Di solito io sono quella delle riflessioni “a freddo”.
Quando provo emozioni, anche le più belle, le lascio
intiepidire in modo che non brucino il pensiero razionale.
Oggi mi va di cambiare. Scrivo subito.
Visto che vanno di moda le interviste ma nessuno stasera mi
può intervistare, faccio “alla Marzullo”: mi faccio una domanda e mi do una
risposta (ndr tranquillizzo i lettori che trattasi solo di un escamotage letterario,
non sono schizofrenica).
Ketty, mamma blogger di www.kevitafarelamamma.it,
cosa ti ha indotto a partecipare alla Festa della Rete 2014?
Quando ho saputo del blogfest 2014 mi sono incuriosita. Da blogger
ho maturato un’idea molto positiva della rete, partendo proprio dal significato
della parola. “Rete” è l’ interconnessione fra periferiche informatiche ma
anche lo strumento a trama fitta che serve a catturare le cose.
Alla festa della rete ho trovato proprio questo: interconnessione
e cattura… cattura di che? Di idee!
A quali incontri hai partecipato?
A tanti. Io e la mia socia-blogger Viviana siamo partite avvantaggiate
dal fatto che anche nostri mariti erano interessati, per lavoro, a diversi
panel.
E così, pur essendoci concentrate come mamme blogger sugli
incontri Kids tenutisi all’Opificio Beccadelli, siamo riuscite a seguire anche
altri panel e dibattiti sugli argomenti “media” ed “economy” sia di persona che per il tramite
dei nostri mariti.
Quali sono le idee che hai catturato?
Tante. Il concetto di influencer personificato dall'irresistibile Rudy Bandiera, l’importanza del personal branding, l’essenzialità di
scrivere solo cose in cui si crede al 100% come metodo infallibile per scrivere
bene ecc. ecc.
Mi soffermo su un concetto che è emerso in diversi dibattiti
come una verità contemporanea: la vita on line e la vita off line non sono più
separate.
Qualche anno fa un blog poteva essere un spazio paradossalmente segreto
dove esprimere se stessi schermati da un nickname.
Oggi la massima espressione di un blogger è nella
complementarietà fra vita on line e vita off line.
L’ho vissuto in questi
giorni. La bellezza della scrittura di alcune blogger che frequento in rete ha
trovato compimento nella visione della loro corporeità di persone.
Oppure è accaduto il contrario: la persona che parlava sul
palco mi ha attratta al punto da indurmi a cercarla in rete e a rivalutare il
suo blog che magari avevo visto di sfuggita o non mi aveva impressionata.
Un’identità digitale è
un valore aggiunto sia quando si usa la rete per lavoro sia quando la rete è un hobby.
Ci sono persone che ti hanno affascinata?
Ho provato ammirazione istantanea per Caterina Moscetti,
fondatrice e mentor di "CoderDojo" Sigillo e per Marcellla Jacono co-founder di
“Impara digitale”: con iniziative come le loro, c’è grande speranza per la
scuola italiana e per le generazioni del futuro.
Mi è piaciuto osservare all’opera Jolanda Restano, CEO di
Fattore Mamma, con la sua grande energia, l’entusiasmo ed anche la capacità di
coinvolgere tutta la sua famiglia nei suoi meravigliosi progetti.
Onore al merito alle blogger professioniste che, immaginando
il loro futuro, si sono raccontate nello stesso tempo con profondità e leggerezza durante l'incontro “mamme blogger: cosa farete da grandi?”.
Saranno un giorno “nonne
blogger”, come suggeriva l’incantevole Chiara Cecilia Santamaria?
Sono stata molto felice di aver incontrato Chiara Maci, la mia foodblogger preferita e donna dolcissima. Le bambine (la mia bimba e la figlia di Viviana), si sono divertite moltissimo nel disegnare piatti con lei per Inalpi.
Commenti sull’organizzazione della festa?
Rimini è una location bella e in posizione strategica, accoglienza perfetta, sedi dei dibattiti adeguate e intrattenimenti per bambini apprezzatissimi.
Se dovessi sintetizzare, in poche parole, il significato della
festa della rete?
La rete è creazione! Lasciamoci irretire dalla rete! La rete
è una grande opportunità di sviluppo personale, economico e sociale.
Ketty
8 commenti
Lascia un commentoGrazie per questo post Ketty.
ReplyDeve essere stato veramente bello partecipare.
Dove si teneva?
Un abbraccio Maria
Che bella esperienza! Se avessi potuto ci sarei venuta volentieri!
ReplyInteressante il concetto di vita on e off line. Quando ho deciso di aprire un blog (dire che sono una blogger mi sembra un po' troppo... almeno per ora) pensai che fosse meglio nascondermi dietro un nickname piuttosto che usare la mia identità, perché mi faceva sentire più a mio agio e perché non sentivo che fosse legato in particolare a un determinato aspetto della mia vita (esser mamma, vita professionale, hobby, capacità particolari, ecc.) ma che fosse uno spazio per scrivere, riflettere, pensare "a voce alta" e comunicare, prendendo spunto dalla mia vita di essere "umano in generale". In altre parole (è un concetto che non mi è facile rendere), pensai che il mio nome, il fatto che si sapesse che fossi io piuttosto che un'altra a scrivere, non avrebbe influito più di tanto né cambiato la sostanza. A dire il vero non lo sa praticamente nessuna delle persone che conosco che scrivo... Chissà che col tempo non cambi idea...
Un abbraccio
E' proprio bello che condividiate con noi queste esperienze, lo apprezzo moltissimo.
ReplyPoi un pensiero frivolo: "Uhhhh...la Maci!!! Mi piace tanto! ♥♥♥"
Mi era saltato il nome della location. L'ho riaggiunto. Grazie a te, cara.
ReplySe ti senti più a tuo agio così, questa è la tua strada.
ReplyA me è capitato di iniziare con un blog anonimo ed aver maturato poi piano piano l'esigenza e il coraggio di manifestarmi. Partecipare al mammacheblog e poi al blogfest mi ha fatto sperimentare la bellissima sensazione di dare un volto ed una voce alle magnifiche blogger di cui apprezzo idee e parole.
Con te per ora è un'amicizia fatta solo di parole, bellissime peraltro.. ti ho già detto che mi piace tanto leggerti, vero?
Bacioni.
Ke
Grazie, cara!
ReplyLa Maci è ancora più adorabile di persona.
Complimenti bel post.
ReplySpero che un giorno ci incontreremo... grazie.
ReplyBaci baci