In particolare l'evento ha messo in luce un aspetto fondamentale e che tutte le mamme (blogger e non) dobbiamo conoscere e diffondere: l'importanza della tecnologia e il corretto uso che ne facciamo perché sia da esempio anche e soprattutto per i nostri figli.
Che dire!? I nostri figli sono nati e cresciuti con i devices in mano, capaci di maneggiarli quasi meglio di noi, meglio dei nonni sicuramente!
Mia figlia ha cominciato a tenere in mano il nostro primo tablet (Samsung Galaxi 7'') a 4 mesi, proprio quando ha iniziato a vedere più chiaramente gli oggetti intorno a sé con la capacità anche di afferrarli.
Sarà giusto sarà sbagliato!? Sempre li a vedere i video di youtube? A imparare a memoria battute e canzoncine che a noi ormai escono fuori dalle orecchie!? A "rimbambinirsi" di luci e colori? Ad alienarsi nel mondo virtuale? Per non parlare degli adolescenti e del loro migliore amico, lo smartphone (il post di Dolcezzedimamma).
I bambini fanno quello che vedono fare a noi! E' così per tutto, dal linguaggio all'alimentazione. Ci sarà un motivo se mia figlia non mangia la frutta?? Per forza, io e mio marito non ne mangiamo! Sbagliato, lo so. Ormai è andata!!
Ci imitano e assorbono ogni nostro atteggiamento giusto o sbagliato che sia.
Da mamma che lavora sul web e con il web (se un giorno non funziona internet resto ferma attonita a guardare lo schermo senza nulla da fare) cerco di valutare gli effetti positivi di questo mondo fatto ormai solo di condivisione e pubblicazione di contenuti sulla rete.
I nostri figli assistono giornalmente a conversazioni di questo tipo:
- Stasera voglio fare gli involtini di carne, guardo la ricetta su giallo zafferano.
- Hai prenotato i voli su edreams ?
- Oggi ho ordinato su Amazon 4 libri
- Amore, hai fatto la spesa online su Esselunga?
- Hai visto su youtube l'ultimo video di...
- Chiamiamo la zia su Skype?
Poi, vabbe, da quando ho il blog... mia figlia non fa che vedermi scrivere sullo smartphone, dove annoto i post o condivido sui social!
Sono fortemente e consapevolmente convinta del fatto che la rete sia innanzitutto cultura ed educazione. Chi ne è fuori si perde un mondo che nessuno altro mezzo ha la capacità di comunicare.
La conoscenza di internet è la frontiera della nuova alfabetizzazione:chi saprà conoscerla parlerà sempre un'altra lingua (cit. di Twitter @fashiondesk)
Ok i giornali, ok i libri, ok la tv e la radio, ok il contatto fisico.
Però se oggi sei sul web, sei vivo e puoi dare anche tu qualcosa. Se non ci sei, non potrai mai capire certe dinamiche, inevitabilmente sei tagliato fuori e verrai a sapere dopo le cose (o forse mai) perché certi contenuti li pubblichiamo anche NOI sulla RETE, prima di qualsiasi altro mezzo.
Da quando sono entrata poi nel mondo dei blogger ho arricchito la mia vita non solo di amicizie ma anche di letture nuove, metodi, esperienze che non conoscevo. Per es. ho scoperto che noi Mamme siamo una fonte inesauribile di studi per l'e-commerce e in generale sugli atteggiamenti che abbiamo in rete, utilissimi alle aziende.
La rete è anche confronto.
Stando attenti ai tempi e ai modi credo che i nostri figli potranno solo ricavare del bene dal buon uso delle tecnologie.
Mi piace ricordare a tal proposito quanto detto al #Mammacheblog dal maestro Alex Corlazzoli durante il MomTalk del 17 maggio 2014, dedicato al tema "I NOSTRI FIGLI E LA RETE. Come accompagnarli nella sfera digitale".
Poiché nel frattempo twittavo e seguivo i Tweet di #Mammacheblog mi sono salvata nei preferiti queste affermazioni che condivido con piacere:
@alexcorlazzoli essere amici con i ragazzi su Facebook. Si continua comunque a essere maestro oltre i cancelli della scuola
@alexcorlazzoli giocare CON gli alunni e con tablet o no durante l'intervallo? Sì! #mammacheblog
Alex Corlazzoli ha trovato la chiave nella preposizione CON.
Mi è rimasto impresso perché mi ha fatto riflettere su quanto faccio anche io CON mia figlia e che mi propongo di fare anche in futuro. Certo ancora lei è piccola e posso stare solo attenta che non stia troppo tempo a guardare i video sull'ipad!
