C’era una volta una ragazzina di nome Melody, che amava
andare ogni giorno sulle rive del lago per giocare con le anatre e i cigni.
Un giorno, mentre era intenta a lanciare briciole di pane ai
suoi amici pennuti, notò che sulla roccia era seduto un ragazzino che piangeva
in silenzio. Lo riconobbe, era il suo vicino di casa.
Il ragazzino portava
a tracolla una grande macchina fotografica digitale.
“Perché piangi?”, chiese Melody al ragazzino.
“Sono triste
perché per il mio compleanno avevo chiesto ai miei genitori le scarpe della marca Dindulù, come quelle che hanno tutti i miei amici, invece loro mi
hanno regalato questa macchina fotografica. Ora i miei amici mi prenderanno in
giro perché sono l’unico a non possedere quelle scarpe. Mi sono infuriato con i
miei genitori, ho strillato, dato pugni e calci alla porta e sono fuggito via.”
Melody non riusciva a capire perché qualcuno possa
prendersela tanto per delle scarpe, anche perché il ragazzino aveva già ai
piedi degli scarponcini molto carini e che sembravano pure comodi.
Tuttavia non
volle giudicare quel ragazzino capriccioso.
Mentre lo ascoltava, le venne un’idea. “Puoi prestarmi la
tua macchina fotografica?” gli chiese. “Te la riporto fra un’ora”.
Il ragazzino, stizzito, le disse “Tienila pure! A me non
serve, uffa!”.
Andò verso il fiume e fotografò il suo corso impetuoso. Nei
flussi nuotava tranquillo e controcorrente uno dei suoi amici cigni.
Poi fece uno scatto al pozzo della fattoria vicina.
Corse verso il prato ricolmo di fiori e fotografò i gigli.
Cercò la casa del ragazzino e da lontano, senza farsi
notare, fotografò i suoi genitori.
Infine Melody si fece un autoscatto mentre faceva il segno
“Ok!” con la mano.
A quel punto prese il suo diario segreto che portava sempre
con sé nello zainetto, strappo una pagina e vi scrisse qualcosa.
Tornò dal ragazzino e gli disse: “Ecco la macchina
fotografica, guarda nel monitor le foto che ho scattato per te, sono il mio
regalo di compleanno. Questo, invece, è il mio biglietto di auguri ”.
Melody gli diede un bacino sulla guancia e, siccome ormai il
sole era tramontato, tornò a casa sua.
Il ragazzino restò senza parole, lesse con curiosità il
biglietto e guardò le foto:
“Ciao, mi sono tanto divertita con la tua macchina
fotografica oggi.
Ho scattato per te queste foto:
Qui c’è il mio amico cigno, hai visto come sa affrontare la
corrente del fiume? Lui è libero, riesce ad andare nella direzione opposta a
quella della corrente e di tutte le altre cose che galleggiano nelle sue acque.
E in qualunque momento può spiccare il volo. Secondo me i tuoi genitori ti
hanno regalato qualcosa di diverso dalle cose che posseggono i tuoi amici
perché credono che tu possa avere la forza di andare controcorrente come
quel cigno, di essere liberamente te
stesso e di non lasciarti trascinare dalle circostanze.
Questo è un pozzo dall’acqua freschissima ma per
raggiungerla devi calare il secchio molto a fondo. Secondo me i tuoi genitori ti
hanno fatto un regalo diverso, con la fiducia che tu potessi capire il senso del loro gesto, riflettendo a
fondo, non fermandoti alla superficie.
L’acqua più fresca è nel fondo dei
pozzi, i pensieri più luminosi sono nel fondo della tua mente.
Questi sono
i gigli del prato. Mi fanno sempre venire in mente le parole di Gesù “Osservate
come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico
che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. […] Non affannatevi dunque dicendo: Che
cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si
preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.”
Ecco, prendila così, non ti affannare per i vestiti di marca o per le cose
materiali. Desidera ciò che non passa. Con una macchina fotografica puoi
custodire per sempre le immagini dei tuoi cari.
Abbi fiducia nel tuoi genitori
e in Dio.
Questi sono i tuoi genitori. Il tuo babbo era al telefono,
ti ha cercato a casa di tutti i tuoi compagni. La tua mamma era seduta lì alla
porta, aspettando il tuo ritorno. Queste sono le immagini che tutte le persone
al mondo vorrebbero ricevere: qualcuno che li cerca, qualcuno che li aspetta
con amore.
E questa sono io, una ragazzina passata qui per caso che ha
voluto farti un regalo sincero. Se i tuoi amici ti giudicano dalle scarpe forse
non sono veri amici. Guardati intorno, il mondo è pieno di potenziali veri
amici!".
Il ragazzino restò a lungo a leggere la lettera, si
commosse e sorrise.
Capì che Melody aveva fotografato per lui la FELICITA’.
Mamma Ketty
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Questo post partecipa al "Blogtank: come rendere felici i nostri figli" di Donna Moderna Bambino
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2 commenti
Lascia un commentoLa tua favola è un capolavoro della scrittura. Immagino Sara quando gliel'hai raccontata e sono sicura che non si è addormentata perchè desiderosa di sapere la fine. M.L.
Replybellissima!
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