...se non è litigarello. Ok lo so, non ho esordito in modo molto originale ma la chiave di tutto sta proprio qui: nell'amore.
Non so perché quando ho pensato ai conflitti e a ciò che significano per me, mi è venuto in mente subito l'amore. Poiché ritengo che bisogna fidarsi sempre dell'istinto e del primo pensiero che passa per la testa, mi fido di lui e dico "Amore".
Quindi litighiamo e ci scontriamo per amore? Sembra un controsenso ma se ci pensate bene è proprio così.
Farò a tal proposito un excursus sui conflitti che ho vissuto nella mia vita, cercando di dare loro un significato per mezzo di titoli. Alla fine capirete come mai c'è sempre di mezzo l'amore, mentre io ripercorrendo certe situazioni vissute, ne trarrò spunti per affrontare al meglio i conflitti quotidiani e futuri.
Gli anni in cui si sente perpetuamente dentro quel conflitto interiore tra giusto e sbagliato e vince non si sa bene perché sempre la parte sbagliata e le discussioni coi genitori diventano all'ordine del giorno.
La bolletta del telefono?!? Una tragedia bimensile che automaticamente scoppiava in famiglia all'arrivo di quella fatidica busta che si tentava di nascondere per qualche giorno. Non esistevano mica allora i pacchetti "urbane e interurbane tutto incluso"!! Figuriamoci i cellulari!! Non dimenticherò mai le sfuriate di mio padre a tal proposito!
Le uscite serali? le compagnie frequentate? i compiti da finire?(con una madre prof di italiano e latino non potevo permettermi di uscire senza averle ripetuto prima tutto il programma x il giorno dopo!!!), gli orari in cui poter tornare a casa la sera?
Ricordo mia madre e mio padre alleati ma allo stesso tempo diversi nel loro modo di affrontare le situazioni; se l'uno era più accondiscendente l'altro era più fermo e severo e viceversa. Un gioco di compensazione fatto senza prendere alcun accordo prima. Tutto naturale e tutto dettato dall'amore.
Mia madre diceva che per lei ero un gioiello e come tutte le cose preziose andavo quindi protetta al meglio (in concreto per me si traduceva nel non poter uscire la sera o fare l'orario che tutti gli altri potevano fare).
Quanto piangevo!!!! Per me litigare con mia madre significava sentire dentro come un morso il cui dolore non finiva finché finalmente non si trovava una soluzione e sul suo volto tornava ad esserci un mezzo sorriso.
Le facevo trovare le lettere sul cuscino la sera, non volevo che tra noi restassero pensieri non detti e lei mi rispondeva a sua volta. Tutto questo (le lettere intendo) succede ancora.
Perché l'amore? Perché ero in balia di quello verso i miei genitori da una parte, di quello verso le amicizie, i primi amori e l'ignoto dall'altra. Le lacrime erano espressione di conflitto e dolore ma anche di tutto questo amore che avevo dentro. Allora tutto questo non lo capivo e mi sembrava tutto terribilmente ingiusto, ma oggi si e spero di poter affrontare alla stessa maniera le avversità che avrò inevitabilmente con mia figlia per gli stessi motivi. Il fatto di esserne usciti sani e salvi è stato un gran successo.
Inizio col dire che per seguire le mie amiche avrei voluto frequentare la ragioneria e ovviamente i miei non erano d'accordo. Liceo classico.
Amavo molto "il fare come le amiche". Risultato: malumore e opposizione costanti.
Eppure ho iniziato ad amare quasi subito anche il classico, già d'estate mia madre, prof di lettere, mi aveva fatto studiare mezzo programma di latino x arrivare a scuola con delle basi.
E ho continuato ad amarlo anche se poi gli anni del ginnasio mi hanno vista protagonista di una storia che, se ci penso oggi a distanza di anni, mi rendo conto di quanto io sia stata fortunata a vivere.
