Quelle rare volte che resto a casa dal lavoro, mi trovo a scoprire un mondo che non conosco e che non so se invidiare: quello delle mamme in tuta.
Non me ne vogliano le mamme/ donne che non lavorano. La mia non vuole essere assolutamente una critica. Anzi!
Mi sorprende sempre vederle al bar, mentre fanno colazione insieme sedute al tavolino, con qualche pargolo li accanto a loro beato nel passeggino...
Ancor più mi sorprendo, quelle pochissime volte in cui riesco ad accompagnare mia figlia all'asilo (al massimo due volte l'anno perché normalmente vanno i nonni), quando le vedo attardarsi davanti alla scuola, chiacchierando senza fretta tanto che poi vanno a fare colazione insieme.
A volte mi trovo ad invidiarle e quando resto a casa cerco di comportarmi come loro... Esco con Bimbuzza col passeggino, ci fermiamo al bar a fare colazione, andiamo al parco, a fare la spesa e poi a casa a pranzare. Dopo possiamo sonnecchiare prima di uscire di nuovo per fare un po' di shopping, passare da un'amica a prendere un the, fare tutto con CALMA.
Credo infatti che la parola magica di questo status sia la calma, anche se credo che in generale le mamme, lavoratrici e non, abbiano sempre tante cose da fare e che il tempo non basti mai per fare tutto. Eppure io le vedo, le stimo, quasi le invidio.
Non voglio raccontare nuovamente di me e dei sensi di colpa che a volte provo inevitabilmente, l'ho fatto già in questo post.
Non voglio nemmeno entrare nel merito dei problemi e delle difficoltà che oggi ci sono nella ricerca di un lavoro (purtroppo molte donne oggi sono costrette a casa perché sono rari i casi in cui venga assunta una donna/mamma sopra il 30 anni).
Cosa ne so io se le donne che incontro al bar non lavorano per forza di causa maggiore e vorrebbero essere magari al posto mio?!?
Quando sono stata in maternità devo ammettere che, se da una parte ero felice di godermi la mia bambina e viverla giorno dopo giorno e minuto dopo minuto, dall'altra dopo vari mesi senza lavorare (ho usufruito del congedo parentale) ho cominciato a sentirmi "fuori dal mondo", quasi in un mondo parallelo, distaccata dalla realtà.
Sarà stato l'effetto di chi è abituato a vivere relazioni costanti per lavoro, sentirsi utile e responsabilizzato di certi compiti e attività...
Quando sono rientrata al lavoro infatti ho quasi provato un sentimento di gelosia nei confronti di chi aveva svolto certi lavori al posto mio. Durata poco, eh! Però c'è stata.
Se da una parte vorrei tanto poter passare più tempo in casa e con la bimba, godermi le cose con calma senza dover correre sempre e cercare di far rientrare tutto nei piccoli ritagli di tempo, dall'altra non penso che riuscirei mai a rinunciare al mio lavoro e a tutte le soddisfazioni che esso mi da' (oltre a tanta stanchezza).
Non sono la prima né sarò l'ultima a trattare questo tema. Per es. ho letto il post delle 50sfumature (Elogio della casalinga) e di Federica MammaMoglieDonna (Domani parto, di nuovo) che, con ironia le une e con un grosso senso di sfiducia verso il sistema l'altra, raccontano il dilemma perenne tra l'essere mamme "full time" o a "metà tempo", tra quelle che lavorano e hanno avuto la possibilità di scegliere e quelle invece che per varie ragioni stanno a casa. Per es. mi ha colpito molto anche il racconto di Ana (Fare della famiglia il mio lavoro) che è stata costretta a lasciare il lavoro, un lavoro che amava e per il quale era tagliata, perché ha pensato bene di diventare anche mamma.
Una cosa è certa: bisogna comunque scendere a compromessi, sia con se stesse sia con una realtà che oggi non agevola per niente le donne, soprattutto se vogliono essere anche mamme.
