Sono in cucina, indaffarata con la preparazione della cena.
Tu giochi sola in giardino con la bambola, intoni una ninna nanna.
Ogni tanto do' un'occhiata alla finestra verso il giardino per verificare
che vada tutto bene. E' vero che sei nel recinto di casa ma è pur vero
che hai solo tre anni, non conosci ancora tutti i rischi che potresti correre,
anche solamente rispondendo al richiamo di qualcuno al cancello.
All'improvviso non sento più la tua voce canticchiare.
Mi affaccio e ti vedo in lontananza sulla tua bicicletta, la tua prima
bicicletta.
Ti stai esercitando, pigiando con tutte le tue forze sui pedali.
Lo
stai facendo tutta sola, digrignando i denti, e non mi hai chiamata in tuo
aiuto neppure per percorrere la salita.
Mi sento orgogliosa di te. E pensare che quando l’altro giorno hai provato
la tua nuova bici e sei caduta, hai urlato impaurita e risentita: “Non mi piace
la bicicletta, non ci vado mai più!”.
Hai fatto un altro passo verso l'autonomia.
Ti ho aiutato anche io in questo? Spero di sì.
Ma quando sei cresciuta esattamente?
Quando ti ho annunciato che non avrei più potuto portarti nel passeggino
perché ormai era occupato da tuo fratello o quando, intercettando un tuo
bisogno, ho preso lui nella fascia e spinto te nel passeggino, peraltro con un
certo dolore alla mia schiena?
Sei cresciuta quando hai voluto mangiare a tutti i costi da sola e ti
ho comprato le posatine di metallo, compreso il coltello, o quando, su tua richiesta, ti ho imboccata dopo una giornata faticosa?
Quando, a poco più di due anni e mezzo, sei salita tutta sola sul pulmino per
andare all'asilo o quando mi hai detto “Voglio
stare con te, mamma” ed io ti ho abbracciata per un’ora e ti ho portata in
braccio fin sul pulmino?
Io sono convinta che sei cresciuta quando sono stata in grado di
comprendere i tuoi bisogni.
C'è quella frase affascinante di William Sears che recita così: "I bisogni che
sono stati compresi e appagati da piccoli, non chiedono più di essere risolti
da adulti".
Questa è l’autonomia che ti auguro: di crescere senza bisogni irrisolti.
E’ per questo che mi sforzo di comprendere i tuoi veri bisogni, anche
quelli camuffati da capricci e che in realtà sono più profondi delle loro
manifestazioni bizzose.
Bisogno d’attenzione? I miei cinque sensi concentrati su di te.
Bisogno di protezione? Tante notti trascorse accanto a te nel lettino
finché hai acquistato quella fiducia che ti fa da tempo addormentare serena nella
tua stanza, a volte abbracciata ad una bambola, a volte solo presa dai tuoi
pensieri.
Bisogno di contatto? Le mie braccia sempre pronte ad avvolgerti come un
pezzo di cielo nell'arcobaleno.
Bisogno di dimostrare che puoi fare da sola? I miei occhi lì ad ammirarti
mentre tenti le tue imprese e a lanciarti sguardi di approvazione.
Stai conquistando la tua autonomia, con i tuoi tempi, con il ritmo che tu
scegli per i tuoi passi.
Non sono una mamma che lancia il figlio nel mare con la convinzione che
fargli affrontare bruscamente la paura dell’acqua, l’aiuterà a diventare
coraggioso.
Sono una mamma che si tuffa nell'acqua, mostra come si fa a galleggiare e
aspetta l’iniziativa del figlio, fiduciosa che prima o poi sarà pronto per
tuffarsi.
Non mi sento chioccia né disinvolta, cerco di essere empatica. Spesso ci
riesco, altre volte no.
Sembro chioccia agli occhi della gente? Chi se ne importa.
Un giorno, quando preparerai la valigia per il tuo primo viaggio
senza mamma e babbo, io e te rideremo di tutte quelle strane persone che commentavano a
denti stretti, definendomi "esagerata", quando a due anni “ancora” ti allattavo, quando ti prendevo in braccio nelle situazioni nuove che ti intimorivano e quando mi chinavo sul pavimento accanto a te per
interpretare i pianti più incomprensibili.
Magari, durante il tuo viaggio, manderai una cartolina a tutte loro e naturalmente una anche a me e al tuo babbo!
mamma Ketty
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Questo post partecipa al blogtank del mese di Donna Moderna sul tema "Bambini e autonomia, sei una mamma chioccia o più disinvolta?"
6 commenti
Lascia un commentoBrava Ketty..sai quanto condivido il tuo punto di vista..l'empatia è una delle caratteristiche più importanti nella vita,con i figli e con le persone in genere..argomento che mi sta a cuore..ho dovuto commentare.bacioni.Francy
Replycondivido 100% .... "Questa è l’autonomia che ti auguro: di crescere senza bisogni irrisolti.". Questa frase voglio stamparla e tenerla sulla mia scrivania per non dimenticarla. bellissima! Bravissima!
Replyio mi sono commossa nel leggere tutto questo.................................
ReplyTroppo bella la tua riflessione: sei nel mio Top of the post!
Replyhttp://mammaalcubo.altervista.org/top-of-the-post-5-mamme-empatiche-imperfette/
Eh beh... "I bisogni che sono stati compresi e appagati da piccoli, non chiedono più di essere risolti da adulti", bella perla. E vale anche per i papà!!! Bella riflessione, resa ancor più efficace dagli scorci di vita quotidiana. Grazie!
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