Guardando la mia libreria (la adoro) dove ho sistemato i libri per categoria, autori italiani e stranieri, per genere e anche per l'amore che ho verso di loro, mi salta spesso all'occhio il libro di Massimo Gramellini "Fai bei sogni".
Un libro che, leggendo in treno tutto d'un fiato, mi ha fatto piangere tantissimo.
Voi non ci crederete, ma tutte le volte che lo prendo, lo sfoglio, leggo le parti che ho sottolineato (le citazioni che vedrete di seguito) e arrivo a "quell'ultima" pagina, dove appare la foto di sua madre con "lui" in braccio, mi commuovo sempre.
Probabilmente da quando sono mamma la mia sensibilità è aumentata...
Leggo tanto e molto velocemente, questo purtroppo comporta che tanti libri che leggo li dimentico in fretta o mi perdo i particolari. Fai bei sogni di Gramellini non lo dimentico.
E' il libro in cui l'autore rivive le paure e la sofferenza che ha vissuto da bambino, tenendole per sé, costringendosi senza volerlo a non esprimerle per dimostrare una forza che in realtà non aveva. Cerca di riportare alla mente i momenti felici passati insieme con i suoi genitori, ma i ricordi vengono offuscati dal dolore della perdita.
Lui crede che la mamma lo abbia abbandonato.
Non riesce a sognare, nonostante lui ricordi tanto bene le parole della sua mamma "Fai bei sogni, piccolo mio"...
"Se un sogno è il tuo sogno, quello per cui sei venuto al mondo, puoi passare la vita a nasconderlo dietro una nuvola di scetticismo, ma non riuscirai mai a liberartene. Continuerà a mandarti dei segnali disperati, come la noia e l'assenza di entusiasmo, confidando nella tua ribellione". (cit. pag 114)
Senza addentrarmi oltre nella storia del libro (altrimenti piango di nuovo), credo che la ricerca dei sogni, agognata dall'autore ma anche da tutti noi, sia una costante nella nostra vita.
Noi genitori ci impegniamo ad essere felici per trasmettere la felicità ai nostri figli. Non sempre ci riusciamo perché a volte le brutture della vita non ci permettono di esserlo.
Il padre raccontato nel libro...come poteva esserlo? come poteva trasmettere la felicità al proprio bambino? Non mi sento di giudicare e dire che abbia sbagliato, che forse poteva comportarsi diversamente. Non sempre si ha la forza di reagire. Non sempre si riesce a sognare...E' come se arrivasse un black out improvviso che non si ha la forza di gestire.
L'abbandono credo sia una delle cose peggiori che possa capitare, in tutte le sue forme.
"Ancora una volta mi ero illuso che la vita fosse una storia a lieto fine, mentre era soltanto un palloncino gonfiato dai miei sogni e destinato a esplodermi sempre fra le mani". (cit. pag 145)
Non sempre c'è un lieto fine nelle storie che viviamo e tra alti e bassi cerchiamo di andare avanti, cercando di non perdere la volontà di sognare.
Inevitabilmente quello che viviamo e la felicità che trasmettiamo danno un'impronta ai nostri figli: è una grossa responsabilità. La felicità, la nostra e quella dei nostri bambini, dipende solo da noi.
"La felicità non è figlia del mondo, ma del nostro modo di rapportarci a esso. Non dipende dalla ricchezza, dalla salute e neanche dall'affetto di un'altra persona. Dipende solo da noi". (cit. pag 132)
Ma soprattutto, dico io, dipende dai sogni che abbiamo dentro e che riusciamo a realizzare. Non importa raggiungerli per forza...basta averli.
Per questo l'augurio che faccio a mia figlia è questo: "Spero tu riesca sempre a far bei sogni e a non rinunciarci mai, per sentire dentro quella felicità che solo loro sanno dare".
Infine chiudo con una citazione del libro, la mia preferita perché è la parte in cui si comincia a scorgere un pizzico di felicità, di speranza e di fiducia verso il prossimo da parte dell'autore:
"Protesi le labbra verso le sue, ma non dovetti compiere l'intero percorso perché me le trovai addosso a metà strada.
Sapevano di bei sogni" (cit. pag 154)
Viviana
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Questo post partecipa al "Blogtank: come rendere felici i nostri figli" di Donna Moderna Bambino
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Un libro che, leggendo in treno tutto d'un fiato, mi ha fatto piangere tantissimo.
