inizio credevo si parlasse di quelli organizzati dalle insegnanti e quindi ho detto che sicuramente erano legati alla conoscenza e alla socializzazione. Invece, continuando a parlare ho capito che il "problema"era legato all'attività di gioco libero. Quando i nostri bambini tornano a casa dall'asilo (e quando sono più grandi anche da scuola), chiediamo sempre:"Come è andata oggi? Cosa hai fatto?" Spesso (nel caso di mio figlio SEMPRE) la risposta è: Niente, non me lo ricordo, non lo so, boh e cose simili..Sgrunt!!
In altri momenti della giornata, invece, sono i bambini da soli che raccontano ciò che li ha colpiti della loro giornata, ciò che per loro ha un valore. Ecco che spesso possono venire fuori da mio figlio cose tipo: "Io e Valentina abbiamo portato a spasso un bambolotto, poi io l'ho cullato e l'ho messo a dormire."
Oppure: "Ho cucinato tanto e ho preparato un ottimo minestrone."
Beh, direte adesso, che c'è di strano? Lo "strano" si crea nel genitore che ascolta queste parole da un figlio maschio e non da una femmina.
Stessa cosa succede alle bambine che magari raccontano spesso di giocare con gli altri a fare il muratore, a guidare il trattore, a tirare calci al pallone e cose simili. E' questo lo "strano", molti genitori non si aspettano racconti del genere, perchè sanno che ci sono giochi da maschio e giochi da femmina e ogni bambino dovrebbe in base al suo sesso scegliere il gioco adatto a lui. Ecco il "problema strano" dei miei amici.
Io ho sorriso davanti ai loro volti leggermente preoccupati perchè, per il lavoro che faccio, so che è tutto normale.
I bambini non hanno la stessa capacità (nè l'esigenza) di distinguere i sessi. I bambini giocano, punto. Con la crescita, verso i sei sette anni questa capacità si delinea e viene fuori ma a tratti e non per tutti.
I bambini si divertono con i coetanei all'asilo e imparano a giocare con oggetti che magari a casa non hanno o semplicemente si comportano come i familiari.
Un bambino (maschio) che si sente coccolato dai genitori, protetto non faticherà a cullare una bambola e a cantarle una ninna nanna, in modo spontaneo e vero. Lo fanno e l'hanno fatto con lui, lui lo fa con i giochi. Da questi piccoli gesti imparerà ad essere un ottimo fratello maggiore, un amico, un uomo e un ottimo marito per il futuro.
Allo stesso modo per le bambine che scavano buche per terra o costruiscono case di mattoni c'è in loro una voglia di imitare quel babbo o quel nonno con i quali tanto hanno giocato.
Non ci sono giochi da maschio o giochi da femmina, ci sono i giochi che i bambini inventano mettendoci tutti loro stessi e portandoci tutte le esperienze che hanno vissuto fino a quel momento.
Per questi motivi ho sorriso ascoltando i miei amici e li ho rincuorati raccontando loro tutto questo.
Se qualcuno ha avuto questi "problemi" fatelo anche voi, sorridete..i vostri figli stanno sperimentando le esperienze della vita attraverso l'attività più importante per loro: il gioco. Non sminuiteli mai, ascoltate i loro racconti a riguardo e date loro importanza, stanno costruendo il loro carattere.
E poi..se ancora qualcuno avesse dubbi..domando: perchè alla scuola infanzia il bagno non è diviso per sesso, i piccoli water sono uno accanto all'altro e i bambini vanno in bagno insieme?
I miei amici alla fine della chiacchierata vedevano le cose in modo diverso..finalmente...
E voi?
Francy
12 commenti
Lascia un commentoMa guarda, parli con una che da bambina non ha mai avuto una bambola, ma che giocava con le macchinine. ..avevo un fratello maschio e questo era il solo gioco che potessimo fare assieme. ..correvo, mi arrampicavo e giocavo come un maschio.Devo dire che non è mai stato un problema. ..mio figlio ha 18 mesi e tutti si sono scandalizzati quando lo hanno visto giocare con una bambola. .. (non ti racconto la faccia di mia suocera)...a me queste cose fanno solo ridere. ..tu hai ragione in tutto e per tutto!!!