Avevo espresso tempo fa un mio pensiero al riguardo nel post La mamma apprentice e sono sempre più convinta del fatto che il modo in cui noi donne riusciamo a organizzarci sempre e comunque, mostrando risorse inaspettate, intelligenza e praticità, non ce lo insegna nessuno, nonostante la stanchezza e le avversità.
Non so perché... ma scrivendo questo post mi è tornata in mente mia nonna. Lei, come probabilmente la maggior parte delle nonne della mia generazione, non lavorava ma io la ricordo "in continuo movimento", una lavoratrice dentro e fuori casa, l'addetta alla gestione del reddito familiare...e con solo la 5° elementare. Non si lamentava MAI (forse oggi che ha 80 anni un po' si;-)) ma è sorprendente sentire che dentro porta ancora quella grinta che l'ha sempre contraddistinta, la sua volontà di rendersi utile sia in famiglia sia verso le persone più bisognose (ebbene si, a 80 anni mia nonna svolge un piccolo lavoretto presso una casa famiglia per anziani)!
Una donna "di altri tempi" (o Mamma italica, come direbbero le 50sfumature) ma che, secondo me, portiamo dentro anche noi, pur vivendo in una realtà molto diversa dal passato.
Ma pensiamoci bene: se siamo così, forti e determinate nonostante tutto, è proprio grazie alle donne che ci hanno preceduto, in tuta e non, lavoratrici o casalinghe. E se anche (purtroppo) ci sono tante donne che oggi non lavorano perché spesso ritenute "non affidabili" per gli impegni familiari, abbiamo dentro risorse infinite e sappiamo reinventarci sempre.
Per esempio: fare la mamma blogger non è un lavoro???
Vivy
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Non me ne vogliano le mamme/ donne che non lavorano. La mia non vuole essere assolutamente una critica. Anzi!
Mi sorprende sempre vederle al bar, mentre fanno colazione insieme sedute al tavolino, con qualche pargolo li accanto a loro beato nel passeggino...
Ancor più mi sorprendo, quelle pochissime volte in cui riesco ad accompagnare mia figlia all'asilo (al massimo due volte l'anno perché normalmente vanno i nonni), quando le vedo attardarsi davanti alla scuola, chiacchierando senza fretta tanto che poi vanno a fare colazione insieme.
A volte mi trovo ad invidiarle e quando resto a casa cerco di comportarmi come loro... Esco con Bimbuzza col passeggino, ci fermiamo al bar a fare colazione, andiamo al parco, a fare la spesa e poi a casa a pranzare. Dopo possiamo sonnecchiare prima di uscire di nuovo per fare un po' di shopping, passare da un'amica a prendere un the, fare tutto con CALMA.
Credo infatti che la parola magica di questo status sia la calma, anche se credo che in generale le mamme, lavoratrici e non, abbiano sempre tante cose da fare e che il tempo non basti mai per fare tutto. Eppure io le vedo, le stimo, quasi le invidio.
Non voglio raccontare nuovamente di me e dei sensi di colpa che a volte provo inevitabilmente, l'ho fatto già in questo post.
Non voglio nemmeno entrare nel merito dei problemi e delle difficoltà che oggi ci sono nella ricerca di un lavoro (purtroppo molte donne oggi sono costrette a casa perché sono rari i casi in cui venga assunta una donna/mamma sopra il 30 anni).
Cosa ne so io se le donne che incontro al bar non lavorano per forza di causa maggiore e vorrebbero essere magari al posto mio?!?
Quando sono stata in maternità devo ammettere che, se da una parte ero felice di godermi la mia bambina e viverla giorno dopo giorno e minuto dopo minuto, dall'altra dopo vari mesi senza lavorare (ho usufruito del congedo parentale) ho cominciato a sentirmi "fuori dal mondo", quasi in un mondo parallelo, distaccata dalla realtà.
Sarà stato l'effetto di chi è abituato a vivere relazioni costanti per lavoro, sentirsi utile e responsabilizzato di certi compiti e attività...