I conflitti umilianti con la prof. che mi riteneva non all'altezza, il dispiacere dei miei che mi hanno sostenuto credendo sempre in me e non sottovalutando le mie capacità, mi hanno fatto cambiare liceo, città e compagni. Sono diventata pendolare già a 13 anni (si vede che doveva essere destino visto che ancora oggi lo sono per lavoro) e ho acquistato, gradino dopo gradino, sempre più autostima e sicurezza.
Oggi dico grazie a quella prof che aveva un grigiore e un risentimento verso la vita molto profondi, tanto da riversare su tutti gli alunni la sua frustrazione (ammetto di non essere stata la sua unica vittima).
L'amore per lo studio e gli obiettivi prefissati poi anche all'università (lettere classiche) mi hanno fatto "discutere" molto ma il risultato è stato 110 e lode. Grazie prof!
Un domani per mia figlia vorrei riuscire ad avere la capacità di ascoltare i suoi sogni e le sue opposizioni ma anche di indirizzarla per il meglio come solo i genitori sanno fare.
L'episodio per me esemplare riguarda una brutta lite avuta con mio fratello proprio il giorno prima del mio matrimonio. Premetto che ero esaurita e adrenalinica quindi non lucida. Lui stava vivendo un momento particolare con la ragazza storica (si sono lasciati il giorno dopo il mio matrimonio) e io non ho capito subito la gravità della situazione.
Avrei voluto che lui fosse felice come me in quel giorno e non scostante e perso nei suoi pensieri. L'ho aggredito malamente. Lui mi ha risposto che non sarebbe stato più il mio testimone di nozze. Volevo morire.
Però, come ho anticipato prima nella premessa, è bastato poco per tornare alla normalità, al dialogo e alla felicità. Il troppo amore ha per un attimo destabilizzato i nostri equilibri ma li ha normalizzati in un attimo. Oggi lui è pure felice con un'altra compagna.
Quello che spero, se un giorno regalerò un fratello o una sorella a mia figlia, è che anche lei possa trovare in lui/lei il sostegno e l'amore necessari, nonostante le avversità e i litigi che certamente vivranno nel tempo.
Chi vorrebbe mai litigare il sabato o la domenica quando si è tutti a casa, finalmente con un po' di tempo tutto per noi? Non so a voi, ma a me e a mio marito capita spesso e adesso che abbiamo anche una figlia, se da una parte i battibecchi sono aumentati dall'altra si cerca di controllarli per non urtare la sensibilità della bambina.
Ho inoltre notato che le discussioni sono aumentate a dismisura da quando la famiglia si è allargata. In tutti i componenti (mi riferisco anche ai nonni, zii ecc) sono mutati equilibri e stati d'animo. Da quando c'è una nuova vita tra noi da alimentare, curare e seguire ho percepito un cambiamento importante che ha scatenato in certi periodi anche brutti litigi e sofferenza. Il troppo amore ci fa a volte "degenerare" e ci fa scontrare anche sulle stupidaggini, dal classico "cosa le hai fatto mangiare a merenda" al "non farle vedere troppa televisione" o "non farle fare la nanna in orari spropositati"!
Ogni cosa comunque a suo tempo come anche i litigi che hanno mutato forma e argomento, nel corso dei nostri anni insieme. Se prima io e mio marito non facevamo caso ai modi o alla voce da alzare, adesso cerchiamo di controllarci, pur mantenendo fermo il nostro punto di vista.
Siamo stati e continueremo ad essere sempre molto focosi e logorroici. Non riusciamo a tenerci dentro nulla e lo riduciamo ai minimi termini per quanto viene detto, ridetto e riconsiderato. Ma ci fa bene, dopo stiamo meglio e ci sentiamo liberi. Ecco perché dicevo "liberatori".
Alla fine di una discussione siamo sereni ed è questo che percepisce la nostra bambina: anche se possiamo scontrarci su argomenti più o meno importanti, l'accordo si trova sempre.
Per qualsiasi cosa e contesto restiamo uniti e rispettiamo le opinioni, in ugual modo e nella stessa misura. Non c'è un vincitore nè un vinto perché finiamo per chiederci scusa entrambi ed abbracciarci. Non siamo mai riusciti, nemmeno da fidanzati, ad andare a letto col broncio e senza aver chiarito i nostri disappunti.
