Giochi sul fasciatoio e "Rime per le mani"

“Queste sono le mie dita
le mie dieci dita piccole
che con l’aria divertita
posson farti mille coccole…”

Inizia così, intonando questa allegra canzoncina, uno dei nostri momenti ludici preferiti: il gioco sul fasciatoio.

Per viverlo pienamente, ho allestito un “angolo gioco” in bagno dove il fasciatoio è collocato di fronte allo specchio ed al lavandino. Sul mobile del lavandino c’è un lettore di CD sempre pronto all'uso e posso appoggiare libri e giochini.


Sia che duri una manciata di minuti (cambio pannolino) o molto di più (bagnetto), la pausa fasciatoio è per noi, infatti, un rito scandito dalla musica, dai giochi corporei e dal contatto affettuoso.

Nella nostra Hit Parade della musica da fasciatoio c’è un CD  stupendo, allegato ad uno dei nostri libri preferiti: “Rime per le mani”.

E’ un libro edito da Franco Cosimo Panini per la collana “03 zerotre”, scritto, illustrato e reso musica da tre donne molto creative: Chiara Carminati, Simona Mulazzani e Giovanna Pezzetta.

Ha pagine rigide e resistenti sulle quali prendono vita bimbi, animali ed elementi della natura belli come dipinti a olio.

Contiene 15 filastrocche/canzoni a ciascuna delle quali è associata un nota che suggerisce i movimenti da articolare eventualmente durante l’ascolto. 

Con l’ausilio di libro e CD il fasciatoio diventa una pista da ballo o un lettino per massaggi, un’esperienza plurisensoriale.


libri da zero a tre anni Franco Cosimo Panini

Se il piccolo ha bisogno di rilassarsi, per esempio, al suon della  dolce musica de “Sulla pancia del deserto”, le mie dita si trasformano in cinque lenti cammelli che percorrono piedi, gambe, pancino e testa, come fossero le dune di un caldo deserto.

Quando Curious Kid non vuole indossare i calzini, praticamente sempre, gli accarezzo i piedini mentre la radio dà la canzoncina “Morbido piede, piccolo pane”.

Tra un movimento e l’altro, i piedini, che nuotano nell’aria come delfini, si infilano giocosamente nei calzini.

Mentre il bimbo è immerso nella vaschetta per il bagnetto, canto “La pioggia sulla testa” che, con un ritmo di musica vagamente tropicale, sottolinea il piacere di bagnarci il viso con gocce leggere e lavare il capo con “acqua ridente”.



Al mattino o nel primo pomeriggio, quando c’è il picco di energia psicofisica, faccio giocare il bambino seminudo davanti allo specchio mentre ascoltiamo il veloce “Ballo delle spalle” o la simpaticissima “tarantella del pizzicotto” ed il ritmico “tip tap dei polpastrelli” che finiscono sempre con il solletico e risate cristalline.


La sera, infine, il fasciatoio diventa anticamera del lettino
Indossando il pigiama, ascoltiamo il dolce suono della chitarra in “Giunge l’ora dello sbadiglio” e cominciamo a sbadigliare con la luna e gli animali del libro.

E così via, ogni canzone diventa un gioco particolare.


In questo modo, anche un’attività ripetitiva e potenzialmente noiosa come il cambio del pannolino, per il neonato diventa intrattenimento e occasione per ridere, imparare nuove parole, apprendere i vari generi musicali e prendere coscienza del proprio corpo, in un’atmosfera fiabesca.

Ketty
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2 commenti

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5 maggio 2014 alle ore 15:00 ×

Bello! Queste esperienze col bambino sono fondamentali per dare senso anche al percorso dei laboratori di musica che facciamo insieme... e vice-versa, perché sia le une che gli altri si alimentano e rinforzano a vicenda. I laboratori di musica hanno un senso più forte se la musica accompagna anche la vita quotidiana del bambino e, allo stesso tempo, lo arricchiscono della comprensione del linguaggio musicale per vivere ancor più pienamente questi momenti di intimità con la mamma o di gioco a casa. Insomma, sono due cose che vanno a braccetto!
E, al di là di tutto, la musica nella vita di tutti i giorni dà colore e profumo.

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