Quando sono rientrata al lavoro infatti ho quasi provato un sentimento di gelosia nei confronti di chi aveva svolto certi lavori al posto mio. Durata poco, eh! Però c'è stata.
Se da una parte vorrei tanto poter passare più tempo in casa e con la bimba, godermi le cose con calma senza dover correre sempre e cercare di far rientrare tutto nei piccoli ritagli di tempo, dall'altra non penso che riuscirei mai a rinunciare al mio lavoro e a tutte le soddisfazioni che esso mi da' (oltre a tanta stanchezza).
Non sono la prima né sarò l'ultima a trattare questo tema. Per es. ho letto il post delle 50sfumature (Elogio della casalinga) e di Federica MammaMoglieDonna (Domani parto, di nuovo) che, con ironia le une e con un grosso senso di sfiducia verso il sistema l'altra, raccontano il dilemma perenne tra l'essere mamme "full time" o a "metà tempo", tra quelle che lavorano e hanno avuto la possibilità di scegliere e quelle invece che per varie ragioni stanno a casa. Per es. mi ha colpito molto anche il racconto di Ana (Fare della famiglia il mio lavoro) che è stata costretta a lasciare il lavoro, un lavoro che amava e per il quale era tagliata, perché ha pensato bene di diventare anche mamma.
Una cosa è certa: bisogna comunque scendere a compromessi, sia con se stesse sia con una realtà che oggi non agevola per niente le donne, soprattutto se vogliono essere anche mamme.
Avevo espresso tempo fa un mio pensiero al riguardo nel post La mamma apprentice e sono sempre più convinta del fatto che il modo in cui noi donne riusciamo a organizzarci sempre e comunque, mostrando risorse inaspettate, intelligenza e praticità, non ce lo insegna nessuno, nonostante la stanchezza e le avversità.
Non so perché... ma scrivendo questo post mi è tornata in mente mia nonna. Lei, come probabilmente la maggior parte delle nonne della mia generazione, non lavorava ma io la ricordo "in continuo movimento", una lavoratrice dentro e fuori casa, l'addetta alla gestione del reddito familiare...e con solo la 5° elementare. Non si lamentava MAI (forse oggi che ha 80 anni un po' si;-)) ma è sorprendente sentire che dentro porta ancora quella grinta che l'ha sempre contraddistinta, la sua volontà di rendersi utile sia in famiglia sia verso le persone più bisognose (ebbene si, a 80 anni mia nonna svolge un piccolo lavoretto presso una casa famiglia per anziani)!
Una donna "di altri tempi" (o Mamma italica, come direbbero le 50sfumature) ma che, secondo me, portiamo dentro anche noi, pur vivendo in una realtà molto diversa dal passato.
Ma pensiamoci bene: se siamo così, forti e determinate nonostante tutto, è proprio grazie alle donne che ci hanno preceduto, in tuta e non, lavoratrici o casalinghe. E se anche (purtroppo) ci sono tante donne che oggi non lavorano perché spesso ritenute "non affidabili" per gli impegni familiari, abbiamo dentro risorse infinite e sappiamo reinventarci sempre.
Per esempio: fare la mamma blogger non è un lavoro???
Vivy
15 commenti
Lascia un commentoSolo,mamma o,anche lavoratrice? Me lo,chiedo un giorno si e uno no, a volte felice del mio lavoro altre in preda a crisi di "mollo tutto"...che poi a stare a casa vuol dire fare tutto con calma e' un altro discorso e non ci credo poi molto, nei week end quando potrei rallentare un po', vado più di corsa che il lunedì...forse e' per recuperare tutto ciò che non mi riesce gli altri giorni!
ReplyCara Vivy! Eh si, noi siamo sempre in movimento.... che sia a casa o al lavoro! Diciamo che il numero di figli e la loro età conta e pesa sulle decisioni.... ;) Comunque, fare la blogger...... ma si, è un lavoro! Non remunerato ma io l'ho preso seriamente, è un progetto che voglio portare avanti perché voglio che i miei figli possano leggere cosa faceva la mamma quando era casa, cosa faceva anche insieme a loro. E perchè grazie il blog sto migliorando come mamma. Da sabato tutti 3 a casa..... come farò a scrivere? aiuto!