Ogni volta impariamo qualcosa di nuovo e costruttivo e si cerca di non ricadere negli stessi errori. Difficile ma fattibile.
Se anche la nostra bambina ci sente litigare sono quindi serena, perché capisce che dopo un litigio c'è la pace e che si trova sempre una soluzione.
Ancora nostra figlia è piccola quindi "il bello deve ancora venire". Quello che spero è che anche in futuro riusciremo ad affrontare con unità le varie avversità ma anche i piaceri che ci riserverà la vita.
Tutto quello che ho percorso col mio racconto (lungo, lo ammetto) non ha forse a che fare solo e soltanto con l'amore?
Vivy
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Questo post partecipa al blogstorming "Opposizione e conflitti" promosso da GenitoriCrescono.
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Non so perché quando ho pensato ai conflitti e a ciò che significano per me, mi è venuto in mente subito l'amore. Poiché ritengo che bisogna fidarsi sempre dell'istinto e del primo pensiero che passa per la testa, mi fido di lui e dico "Amore".
Se non amo, non piango. Se non amo, non mi oppongo. Se non amo, non litigo. Se non amo, non mi sfogo.
Quindi litighiamo e ci scontriamo per amore? Sembra un controsenso ma se ci pensate bene è proprio così.
Farò a tal proposito un excursus sui conflitti che ho vissuto nella mia vita, cercando di dare loro un significato per mezzo di titoli. Alla fine capirete come mai c'è sempre di mezzo l'amore, mentre io ripercorrendo certe situazioni vissute, ne trarrò spunti per affrontare al meglio i conflitti quotidiani e futuri.
Se non amo, non piango: i conflitti dell'adolescenza
Non posso che partire dagli anni dell'adolescenza, anni in cui si sente addosso costantemente una specie di adrenalina in attesa sempre di qualcuno o qualcosa, anni in cui si pensa che ogni giorno potrebbe succedere qualcosa di emozionante o divertente da raccontare all'amica del cuore al telefono la sera, anche se vi siete viste con lei fino a un'ora prima...perché i commenti finali, prima di andare a dormire, sono fondamentali, si sa!Gli anni in cui si sente perpetuamente dentro quel conflitto interiore tra giusto e sbagliato e vince non si sa bene perché sempre la parte sbagliata e le discussioni coi genitori diventano all'ordine del giorno.
La bolletta del telefono?!? Una tragedia bimensile che automaticamente scoppiava in famiglia all'arrivo di quella fatidica busta che si tentava di nascondere per qualche giorno. Non esistevano mica allora i pacchetti "urbane e interurbane tutto incluso"!! Figuriamoci i cellulari!! Non dimenticherò mai le sfuriate di mio padre a tal proposito!
Le uscite serali? le compagnie frequentate? i compiti da finire?(con una madre prof di italiano e latino non potevo permettermi di uscire senza averle ripetuto prima tutto il programma x il giorno dopo!!!), gli orari in cui poter tornare a casa la sera?
Ricordo mia madre e mio padre alleati ma allo stesso tempo diversi nel loro modo di affrontare le situazioni; se l'uno era più accondiscendente l'altro era più fermo e severo e viceversa. Un gioco di compensazione fatto senza prendere alcun accordo prima. Tutto naturale e tutto dettato dall'amore.
Mia madre diceva che per lei ero un gioiello e come tutte le cose preziose andavo quindi protetta al meglio (in concreto per me si traduceva nel non poter uscire la sera o fare l'orario che tutti gli altri potevano fare).
Quanto piangevo!!!! Per me litigare con mia madre significava sentire dentro come un morso il cui dolore non finiva finché finalmente non si trovava una soluzione e sul suo volto tornava ad esserci un mezzo sorriso.
Le facevo trovare le lettere sul cuscino la sera, non volevo che tra noi restassero pensieri non detti e lei mi rispondeva a sua volta. Tutto questo (le lettere intendo) succede ancora.