Vivere CON i figli il web significa insegnargli come usarlo e perché usarlo, sperando che sappiano farne sempre buon uso.
Inoltre oggi si parla tantissimo dell'importanza della digitalizzazione del mondo scolastico e di quanto la rete potrebbe migliorare la didattica. Si parla infatti di didattica 2.0, nonostante le problematiche legate ai fondi e alle varie resistenze.
Ne hanno parlato sempre al #Mammacheblog, in particolare ricordo quanto detto dal Prof. Paolo Ferri (dell'Università Bicocca di Milano):
Non spendere in hardware: per la scuola "aumentata" occorre Rete (banda), software e soprattutto formazione degli insegnanti @paoloferri
Il #mammacheblog mi è servito per approfondire questa tematica per per molto interessante , ho letto vari articoli scovati sul web (come dicevo prima, in rete si possono scoprire davvero tante cose!!) e a proposito di scuola sono felicemente incappata sull'articolo di Riccardo Luna che racconta l'esperienza di una scuola di Brindisi.
Tralasciando l'intero racconto mi hanno colpito queste frasi:
<bastava un computer collegato alla rete per far cadere il muro che spesso si alza fra la cattedra di chi insegna e i banchi di chi impara: un altro modo di insegnare e di imparare era possibile...l’obiettivo di digitalizzare la didattica, non solo in Italia, si è sempre fermato davanti al problema dei fondi: ok, sarebbe bello, ma chi li paga i computer?....>
E' stato sorprendente e meraviglioso per me leggere che alla fine della storia la tecnologia ha dato una spinta importante non solo agli studenti ma anche ai docenti (ad avercene di così!!!).
<...la tecnologia e la nuova didattica circolare invece che ex cathedra hanno aumentato la loro disponibilità ad impegnarsi e quindi il livello di apprendimento finale...>
Ebbene si! Gli alunni che hanno partecipato al progetto descritto sono diventati molto bravi ma soprattutto hanno mostrato un entusiasmo e una collaborazione che nei contesti tradizionali è molto difficile ormai trovare.
Mia figlia ha ancora 3 anni, le aspettano ancora tanti passi da compiere cosi come ne aspettano tanti alla tecnologia.
Chissà se un progetto di questo tipo (Scuola di Bridisi) sarà possibile trovarlo nella scuola che frequenterà da grande e in tal caso spero non sarà un'eccezione ma la regola.
P.S. siccome nel frattempo ho seguito altri bellissimi eventi e letto libri interessanti, ho scritto sull'argomento anche:
- Ansia da notifica e ragazzi del muretto
- L'amore ai tempi del ragazzo della porta accanto
Vivy
3 commenti
Lascia un commentoApprezzabile il tuo entusiasmo e di tutti quelli come te sono convinti che basta il computer o Internet o la cattedra "circolare" per la crescita culturale morale e interiore dei giovani, il discorso sarebbe lunghissimo a partire dal significato della parola trasmissione del sapere, dalla validità delle fonti e dei canali della comunicazione, siano essi virtuali o reali... pochi penso che abbiano provato con una festa l'ultimo giorno di scuola, con una fuga dal portone principale per un gelato da Dolcidea, da un lavoro di gruppo in cui i ragazzi mi hanno fatto diventare una delle protagoniste dei Promessi Sposi, e tutto questo senza Internet o Facebook, solo ascoltando la voce dei miei alunni e guardandoli attentamente negli occhi.
ReplyBrava, mamma, lo so. E so anche che ti impegni tantissimo per mantenere alta l'attenzione e l'entusiasmo dei tuoi alunni attraverso i metodi tradizionali che, infatti, non devono mai essere persi di vista. Purtroppo sai anche che il mondo va verso una direzione diversa e ti tocca giornalmente ispezionare gli alunni, perché si guardano le soluzioni dei compiti sul cellulare;)
ReplyBisognerebbe trovare una strada a metà e soprattutto docenti che riescano a trasmettere l'amore del sapere, indipendentemente dai mezzi. Ma questo è un altro discorso ancora;-)
Tvb sei unica e cmq ti avrei voluto vedere vestita da una delle protagoniste dei Promessi Sposi!!! Cosa ti hanno fatto fare??? Un selfie????
Bacio
Vivy
Non ho figli ma ho comunque trovato molto interessante questo tuo articolo. La rete se usata bene è ormai il 50% della società e del mondo attuale.
ReplyBacioni!
Sharon