ReplyMi ci rivedo in questo post...io per tre anni sono stata una mamma in tuta, una mamma al bar con il passeggino (doppio...), ma finalmente anche io a settembre rientrerò da una luuuunghissima maternità (3 anni) e ne sono felice, ma credo che dopo poco rimpiangerò quei tempi in cui mi potevo concedere tutti i giorni di indugiare coi miei bimbi nel letto a farci le coccole...anche io ho preparato un post sulla mamma full-time, appena lo pubblicherò vi inviterò a leggerlo!!!
ReplySi, siamo sempre in conflitto con noi stesse su questo tema, tra la voglia di avere una vita lavorativa appagante e il desiderio di trascorrere più tempo con la nostra famiglia. Non so a voi, ma a me capita infatti molto spesso di iniziare la settimana il lunedì più stanca di prima, perché nel weekend corro più di sempre per recuperare tutte le cose che non riesco a fare in settimana:))
ReplyUn bacione a tutte.
Vivy
Siamo sempre alla ricerca della perfezione, dell'equilibrio tra famiglia e lavoro e lottiamo ogni giorno per raggiungerlo.
ReplyIo sono stata a casa tre anni dopo la nascita del secondo e stavo impazzendo senza un mio spazio. Sarà stata colpa del sonno mancato e del fatto che lui richiede 200% delle energie... non so. Ho iniziato a scrivere quando ha iniziato l'asilo e poi grazie al cielo ho trovato di nuovo lavoro. Certo ora corro sempre, ma preferisco mille volte correre avendo una vita sociale e una soddisfazione professionale piuttosto che fare la casalinga disperata (con questo niente contro le casalinghe che lo fanno per scelta o riescono a mantenersi mentalmente sane se ci sono state costrette, anzi le ammiro moltissimo!)
Comunque confermo che lavoro o no, il weekend è sempre intensissimo e al lunedì tiro un sospiro di sollievo!
Ho scritto la seconda parte..... E prima non ti ho ringraziata! Grazie! Bacini... ;)
Replyhttp://bacinidifarfalla.blogspot.it/2014/06/fare-della-famiglia-il-mio-lavoro-ii.html
Brava Viviana, bellissimo post che condivido a pieno.....
Replyeccomi qui a ripetere il commento sparito! (MISTERO! :-) )
ReplyDicevo che peggio della mamma lavoratrice sta la mamma lavoratrice da casa... con i vari commenti di tutti ... "tanto sei a casa, perchè la mandi all'asilo???" o "beata te, sei a casa, hai il tempo di sistemare tutto!". spiegagli un pò che lavorare da casa significa lavorare 15 ore al giorno,sempre reperibile, e le tue pause caffè sono... metto la lavatrice o rifaccio i letti??? :-D
Ari, vero!!! lavorare da casa secondo me è peggio perché non hai veramente orari....E poi come si fa a lavorare eventualmente con un bimbo/a che ti gira per casa!??? Hai tutta la mia comprensione;-)
Replybacio
Vy
Sarà che abbiamo tante risorse, ma quello che ci rovina è pensare di dover per forza ricoprire sempre tutto e tutti di attenzioni, esaurendo energie e forze. Bisognerebbe richiedere per contratto materno flessibilità e disponibilità da parte del nostro entourage, professionale e personale e invece eccoci lì a doverci gestire tra il desiderio di sentirci realizzate e quello di poter fare le mamme " a modo nostro". Grazie di questa riflessione. Alessandra
ReplyPost interessante, ci sarebbero tante cose da dire al riguardo!
