Mi è rimasta impressa una frase che il pediatra mi disse, quando abbiamo iniziato a parlare di svezzamento per la mia bimbuzza: "Non proporre troppe alternative o pietanze sempre diverse".
In sostanza, il suo consiglio generale è stato quello di non andare oltre i 4 pasti al giorno e soprattutto di non cimentarmi in chissà quante variazioni e proposte, perché i bambini sono fortemente abitudinari.
Se i bambini, infatti, capiscono che la mamma propone tantissime alternative, non solo nei diversi giorni della settimana ma anche nello stesso giorno (per es. abbiamo preparato la pasta in brodo, non la vuole e noi: "te la faccio allora con la salsa?" e via dicendo...) muore ogni possibilità di dare delle regole e inizia il così detto "baratto".
Lo so che noi mamme pur di far mangiare i nostri figli faremmo qualsiasi cosa! A volte ci può stare che cambiamo appositamente menu...ma ci può stare anche che il nostro bambino mangi meno perché semplicemente non gli va (sperando che non sia perché inizi a covare qualcosa!).
D'altronde anche a scuola funziona così: menu settimanale fisso per tre mesi (così fanno all'asilo della bimbuzza) tanto che alla fine molti bambini, che magari all'inizio non mangiano niente, si ritrovano a mangiare tutto.
Questo perché da una parte ricevono un forte stimolo, vedendo gli altri compagnetti mangiare, dall'altra perché capiscono il metodo: o ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra!
Per me si è rivelato un metodo infallibile, non so se dipenda solo dal carattere della mia bimbuzza, ma a tavola in generale non fa mai storie, sa perfettamente che dopo un primo c'è un secondo e che prima di allora non si può alzare da tavola (ovviamente questo vale se siamo a casa, in un contesto fortemente abitudinario per lei). Mi esprime le sue preferenze e se un giorno non le ho preparato quello che lei vorrebbe, le dico che glielo farò il giorno dopo.
Ovviamente bisogna assecondare i gusti (la mia bimbuzza non mangia assolutamente frutta) e allo stesso tempo provare cibi diversi. E tra un'abitudine e un'altra si scopre anche qualcosa di nuovo.
Vivy
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In sostanza, il suo consiglio generale è stato quello di non andare oltre i 4 pasti al giorno e soprattutto di non cimentarmi in chissà quante variazioni e proposte, perché i bambini sono fortemente abitudinari.
Se i bambini, infatti, capiscono che la mamma propone tantissime alternative, non solo nei diversi giorni della settimana ma anche nello stesso giorno (per es. abbiamo preparato la pasta in brodo, non la vuole e noi: "te la faccio allora con la salsa?" e via dicendo...) muore ogni possibilità di dare delle regole e inizia il così detto "baratto".
Lo so che noi mamme pur di far mangiare i nostri figli faremmo qualsiasi cosa! A volte ci può stare che cambiamo appositamente menu...ma ci può stare anche che il nostro bambino mangi meno perché semplicemente non gli va (sperando che non sia perché inizi a covare qualcosa!).
D'altronde anche a scuola funziona così: menu settimanale fisso per tre mesi (così fanno all'asilo della bimbuzza) tanto che alla fine molti bambini, che magari all'inizio non mangiano niente, si ritrovano a mangiare tutto.
Questo perché da una parte ricevono un forte stimolo, vedendo gli altri compagnetti mangiare, dall'altra perché capiscono il metodo: o ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra!
Per me si è rivelato un metodo infallibile, non so se dipenda solo dal carattere della mia bimbuzza, ma a tavola in generale non fa mai storie, sa perfettamente che dopo un primo c'è un secondo e che prima di allora non si può alzare da tavola (ovviamente questo vale se siamo a casa, in un contesto fortemente abitudinario per lei). Mi esprime le sue preferenze e se un giorno non le ho preparato quello che lei vorrebbe, le dico che glielo farò il giorno dopo.
Ovviamente bisogna assecondare i gusti (la mia bimbuzza non mangia assolutamente frutta) e allo stesso tempo provare cibi diversi. E tra un'abitudine e un'altra si scopre anche qualcosa di nuovo.
Vivy