Perché l'amore? Perché ero in balia di quello verso i miei genitori da una parte, di quello verso le amicizie, i primi amori e l'ignoto dall'altra. Le lacrime erano espressione di conflitto e dolore ma anche di tutto questo amore che avevo dentro. Allora tutto questo non lo capivo e mi sembrava tutto terribilmente ingiusto, ma oggi si e spero di poter affrontare alla stessa maniera le avversità che avrò inevitabilmente con mia figlia per gli stessi motivi. Il fatto di esserne usciti sani e salvi è stato un gran successo.
Se non amo, non mi oppongo: i conflitti legati allo studio
Amare troppo quello che si fa significa scontrarsi contro realtà e situazioni che, se fanno male all'inizio, dopo fortificano e rendono più maturi.Inizio col dire che per seguire le mie amiche avrei voluto frequentare la ragioneria e ovviamente i miei non erano d'accordo. Liceo classico.
Amavo molto "il fare come le amiche". Risultato: malumore e opposizione costanti.
Eppure ho iniziato ad amare quasi subito anche il classico, già d'estate mia madre, prof di lettere, mi aveva fatto studiare mezzo programma di latino x arrivare a scuola con delle basi.
E ho continuato ad amarlo anche se poi gli anni del ginnasio mi hanno vista protagonista di una storia che, se ci penso oggi a distanza di anni, mi rendo conto di quanto io sia stata fortunata a vivere.
I conflitti umilianti con la prof. che mi riteneva non all'altezza, il dispiacere dei miei che mi hanno sostenuto credendo sempre in me e non sottovalutando le mie capacità, mi hanno fatto cambiare liceo, città e compagni. Sono diventata pendolare già a 13 anni (si vede che doveva essere destino visto che ancora oggi lo sono per lavoro) e ho acquistato, gradino dopo gradino, sempre più autostima e sicurezza.
Oggi dico grazie a quella prof che aveva un grigiore e un risentimento verso la vita molto profondi, tanto da riversare su tutti gli alunni la sua frustrazione (ammetto di non essere stata la sua unica vittima).
L'amore per lo studio e gli obiettivi prefissati poi anche all'università (lettere classiche) mi hanno fatto "discutere" molto ma il risultato è stato 110 e lode. Grazie prof!
Un domani per mia figlia vorrei riuscire ad avere la capacità di ascoltare i suoi sogni e le sue opposizioni ma anche di indirizzarla per il meglio come solo i genitori sanno fare.
Se non amo non litigo: i conflitti tra fratelli
Chi ce li ha sa bene di cosa parlo. Inevitabili e amabili allo stesso tempo. Si perché quando litighi con tuo fratello o sorella non c'è bisogno di fare pace perché si fa senza rendersene conto. Un minuto prima si discute, un attimo dopo si parla o ride come se niente fosse successo. Ho la fortuna di avere un fratello e una sorella.L'episodio per me esemplare riguarda una brutta lite avuta con mio fratello proprio il giorno prima del mio matrimonio. Premetto che ero esaurita e adrenalinica quindi non lucida. Lui stava vivendo un momento particolare con la ragazza storica (si sono lasciati il giorno dopo il mio matrimonio) e io non ho capito subito la gravità della situazione.
Avrei voluto che lui fosse felice come me in quel giorno e non scostante e perso nei suoi pensieri. L'ho aggredito malamente. Lui mi ha risposto che non sarebbe stato più il mio testimone di nozze. Volevo morire.
Però, come ho anticipato prima nella premessa, è bastato poco per tornare alla normalità, al dialogo e alla felicità. Il troppo amore ha per un attimo destabilizzato i nostri equilibri ma li ha normalizzati in un attimo. Oggi lui è pure felice con un'altra compagna.
Quello che spero, se un giorno regalerò un fratello o una sorella a mia figlia, è che anche lei possa trovare in lui/lei il sostegno e l'amore necessari, nonostante le avversità e i litigi che certamente vivranno nel tempo.