Replyte ne dico solo una, importante però:
non pensare che la vita di tutte le mamme non lavoratrici fuori casa sia proprio così, ovvero calma!
dipende anche dal bambino!
io di poter stare con calma a prendere il cappuccino al bar me lo sogno, ed è ancora impossibile fare la spesa, si scoccia, piange, vuol uscire dal passeggino, scappare, toccare...
ricorda che in giro vedi sopratttutto le mamme dei bimbi più calmi, perchè quelle con i bimbi più nervosi e difficili da gestire, non sono in giro, ma in casa! tipo me, per esempio.
cercando di pulire, cucinare e seguire il bambino, che ha quasi 2 anni.
Questa la mia esperienza.
In pratica lavoro come colf, cuoca, pedagogista e baby sitter, molto full time, presso me stessa, come si usa dire oggi ( a me fa pena questo termine! ), solo che non mi paga nessuno.
a presto
Rossella
ps: si, la sera sono da raccogliere con il cucchiaino, assolutamente si.
Cara Rossella, hai proprio ragione: la vita delle mamme, lavoratrici o casalinghe, non è e non sarà mai fatta di CALMA, di cappuccini spensierati al bar o passeggiate salutari con un bimbo imbalsamato sul passeggino. Mia figlia per es non è mai voluta stare seduta sull'ovetto e, quando uscivamo e lei era ancora molto piccola, mi toccava spingere un passeggino vuoto perché in realtà stava in braccio. Ricordo che in quel periodo stavo a casa in maternità e non ero affatto riposata.
ReplyLa calma che a volte invidio è quella data dal "tempo" a disposizione: per chi sta fuori casa un'intera giornata la percezione del tempo è molto diversa. In tre ore si concentra tutto quello che si dovrebbe e potrebbe fare in 8... E proprio perché siamo donne e mamme questo non ci spaventa. Anzi...! credo sia uno stimolo per dare sempre il massimo e un grande esempio ai nostri figli.
Io, come detto nel post, non ho rimpianti ma la stanchezza a volte porta a fare anche queste considerazioni e poi... si... Accompagnare mia figlia all'asilo e magari andare anche a riprenderla purtroppo e' una cosa che mi manca e che mi mancherà sempre.
Grazie per essere passata dal nostro blog.
Vivy
Siamo in tante vedo a sognare un po di calma nelle nostra vite, noi che siamo così incasinate che quando si avvicina il week-and non vediamo l'ora che arrivi subito il lunedì perchè tutto ormai ha dei tempi ben scaglionati, loro a scuola, noi a lavoro, poi c'è il tempo per riassettare casa, la spesa, si ritorna a lavoro, già sappiamo cosa come e quando dobbiamo fare. Io il fine settimana lo odio perchè è tutto una gran confusione, a iniziare da casa mia (mai e dico mai in ordine) e poi gestire i bambini e il marito è anche una bella impresa.
ReplySa cosa penso? che per stare dietro a tutto noi dovremmo prenderci nella settimana un giorno di ferie dal lavoro per dedicarci solo alle faccende domestiche e a delle commissioni, con i bambini a scuola o dai nonni però. Solo così possiamo fare tutto e bene.
ahaha per un attimo ho pensato che stessi consigliando una giornata SOLO PER NOI, tipo giornata dall'estetista, parrucchiere, shopping e tutte quelle cose che facciamo solitamente tra un buco libero e un altro. Non sarebbe male, no??? Il giorno di ferie lo prenderei volentieri solo per questo, non per le faccende domestiche ahaha ;-) bacio cara, Vivy
ReplyCiao,
Replymi chiamo Gianna e lavoro per http://www.biosolex.com un negozio on line di Giocattoli Ecologici per Bambini e Neonati.
Noi siamo sempre alla ricerca di blog interessanti, mi ha colpito molto il vostro, mi piacerebbe, se fosse possibile, poter collaborare e far conoscere la nostra attività attraverso il vostro blog.
Noi abbiamo dei prodotti molto particolari come le costruzioni in legno:
http://www.biosolex.com/categorie/giocattoli-in-legno/costruzioni/
oppure i libricini e i giochi in carta riciclata:
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Resto in attesa di un suo riscontro.
Cordiali saluti,
Gianna Pellecchia.
Biosolex.