Voi non ci crederete, ma tutte le volte che lo prendo, lo sfoglio, leggo le parti che ho sottolineato (le citazioni che vedrete di seguito) e arrivo a "quell'ultima" pagina, dove appare la foto di sua madre con "lui" in braccio, mi commuovo sempre.
Probabilmente da quando sono mamma la mia sensibilità è aumentata...
Leggo tanto e molto velocemente, questo purtroppo comporta che tanti libri che leggo li dimentico in fretta o mi perdo i particolari. Fai bei sogni di Gramellini non lo dimentico.
E' il libro in cui l'autore rivive le paure e la sofferenza che ha vissuto da bambino, tenendole per sé, costringendosi senza volerlo a non esprimerle per dimostrare una forza che in realtà non aveva. Cerca di riportare alla mente i momenti felici passati insieme con i suoi genitori, ma i ricordi vengono offuscati dal dolore della perdita.
Lui crede che la mamma lo abbia abbandonato.
Non riesce a sognare, nonostante lui ricordi tanto bene le parole della sua mamma "Fai bei sogni, piccolo mio"...
"Se un sogno è il tuo sogno, quello per cui sei venuto al mondo, puoi passare la vita a nasconderlo dietro una nuvola di scetticismo, ma non riuscirai mai a liberartene. Continuerà a mandarti dei segnali disperati, come la noia e l'assenza di entusiasmo, confidando nella tua ribellione". (cit. pag 114)
Senza addentrarmi oltre nella storia del libro (altrimenti piango di nuovo), credo che la ricerca dei sogni, agognata dall'autore ma anche da tutti noi, sia una costante nella nostra vita.
Noi genitori ci impegniamo ad essere felici per trasmettere la felicità ai nostri figli. Non sempre ci riusciamo perché a volte le brutture della vita non ci permettono di esserlo.
Il padre raccontato nel libro...come poteva esserlo? come poteva trasmettere la felicità al proprio bambino? Non mi sento di giudicare e dire che abbia sbagliato, che forse poteva comportarsi diversamente. Non sempre si ha la forza di reagire. Non sempre si riesce a sognare...E' come se arrivasse un black out improvviso che non si ha la forza di gestire.
L'abbandono credo sia una delle cose peggiori che possa capitare, in tutte le sue forme.
"Ancora una volta mi ero illuso che la vita fosse una storia a lieto fine, mentre era soltanto un palloncino gonfiato dai miei sogni e destinato a esplodermi sempre fra le mani". (cit. pag 145)
Non sempre c'è un lieto fine nelle storie che viviamo e tra alti e bassi cerchiamo di andare avanti, cercando di non perdere la volontà di sognare.
Inevitabilmente quello che viviamo e la felicità che trasmettiamo danno un'impronta ai nostri figli: è una grossa responsabilità. La felicità, la nostra e quella dei nostri bambini, dipende solo da noi.
"La felicità non è figlia del mondo, ma del nostro modo di rapportarci a esso. Non dipende dalla ricchezza, dalla salute e neanche dall'affetto di un'altra persona. Dipende solo da noi". (cit. pag 132)
Ma soprattutto, dico io, dipende dai sogni che abbiamo dentro e che riusciamo a realizzare. Non importa raggiungerli per forza...basta averli.
Per questo l'augurio che faccio a mia figlia è questo: "Spero tu riesca sempre a far bei sogni e a non rinunciarci mai, per sentire dentro quella felicità che solo loro sanno dare".
Infine chiudo con una citazione del libro, la mia preferita perché è la parte in cui si comincia a scorgere un pizzico di felicità, di speranza e di fiducia verso il prossimo da parte dell'autore:
"Protesi le labbra verso le sue, ma non dovetti compiere l'intero percorso perché me le trovai addosso a metà strada.
Sapevano di bei sogni" (cit. pag 154)
Viviana
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Questo post partecipa al "Blogtank: come rendere felici i nostri figli" di Donna Moderna Bambino
2 commenti
Lascia un commentoSaper e voler sognare e' la cosa che ci accomuna tutti. Chi piu' chi meno... Ma se si riesce ad essere sempre centrati sui propri sogni si realizzano!
ReplyCiao Viviana un bacino alla tua bellissima frugoletta :)
Ciao carissima.
ReplyFAre bei sogni è un gran bell'augurio. Significa rinfrancarsi ed essere pronti a lottare per ciò che si desidera,
Che siano sogni ad occhi chiusi o aperti, aiutano. Magari l'obiettivo sfugge e se ne raggiunge un altro impensato. L'importante è mantenere la capacità dei bimbi di addolcirsi il momento duro con questi sogni.
Ciao un abbraccio