ReplyFai bene a ridere..speriamo che questa mentalità cambi..in caso contrario noi continueremo a sorridere.
ReplyBuona giornata
Francy
Concordo ed hai perfettamente ragione. L'etichette purtroppo le mettiamo noi adulti, e non i bambini che non fanno distinzioni a loro interessa giocare e divertirsi. Purtroppo molti genitori non sanno che il bambino cresce giocando e sperimentando e che quindi ogni gioco per lui, maschio, o femmina che sia, è importante. Genitori lasciamo i nostri figli liberi di sperimentare e scegliere!!!
ReplyA presto
Teresa
Sono cresciuta giocando tutti i giorni, per la maggior parte del giorno, con mia sorella (un anno più piccola di me) e mia cugina (due anni più grande di me). Giocavamo soprattutto con le bambole, ma, quando era bel tempo e si scendeva giù in cortile, perdevamo tutta la nostra femminilità e ci si scatenava come maschiacci. Non vi dico poi la felicità mia e di mia sorella quando papà ci portò a casa, come regalo, due macchinine...ci giocammo talmente tanto che ce ne furono presto regalate altre.
ReplyMio marito, invece, ha un fratello e giocavano soprattutto a pallone e con le macchinine. Un giorno, però, una cuginetta portò a casa loro la sua bambolina. mio marito pianse talmente tanto perchè ne voleva una anche lui, che mia suocera si dovette affrettare a comprargliela (in effetti è stato un piacere anche per lei che, non avendo figlie femmine, fino a quel momento non aveva potuto avere questo piacere).
Oggi abbiamo una bimba e un bimbo, si scambiano e condividono i giochi continuamente...non saprei neanche dire quali sono i giochi da maschio e quali quelli da femmina!
Brava!!condivido in pieno!
ReplyFrancy
Che bella esperienza hai raccontato..grazie!
ReplyFrancy
Tema a me mio caro e sul quale ho scritto un post che se vorrai leggere esprime bene quello che penso io a tal proposito (https://ascoltamicongliocchi.wordpress.com/2014/08/08/mio-figlio-si-pittura-le-unghie/). A casa nostra ci sono giochi di vario genere, che è come dire che c'è un genere di vari giochi... Sara
ReplyVado subito a leggere..grazie per essere passata.
ReplyFrancy
Che bello leggere post come il tuo, sapere che esistono persone con la mentalità aperta. Purtroppo non tutti la pensano come me e te e sai che in una scuola infanzia in cui è stato mio figlio i bagni erano già separati maschi/femmine? Una scuola cattolica. Nella scuola comunale non esisteva questa distinzione. Secondo me a 3/4/5 anni è giusto scoprire il corpo
ReplyPer fortuna io non mi sono mai fatta problemi di questo tipo, nè mio marito e la maggior parte di adulti che frequentiamo.
ReplyAnzi, vuoi sapere una cosa? Giusto ieri sera mio figlio (quattro anni e mezzo), mi ha chiesto se da grande potrà sposare il suo amichetto A., per stare sempre insieme. Io gli ho risposto tranquillamente che potrà sposare chi vuole ! E lo penso davvero, pur sapendo che adesso per lui "sposarsi" significare condividere la giornata, più che altro, quindi non intende in senso proprio. Al bando questi stereotipi e distinzioni che esistono solo nella testa degli adulti!
Mamma avvocato, traspare molta serenità dal tuo commento. Il ricciolino certamente si sente libero di essere se stesso e di divertirsi come gli pare. Che bello!
ReplyMamma avvocato, traspare molta serenità dal tuo commento. Il ricciolino certamente si sente libero di essere se stesso e di divertirsi come gli pare. Che bello!
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