"Mamma, che giorno é?"

Mister G fra due mesi compirà tre anni, un’età di grandi cambiamenti. A settembre inizierà l’avventura della scuola infanzia con nuovi amici e un nuovo modo di scandire e vivere le giornate.

Sta crescendo a vista d’occhio e sta maturando su molti aspetti.. da un paio di settimane circa sembra interessato allo scorrere del tempo, osserva l’arrivo della sera e del buio e chiede quando tornerà di nuovo la luce, chiede sempre: “Che giorno è oggi? E domani?”

Di primo impatto mi sono stupita poi subito dopo ho riflettuto: a casa nostra la programmazione delle attività del giorno successivo è una routine. Alla sera, visto il mio lavoro che si divide tra supplenze all’asilo nido e laboratori nelle scuole, facciamo il punto della situazione e dei miei orari. Poi comunichiamo a lui cosa farà il giorno dopo. “Verrà a prenderti la nonna e poi ti riporta a casa quando il babbo è tornato dal lavoro”oppure “Ti accompagno dalla nonna e poi ti vengo a riprendere” ecc ecc. Ormai lui si è abituato a questo ritmo che non è mai uguale e si interessa alle attività del giorno dopo con la sua domanda: “Che giorno è oggi?” “La nonna arriva quando arriva il giorno o il buio?”

Sono una mamma che di solito cerca di dare una risposta alla curiosità dei figli, perché anche a me piace sapere,conoscere, fare domande su ciò che ignoro e sono contenta quando trovo risposte soddisfacenti.

Ho applicato questo principio per rispondere alle domande di Mister G sullo scorrere del tempo, dirgli semplicemente “Domani è martedì”, “Oggi è lunedì” non lo aiuta a capire, sono tutte risposte che non hanno corrispondenza nella realtà, non si possono toccare e i bambini in questa fase della crescita hanno bisogno spesso di riferimenti materiali.

Ho ripensato alle filastrocche che mi cantava mia nonna, quei versi semplici e ripetitivi che aiutano i bambini a capire e danno un senso a cosa diciamo loro. Ho pensato che accompagnare la filastrocca a dei bei disegni da attaccare fosse il modo più semplice, diretto e comunicativo di aiutarlo a capire.

Ecco che ho scritto su un foglio:

Lunedì chiusin chiusino

Martedì bucò l’ovino

Sgusciò fuori Mercoledì

Pio,Pio fece di Giovedì

Venerdì fu un bel pulcino

Beccò Sabato un granino

La Domenica mattina,

aveva già la sua crestina.

La filastrocca del pulcino la conoscono tutti..ed è stato un ottimo gancio per iniziare la nostra attività.

Gliel’ho cantata svariate volte, tanto che alla fine la cantava lui al posto mio e poi abbiamo disegnato le varie fasi su dei pezzi rettangolari di cartone ondulato.

La fase della colorazione è stata messa a punto da Mister G e dal Marito che con impegno ed efficienza si sono cimentati nella creazione delle varie sfumature di colori utilizzando le tempere a dita. Avevo comprato solo i tre barattoli dei colori primari (rosso, blu, giallo). Miscelare le varie dosi di colore su dei piatti di carta fa divertire i bambini in modo esagerato: si uniscono, si mescolano e.. magia: nasce un nuovo colore.
(Attività utile e istruttiva.. anche per noi adulti che spesso ci dimentichiamo che colore nasce unendo blu e verde o giallo e arancio, non trovate?)

Non abbiamo usato pennelli per colorare le fasi di crescita del pulcino, Mister G preferisce le dita..da sempre. E’ stato comunque molto attento a non fuoriuscire dai bordi del disegno, anche questa è un’ottima attività per bambini.


Alla fine i nostri giorni della settimana sono stati attaccati alla parete della camera di Mister G, in fila l’uno accanto all’altro. Sopra ho scritto in stampato maiuscolo i giorni della settimana, non perché impari a leggere ma perché sviluppi la lettura simbolica: a determinati simboli corrisponde un significato. Vi è mai capitato passando davanti al supermercato che vostro figlio riconosca la scritta? “ Mamma quella è la coop!” Ecco un esempio di lettura simbolica.

Per terminare la nostra opera, ho attaccato un pezzetto di velcro adesivo su ogni figura e un altro su un tappo di plastica grande (ho usato quello del latte). Ecco fatto, abbiamo finito.


Ogni mattina spostiamo il tappo sul giorno corrispondente ripetendo la filastrocca..così sappiamo che giorno è. Col tempo, crescendo, possiamo capire anche il giorno precedente e quello successivo e quanti giorni mancano per arrivare al sabato “il giorno che la mamma e il babbo non lavorano”, come dice Mister G.

Una bella attività che ci ha permesso di trascorrere tempo insieme divertendosi e che aiuta i bambini curiosi e non a capire lo scorrere del tempo, in base alle fasi di crescita del nostro amico pulcino.

Buon lavoro e buon divertimento a tutti.

Francy
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