Tutti noi da piccoli abbiamo aperto l'armadio dei nostri genitori (o nonni) per indossare qualche loro vestito: camicie, pantaloni, gonne e scarpe..qualsiasi cosa che appartenesse ad uno dei familiari era adattissimo al gioco.
Ricordo il rumore dei tacchi di un paio di scarpe di mia madre e una sua camicia..davanti allo specchio immaginavo di essere con lei al lavoro o al supermercato e parlavo con finti commessi e colleghi di lavoro.
Ogni bambino gioca a travestirsi in diversi fasi della crescita e sempre in modi diversi.
Quando è piccolo (dopo l'anno di età) le stoffe colorate sono uno stimolo sensoriale eccellente ma anche a livello visivo aiutano il bambino a distinguere bene i colori e il tipo di fantasia sulla stoffa. Spesso le stoffe diventano code da tenere in mano mentre corre o un nascondiglio per il viso da cui spuntare e fare "cucù" magari insieme ad un amichetto o ad un adulto.
Crescendo, il travestimento acquisisce sempre più fascino e diventa un po' un'imitazione dei familiari ed un giocare ad essere grande..Mister G si infila spesso la camicia del Marito e prende in mano la sua ventiquattrore: "Ci vediamo stasera, vado a lavorare" ci avverte con tono allegro.
Non si fa mai mancare il mantello del supereroe che lo fa svolazzare da una stanza all'altra o il cappello magico (rispettivamente uno scampolo di stoffa e una sciarpa vecchia).
Il valore del gioco dei travestimenti è molto importante per i bambini ed io per incentivarlo, ho deciso di allestire un angolo del salotto per questo stimolante gioco di fantasia.
Un baule che era adibito precedentemente a conservare attrezzi in soffitta e stoffe, maglie, camicie, sciarpe, cappelli e borse vecchi che ho messo lì dentro invece di buttare via.
Tutto qui..non serve altro ad un bambino per aprire la magica porta del gioco finzione..spesso osservo Mister G mentre si diverte rovistando nel baule e poi indossando gli indumenti, non c'è limite alla fantasia dei bambini e avere un angolo gioco dove "sfogarla"fa bene a loro e anche noi che torniamo coi ricordi indietro nel tempo.
Francy
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Ricordo il rumore dei tacchi di un paio di scarpe di mia madre e una sua camicia..davanti allo specchio immaginavo di essere con lei al lavoro o al supermercato e parlavo con finti commessi e colleghi di lavoro.
Ogni bambino gioca a travestirsi in diversi fasi della crescita e sempre in modi diversi.
Quando è piccolo (dopo l'anno di età) le stoffe colorate sono uno stimolo sensoriale eccellente ma anche a livello visivo aiutano il bambino a distinguere bene i colori e il tipo di fantasia sulla stoffa. Spesso le stoffe diventano code da tenere in mano mentre corre o un nascondiglio per il viso da cui spuntare e fare "cucù" magari insieme ad un amichetto o ad un adulto.
Crescendo, il travestimento acquisisce sempre più fascino e diventa un po' un'imitazione dei familiari ed un giocare ad essere grande..Mister G si infila spesso la camicia del Marito e prende in mano la sua ventiquattrore: "Ci vediamo stasera, vado a lavorare" ci avverte con tono allegro.
Non si fa mai mancare il mantello del supereroe che lo fa svolazzare da una stanza all'altra o il cappello magico (rispettivamente uno scampolo di stoffa e una sciarpa vecchia).
Il valore del gioco dei travestimenti è molto importante per i bambini ed io per incentivarlo, ho deciso di allestire un angolo del salotto per questo stimolante gioco di fantasia.
Un baule che era adibito precedentemente a conservare attrezzi in soffitta e stoffe, maglie, camicie, sciarpe, cappelli e borse vecchi che ho messo lì dentro invece di buttare via.
Tutto qui..non serve altro ad un bambino per aprire la magica porta del gioco finzione..spesso osservo Mister G mentre si diverte rovistando nel baule e poi indossando gli indumenti, non c'è limite alla fantasia dei bambini e avere un angolo gioco dove "sfogarla"fa bene a loro e anche noi che torniamo coi ricordi indietro nel tempo.
Francy
1 commenti:
Lascia un commentoUn'idea stupenda! Sicuramente lo farò appena i twins saranno più grandi!
Grazie!
Arianna