Se non amo, non mi sfogo: i conflitti per amore
Intendo quelli per il proprio compagno/a/marito/moglie e figli. Per me questi appartengono alla categoria dei "litigi liberatori". Quelli che, dopo una giornata stressante e stancante fuori casa tutto il giorno, ti fanno sfogare quanto si è accumulato. O quello che reprimi durante la settimana perché non c'è tempo nemmeno di parlare ed esplodono nel weekend.Chi vorrebbe mai litigare il sabato o la domenica quando si è tutti a casa, finalmente con un po' di tempo tutto per noi? Non so a voi, ma a me e a mio marito capita spesso e adesso che abbiamo anche una figlia, se da una parte i battibecchi sono aumentati dall'altra si cerca di controllarli per non urtare la sensibilità della bambina.
Ho inoltre notato che le discussioni sono aumentate a dismisura da quando la famiglia si è allargata. In tutti i componenti (mi riferisco anche ai nonni, zii ecc) sono mutati equilibri e stati d'animo. Da quando c'è una nuova vita tra noi da alimentare, curare e seguire ho percepito un cambiamento importante che ha scatenato in certi periodi anche brutti litigi e sofferenza. Il troppo amore ci fa a volte "degenerare" e ci fa scontrare anche sulle stupidaggini, dal classico "cosa le hai fatto mangiare a merenda" al "non farle vedere troppa televisione" o "non farle fare la nanna in orari spropositati"!
Ogni cosa comunque a suo tempo come anche i litigi che hanno mutato forma e argomento, nel corso dei nostri anni insieme. Se prima io e mio marito non facevamo caso ai modi o alla voce da alzare, adesso cerchiamo di controllarci, pur mantenendo fermo il nostro punto di vista.
Siamo stati e continueremo ad essere sempre molto focosi e logorroici. Non riusciamo a tenerci dentro nulla e lo riduciamo ai minimi termini per quanto viene detto, ridetto e riconsiderato. Ma ci fa bene, dopo stiamo meglio e ci sentiamo liberi. Ecco perché dicevo "liberatori".
Alla fine di una discussione siamo sereni ed è questo che percepisce la nostra bambina: anche se possiamo scontrarci su argomenti più o meno importanti, l'accordo si trova sempre.
Per qualsiasi cosa e contesto restiamo uniti e rispettiamo le opinioni, in ugual modo e nella stessa misura. Non c'è un vincitore nè un vinto perché finiamo per chiederci scusa entrambi ed abbracciarci. Non siamo mai riusciti, nemmeno da fidanzati, ad andare a letto col broncio e senza aver chiarito i nostri disappunti.
Ogni volta impariamo qualcosa di nuovo e costruttivo e si cerca di non ricadere negli stessi errori. Difficile ma fattibile.
Se anche la nostra bambina ci sente litigare sono quindi serena, perché capisce che dopo un litigio c'è la pace e che si trova sempre una soluzione.
Ancora nostra figlia è piccola quindi "il bello deve ancora venire". Quello che spero è che anche in futuro riusciremo ad affrontare con unità le varie avversità ma anche i piaceri che ci riserverà la vita.
Tutto quello che ho percorso col mio racconto (lungo, lo ammetto) non ha forse a che fare solo e soltanto con l'amore?
Vivy
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Questo post partecipa al blogstorming "Opposizione e conflitti" promosso da GenitoriCrescono.
4 commenti
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Replyti va di dare un'occhiata a questo post?
http://sofiscloset.blogspot.it/2014/03/caffe-dorzo-per-le-bambine-e-la.html
un bacione
cri
http://sofiscloset.blogspot.it/
Cara CRI, faccio spesso un bel giretto sul tuo blog perché è rilassante e mette allegria. Quanto sono bello gli abiti Caffè d'orzo??!!! Meno male ho una bambina;) vy
ReplyMi sono commossa.... brava! grazie delle belle emozioni, mi hai anche fatto riflettere sui litigi liberatori! :)
ReplyCugiiiiiii....sono contenta che ti sia stato utile...anche se (ancora) non sei una mammina;-) smack Vivy
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